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Bologna FC

STADIO: Modello Bologna – 03 set

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Un’età media che è tra le più basse di tutta la Serie A, poco meno di 26 anni; una foltissima schiera di debuttanti o quasi; un futuro che più che da scrivere è da prendersi, con la saggia guida di un allenatore – Delio Rossi – che quando è stato messo in condizione di farlo i giovani ha sempre saputo lanciarli. Ecco il Bologna 2015/2016 secondo “STADIO” in edicola oggi, una squadra forte e futuribile dove abbondano freschezza ed entusiasmo grazie alla “linea verde” portata da Pantaleo Corvino, DS del resto voluto da Joey Saputo proprio per questa sua capacità di guardare lontano. Chiaro che in società tutti pensino al presente e a una salvezza che sarà il primo gradino verso una ricostruzione totale, ma non sono in pochi all’interno delle stanze dei bottoni rossoblù a fremere immaginando un futuro dove tanti ragazzi di talento, presa confidenza con la Serie A, sapranno avere una crescita omogenea tale da rendere il club autosufficiente e soprattutto con ambizioni di medio-alta classifica. Forse sarà impossibile o quasi inseguire un nuovo Scudetto come annunciato ai tempi da Tacopina, ma gli ingredienti per fare bene e divertirsi ci sono tutti: una difesa solida ed esperta nel mezzo ma con velocità e gioventù sulle fasce, un centrocampo dinamico e interessante, un attacco dove Giaccherini e Mounier sono le due eccezioni (avendo 30 e 28 anni) di una rosa dove manca la fascia media, quella che va dai 26 ai 30 anni diciamo: oltre ai due citati c’è solo Acquafresca, riserva di quel Destro che a 24 anni, come sottolinea Furio Zara, “ha già vissuto molte vite tra alti e bassi”. E l’esperienza in Serie A? Diversi giocatori hanno debuttato in questa stagione (Ferrari, Masina, Pulgar, Diawara, Falco e Mancosu) o sono semi-debuttanti con alle spalle un pugno di partite (Oikonomou, Crimi) o ancora il loro esordio devono farlo, come nei casi di Krafth e Krivicic. E quando avranno preso confidenza con la categoria? Cosa sapranno fare questi giovani? Non rimane che attendere, ma come dicono in America “sky is the limit”. Il limite è il cielo.

foto: Schicchi

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