Bologna FC
STADIO: Gli alibi di Delio – 25 set
Interessante articolo di Furio Zara, che senza voler per forza difendere l’operato al momento deficitario di Delio Rossi come allenatore del Bologna individua oggi su “Stadio” quelle che possono essere le scusanti del mister, fattori oggettivi che non sono quindi scuse e anzi possono in qualche modo giustificare il rendimento negativo di un allenatore da anni in questo mondo. Il primo punto, forse il più importante, è il deciso ritardo con cui la squadra è stata allestita: ultima a raggiungere la A, ultima a completarsi in vista dell’inizio della stagione, con tanti colpi effettuati negli ultimi giorni che hanno portato chiaramente le odierne difficoltà di amalgama. Anche i continui cambi di modulo – che Rossi effettua tentando di trovare un equilibrio – non aiutano, pur essendo doverosi tentativi di un tecnico che sta imparando a conoscere il materiale umano a disposizione per sfruttarlo poi al meglio. Il secondo aspetto su cui Zara si concentra è la tenuta atletica: il Bologna regge un tempo, poco più, e questo lo paghi in Serie B come in Serie A. Il preparatore atletico è stimatissimo, ma anche in questo caso contano le tempistiche, con tanti giocatori che hanno iniziato tardi ad allenarsi presi com’erano dalle voci di mercato. Ancora il mercato di agosto, in parte, per il terzo punto: la mancanza di un leader vero e proprio. Nessuno nel Bologna attuale ha le stimmate del capo, l’esperienza e il carisma necessari per fare la differenza in una squadra giovane e quindi ingenua, fragile caratterialmente. Ci sarebbe Mirante, ma gioca in porta, e ci sarebbe Gastaldello, che rientrerà a breve da un infortunio: per Zara potrà cambiare qualcosa avere in campo l’ex-Samp. L’ultimo punto a favore di Rossi si chiama Mattia Destro: difficile vincere se il tuo centravanti non segna, e al di là della mancanza di un gioco che lo sostenga la punta ex-Roma pare in scarsa condizione fisica, legnoso nei movimenti e incapace di sfruttare le poche palle che gli arrivano. Alternative? Non ce ne sono.
foto: ansa.it
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