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Bologna FC

STADIO: Il Bologna perde la testa, cade e non cerca scuse – 03 ott

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Arriva la sconfitta per il Bologna di Donadoni. Una sconfitta né clamorosa né particolarmente dannosa, una sconfitta però impensabile e fastidiosa per le modalità in cui è maturata. Il Genoa lascia il Dall’Ara con i tre punti, e “STADIO” come ogni giorno dopo la gara rossoblu si dedica all’analisi della stessa.

Niente alibi

Furio Zara si lancia in una cronaca piuttosto stringata di una gara non eccezionale dal punto di vista estetico e che può essere divisa, dice, in due momenti ben precisi: prima dell’espulsione di Gastaldello, che lascia il Bologna in dieci, e dopo. Prima si tratta di una gara aperta a qualsiasi risultato, dopo l’inerzia scivola sempre più verso il Grifone, che al Dall’Ara si era presentato in grande emergenza e che intravede la possibilità di far sua la gara e prende coraggio. L’episodio che decide di fatto la partita avviene allo scadere del primo tempo, quando Simeone compie un fallo a centrocampo. Gastaldello chiede il giallo, lo ottiene ma ne colleziona uno anche per se stesso, mettendoci forse troppa energia: poi, mentre si allontana dall’arbitro Maresca, si rivolge al quarto uomo e ad ampi gesti fa capire che “questo è matto”. Espulsione inevitabile, errore da principiante.

Il Genoa vince grazie a una fuga dell’ex Laxalt, che passa con una finta Oikonomou e centra un pallone che Giovanni Simeone, figlio del “Cholo” Diego, spinge in rete avventandovisi come un rapace. Bella partita del figlio d’arte, al secondo gol in campionato e in cerca di consacrazione: ci mette grinta, impegno, buono spessore. Da Costa e Perin non vengono quasi mai impegnati, il Bologna potrebbe contestare per un possibile rigore (contatto Veloso-Destro in area) e nel finale arrivano due espulsioni a stretto giro di posta quando Maresca butta fuori prima Gentiletti e poi Dzemaili. Ma la partita è già finita.

(A questo indirizzo trovate la cronaca estesa della gara realizzata da noi con Davide Mariani)

Il pomeriggio dei rimpianti

Con i se e con i ma non si fa la storia. Lo sa bene Roberto Donadoni, che a fine gara non accampa scuse di sorta e non si attacca agli errori dell’arbitro. Quello di Gastaldello è stato “un grave errore” che la squadra “ha pagato carissimo”, semmai ci sarà da riflettere su come evitare certi episodi in futuro. Dovranno farlo anche i subentrati, da cui il tecnico ammette che si sarebbe aspettato di più, pur giustificandoli con il clima difficile di una gara che lascia qualche rimpianto. Soprattutto a Saphir Taider, che afferma senza mezzi termini che “in undici l’avremmo vinta noi”. Se suona di scusa o di accusa verso Maresca, però, vi sbagliate: il Bologna non deve pensare all’arbitro, ma a come stare in campo, questo il pensiero dell’algerino. Qualcosa si lascia sfuggire Maietta, in B espulso dal fiscale Maresca una volta per un fallo a palla lontana: Gastaldello, per lui, “non ha fatto niente”. Se l’arbitro ha sbagliato e se il suo errore ha condizionato la gara beh, sembra dire il difensore rossoblu (che però guarda avanti) decidetelo voi…

Le pagelle di “STADIO”

Il migliore del Bologna è proprio Mimmo Maietta, che strappa un 6,5 grazie alla “solita prestazione di spessore”. Il peggiore è naturalmente Gastaldello, 4 e un rosso che sembra proprio andare a cercarsi. Chi lo sostituisce, Oikonomou, non fa molto meglio: il greco prende 5, facendosi infilare da Laxalt in occasione del gol e commettendo un’altra leggerezza nel finale. Assolto Donadoni, insufficienti Krejci, Rizzo e Krafth, sufficienti gli altri giocatori, costretti naturalmente dall’espulsione di Gastaldello a giocare una partita difficile. Destro prende 6, ha due occasioni appena “ma gioca per la squadra”. Nel Genoa brillano Simeone e l’ex-Bologna Laxalt, che prendono 7: il primo segna il gol che decide la gara, il secondo mette l’assist, il primo mostra grande “garra”, grinta, mentre il secondo aggiunge al passaggio che decide la gara anche una “chiusura salva-vita su Verdi”. Questo Genoa è bello tosto, 11 punti e la gara con la Fiorentina da recuperare, e il merito è dell’allenatore Juric, che prende 7. Il resto è una sufficienza generale, dove emergono Burdisso, Rigoni e Izzo e dove scompare un po’ Gakpé, che “vaga senza meta” e alla fine è l’unico insufficiente con 5,5. 5 anche all’arbitro Maresca, infine: l’espulsione di Gastaldello ci sta tutta, ma chiudere con tre espulsi, cinque ammoniti e un allenatore (Juric) allontanato significa non aver gestito bene la gara. Se a questo aggiungiamo il dubbio sul contatto Veloso-Destro…

foto: Getty Images

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