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Bologna FC

Stadio – Kristiansen alla ricerca del doppio riscatto

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Riflessioni sulla sinistra


La Serie A è un campionato difficile, soprattutto per un difensore. Chiedere a Victor Kristiansen per avere conferma, dal momento che il terzino del Bologna nelle ultime uscite sta faticando più del solito. Tralasciando quella di Udine, partita nella quale si salvano pochi sufficienti, l’esterno del Bologna dopo un buon inizio di stagione adesso non riesce a trovare continuità, probabilmente perché come sappiamo Motta sceglie chi, secondo lui, negli allenamenti si è guadagnato il posto da titolare. Con il mister non ci sono imprescindibili, tanto che addirittura contro l’Atalanta è stato pure schierato Jhon Lucumì come terzino sinistro, che si aggiunge alla ormai nota staffetta tra Victor e Lykogiannis per la maglia da quarto di difesa. Il ragazzo danese non fa mai mancare corsa e quantità, ma è quando si tratta di letture che arrivano i problemi, aspetto sul quale Kristiansen deve ancora migliorare molto se vuole assicurarsi il riscatto della società. L’ ambiente per crescere qui a Bologna è dei migliori, lui stesso afferma di non voler tornare in Premier dal Leicester e pure la società è disposta ad aspettarlo e a credere in lui, anche perché il classe 2002 guardando al futuro potrebbe diventare un bel tesoretto per le casse rossoblù.

Il riscatto

Oggi l’obbiettivo di Victor è uno solo: partire dall’inizio contro il Genoa. Vincere il ballottaggio con i compagni e convincere con la prestazione del 5 gennaio, riuscendo magari a creare un filotto di presenze da titolare. Non che finora non ci sia riuscito, anzi tra i terzini sinistri utilizzati è sicuramente quello più impiegato da Thiago, vantando ben 14 presenze e 877 minuti giocati, circa 300 in più del diretto concorrente greco. Il rendimento di Kristiansen inoltre sarà essenziale per stabilire la cifra del suo eventuale riscatto al termine della stagione. Al momento i milioni pattuiti con gli inglesi sono 15, ma il DS Sartori è già all’opera per provare ad abbassare il prezzo dal momento che tutti quei soldi, per uno che ha giocato solo il 61% dei minuti totali disponibili, sono troppi. Nei prossimi mesi il danese dovrà rimboccarsi le maniche e spingere più che mai in ogni allenamento, sapendo di dover lottare ogni giorno per confermarsi tra gli 11 dell’allenatore.

Fonte: Giorgio Burreddu, Il Corriere dello Sport – Stadio 

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