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STADIO: La rivoluzione di Donadoni – 14 apr
Edizione molto interessante quella odierna de “Il Corriere dello Sport – STADIO”: all’interno del quotidiano che possiamo trovare questa mattina in edicola sono numerosi gli argomenti che vengono trattati dai giornalisti del quotidiano sportivo. Si va dal closing finalmente avvenuto al Milan, che ha visto passare la proprietà da Silvio Berlusconi ai cinesi di Yonghong Li (e che finisce in prima pagina) all’approfondimento dedicato al derby di basket in programma oggi tra Virtus e Fortitudo, mentre vengono approfondite anche le date della nuova stagione 2017/2018 decise ieri dal consiglio federale in vista dei Mondiali di Russia del 2018. C’è spazio però anche per l’attualità legata al Bologna, che prepara una partita, la trasferta a Palermo, che può significare molto.
Rivoluzione in attacco
Saltato il confronto con l’ex-tecnico Diego Lopez, licenziato in settimana dalla nuova proprietà rosanero rappresentata dall’americano Paul Baccaglini, il Bologna valuta una rivoluzione per quel che riguarda l’attacco: detto che probabilmente Donadoni si affiderà nuovamente al collaudato 4-3-3, Furio Zara ci racconta che mister Donadoni sarebbe indeciso su quali uomini schierare dal primo minuto. Potrebbe dunque verificarsi una specie di rivoluzione, alla luce delle condizioni fisiche e non solo degli interpreti a disposizione. Al centro dell’attacco il dubbio è tra Mattia Destro e Bruno Petkovic: il primo finora è sempre stato titolare pur non mostrando un rendimento all’altezza, e l’unica volta in cui è finito in panchina – a Marassi contro il Genoa – la scelta era stata riconducibile a un infortunio che andava ancora smaltito come si deve. Stavolta invece potrebbe trattarsi di una scelta puramente tecnica da parte dell’allenatore, che valuta se inserire il giovane e pimpante croato, alla ricerca del primo goal in A, al posto del dieci rossoblu: Destro è in crisi, ma la fiducia mostrata finora dal tecnico non è stata ripagata, e potrebbe anche essere utile fare un passo indietro, anche se va valutato l’impatto psicologico che una tale scelta avrebbe su un giocatore già in difficoltà. Confermato Krejci, il dubbio per completare il tridente è sull’altra corsia, quella di destra: Simone Verdi è indolenzito, non è al massimo, ed ecco che potrebbe prospettarsi per Di Francesco un posto da titolare come non accade oramai da un mese. Il figlio d’arte contro la Roma è stato uno dei migliori, risvegliando la squadra con il suo ingresso, e potrebbe beneficiare di fiducia e di un nuovo posto da titolare, essendo indubbiamente l’uomo più in forma dell’attacco rossoblu.
Nagy, stagione finita: si rivede Taider?
Adam Nagy ha concluso ieri la stagione: la lesione al retto femorale della coscia destra rimediata nei giorni scorsi gli vale uno stop di un mese e mezzo, che compresi i tempi di recupero significa che l’ungherese rivedrà il campo nel prossimo campionato. Un peccato, perché il centrocampista magiaro è stato uno dei migliori rossoblu finora, e non sarà facile sostituirlo. Con un posto in cabina di regia che andrà a Pulgar (favorito) o Viviani, restano da scegliere i due interni: Dzemaili, pronto a partire per il Canada, pareva fuori dai giochi, con Donadoni pronto a valutare giocatori più futuribili, ma ecco che invece si prenderà ancora una volta il posto da titolare, mentre al suo fianco potrebbe tornare in orbita Taider, visto anche che Donsah – e non è una novità, purtroppo – non è al meglio.
foto: Corriere dello Sport
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