Vi sblocchiamo un ricordo: torniamo con la mente ad Agosto, in piena “rivoluzione Sartoriana” con partenze e arrivi, come se fossimo al J.F. Kennedy di New York. Nel finale del mercato, alla voce “cessioni”, poteva essere iscritto anche Charalampos Lykogiannis, sceso al terzo posto nelle gerarchie Mottiane, dopo l’ex Leicester Victor Kristiansen e il giovane promettente Tommaso Corazza, uno dei due Primavera (insieme a Casper Urbanski) rimasto alla base “prima squadra” per volere dell’allenatore. Ma Lykogiannis non ha gradito le offerte arrivate e si è detto convinto di ritagliarsi uno spazio in un Bologna in costruzione. Poteva sembrare un inizio di una puntata del serial “Panchine e Tribune” e invece il racconto di queste prime sette giornate ci narra un percorso diverso. E noi ve lo raccontiamo.
Charalampos del Pireo
Arrivato a Bologna a parametro zero dal Cagliari nel luglio 2022, doveva essere la “chioccia” di Andrea Cambiaso, prestito secco della Juventus, sulla fascia sinistra. Insomma molta riserva e poco campo: invece nella scorsa stagione ha giocato, fra Campionato e Coppa Italia, 24 partite, segnando 2 goal, presenze dovute ad una partenza non brillantissima dell’ex Genoa Cambiaso. Di queste 24 partite ne ha giocate 17 da terzino sinistro, 6 da centrocampista di fascia e una da centrale, per un totale di 1373 minuti, mentre il primo dei due gol segnati è stato proprio a quell’Inter che si ritroverà di fronte domani, stesso campo, stesso stadio.
L’estate delle decisioni
Come si è scritto sopra nell’estate della rivoluzione, Charalampos non ha trovato destinazioni adeguate e ha scelto di rimanere, consapevole che il suo minutaggio sarebbe drammaticamente sceso, vista la concorrenza dei giovani leoni sulla stessa fascia con cui si sarebbe dovuto trovare a fare i conti.
Il terzino greco non si è perso d’animo, il resto è successo per una serie di combinazioni e di inserimento graduale dei nuovi: maglia da titolare con Milan e Juve (qui a giocato solo, si fa per dire 61 minuti, dando spazio al giovane Corazza), poi non convocato con il “suo” Cagliari, mentre con Verona e Napoli sono state messe a referto due panchine. Infine 59 minuti con il Monza, un’infrasettimanale che doveva permettere di tirare il fiato a Victor Kristiansen, e solo 4 minuti con l’Empoli, 360 secondi di grandissima qualità, con il grande merito di avere dato il “la” all’azione del terzo gol di Riccardo Orsolini: una corsa di 70 metri palla al piede, scambio di prima con Van Hooijdonk a metà campo, e conclusione della sua sgroppata con passaggio all’attaccante marchigiano. Il resto è storia.
Le considerazioni di Thiago
Motta non ha mai proferito verbo sulla scelta di Lykogiannis di restare:”Abbiamo parlato: so che non è facile per un giocatore avere un momento così, ma lui non ha mai smesso di lavorare. Lo ha fatto sempre bene e quando ha giocato ha fatto sempre molto bene“. Un pò allenatore e molto psicologo quando afferma che:” Lyko ha caratteristiche di un terzino fantastico. Deve gestire le emozioni quando arriva la pressione, ma se riuscirà a farlo potrà aiutare tanto perchè è un buon giocatore, che può dare un contributo a questa squadra anche da difensore centrale“.
A partire da oggi pomeriggio, dove ci sarà bisogno del migliore Lykogiannis per fermare l’Inter capolista e per dare continuità all’ottimo lavoro che insieme ai suoi compagni, guidati dal loro allenatore, stanno dimostrando dopo 7 giornate.
(Fonte Dario Cervellati – Stadio)
Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook