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STADIO: Empoli-Bologna, la differenza la fa la fame. Destro da illusione a delusione – 08 mag

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Il Bologna cade malamente a Empoli, è una sconfitta che fa male perché arrivata contro una squadra decisamente più motivata. Eppure i rossoblu motivi per fare bene, per dare un senso a questo finale di campionato e soprattutto per non influenzare la corsa-salvezza che i toscani stanno correndo con il Crotone, ne avevano non pochi. Niente, tutto è evaporato ieri al Castellani, e oggi non rimane che riflettere sull’ennesima caduta, cosa che “Il Corriere dello Sport – STADIO” fa come di consueto dedicando tre pagine alla partita di campionato appena passata.

La gara

Furio Zara, inviato a Empoli, racconta una gara che potrebbe benissimo essere definita “sgradevole” da parte dei rossoblu: una squadra molle, deconcentrata e senza motivazione va sul campo di un’altra che invece insegue un obbiettivo, che ha “fame”, ed è logico che finisca com’è finita. L’Empoli si è mangiato il Bologna, ha effettuato venti tiri, ha segnato tre gol e ne ha sbagliati altrettanti, riuscendo al termine dei 90′ a mantenere a quattro punti di distacco il Crotone vincente a Pescara. Anche il Genoa, quint’ultimo, ha avuto la meglio sull’Inter, e queste sono indicazioni – come sottolinea Zara – di un campionato falsato, dove le motivazioni di oltre la metà delle squadre sono venute meno da tempo. Bologna compreso.

L’Empoli passa con Croce e viene subito ripreso da Verdi, all’11° siamo 1-1 e pare ci possa essere gara, ma poi Pasqual con un sinistro all’incrocio dei pali “alla Roberto Carlos” riporta avanti i padroni di casa, che la chiudono con Andrea Costa, ex-giovanili rossoblu, in mischia. Un 3-1 meritato su cui c’è poco da dire, Donadoni passa al 4-2-3-1 ma l’impressione – che poi sarà confermata – è che la gara sia già chiusa. Zara conclude facendo i complimenti all’Empoli per la forza mentale e salutando Dzemaili, presente in tribuna e da oggi giocatore dei Montreal Impact: lo svizzero saluta così, a tre gare dalla fine, in modo anomalo. Una delle tante anomalie, insieme a questi finali di campionato senza motivazioni, del nostro calcio.

Le parole dopo il 90° e il mistero Destro

Ma qual è il vero Mattia Destro? Quello tonico e pimpante, autore di due gol, visto contro l’Udinese? O quello di ieri, nullo, abulico, fuori dal gioco? Se lo chiede Furio Zara, lo chiede anzi ai lettori dando poi egli stesso la risposta: Mattia è un po’ questo e un po’ quello, è capace di grandi cose e di grandi pause, un po’ lo specchio del Bologna di quest’anno, che a una buona prestazione ne alterna una da dimenticare. Lo dice anche il DS Bigon, che sottolinea come l’atteggiamento della squadra non sia piaciuto e il fatto che la squadra non sia in vacanza. L’alternanza di prestazioni non piace, è qualcosa su cui il club interverrà, bisogna capire se l’attaccante che sicuramente arriverà affiancherà Destro o lo sostituirà. Sarà da sostituire anche Dzemaili, che a fine gara conferma la sua partenza per il Canada asserendo che a Bologna si è sentito come a casa e che, dopo Napoli, è il posto dov’è stato meglio. Mimmo Maietta infine conferma che il giorno di riposo è stato annullato ed è giusto così, perché la squadra fisicamente sta bene ma mentalmente era distratta, meno motivata dell’Empoli. Non sono scuse accettabili, dice. E ha ragione.

Le pagelle di “STADIO”

Chi si salva nel brutto Bologna visto ieri al “Carlo Castellani”? Sono in tre a farcela, entrambi capaci di prendersi il 6: Simone Verdi, autore del gol, il subentrante Petkovic che cerca di gestire palloni nonostante intorno abbia l’indifferenza dei compagni, e Mirante, che prende si tre gol ma ne evita altrettanti. Malino Gastaldello, eppure considerato l’unico quasi decente della difesa nonostante una responsabilità sul 3-1 dell’Empoli: prende 5,5 così come Masina, Donsah e Pulgar, che ha il merito di lanciare Verdi per il momentaneo 1-1 ma poi viene messo sotto da El Kaddouri. Male Mbaye, Krejci e Taider, che girano a vuoto e prendono 5, malissimo Krafth, un Maietta pieno di errori (4,5) e soprattutto Mattia Destro: una prestazione più che anonima che lo riporta da dove sembrava essersi risollevato e che farà riflettere tanti. Lui, speriamo, per primo.

Foto: ANSA/Il Resto del Carlino

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