Bologna FC
Stadio – Motta sta pensando ad un “nuovo” Bologna
In questi primi tre mesi di campionato, il “Cantiere Casteldebole” (guidato dal suo “Capo Mastro” Thiago Motta), è stato improntato al recupero del lavoro fatto negli ultimi mesi della scorsa stagione e nell’inserimento e nella valorizzazione di (quasi) tutti i nuovi arrivati.
La costruzione della ” filosofia di gioco” in questi primi novanta giorni poggiava su alcune certezze:in porta Lukasz Skorupski, difesa a quattro con i due centrali che sarebbero dovuti essere Sam Beukema (che sostituiva Adama Soumaoro) e Jhon Lucumi (il cui infortunio ha aiutato l’esplosione di Riccardo Calafiori), due terzini che dovevano essere Stefan Posch (poi egregiamente sostituito da Lollo De Silvestri per infortunio dell’austriaco) e Victor Kristiansen (ma anche qui, sostituito dalla vecchia guardia Charalampos Lykogiannis, che, in campo, si è sempre comportato egregiamente), un centrocampo a due, composto prevalentemente dalla diga rossocrociata (Michael Aebischer e Remo Freuler) e un avanti affidato all’estro della punta Joshua Zirkzee e del “trequartista con compiti anche di rientro a centrocampo nella fase di non possesso” Lewis Ferguson, con due ali che avrebbero dovuto rifornire la punta e tentare, a loro volta, la via del gol (Riccardo Orsolini, Alexis Saelemaekers, Dan Ndoye e Jesper Karlsson).
Il risultato è stato una difesa pochissimo battuta (terza in Serie A, con soli dodici gol subiti, dietro solo a Inter e Juventus), ma ancora non confidente con il gol, che, probabilmente, rimane una possibile area di miglioramento del Bologna targato Motta. E su questo l’allenatore italo-brasiliano ha iniziato a riflettere e lavorare
Aggiungere qualità
La filosofia, a cui è ancorato il sistema di gioco di Thiago, non può essere scardinata dal suo “architetto”, ma nelle ultime due settimane si sono viste, sul campo di allenamento, alcune riflessioni che potevano apportare alcune modifiche al “credo” di base, magari nel corso del match: per esempio un Ferguson portato a centrocampo (al posto di Freuler o Aebischer) esattamente dove gioca nella nazionale scozzese, mettendo al suo posto, sulla trequarti, o Saelemaekers o Fabbian (che sta crescendo di allenamento in allenamento, conquistando la fiducia del suo allenatore) oppure inserendo nel duo di centrocampo, in maniera più stabile, Nikola Moro, che garantisce forse un pizzico in meno di copertura alla retroguardia, ma molta più qualità in fase di impostazione.
Ecco di questa prova che si sostanzia nel mettere più qualità in campo contemporaneamente (utile soprattutto nella fase di possesso e impostazione), ci rappresenta un Motta che sta valutando con maggiore consapevolezza la tenuta della propria squadra, con un undici più propositivo e meno difensivista, per portare in dote quei gol che possano mantenere in essere e reale il percorso che porta in Europa. Gol che possono arrivare anche da un nuovo attaccante (Sartori è a caccia di un alternativa a Zirkzee, senza sminuire il valore di Sidney Van Hooijdonk), che possano dare quell’ultimo sprint ad un’alta classifica, oggi possibile e assolutamente impronosticabile ai primi di agosto.
(Fonte Claudio Beneforti – Stadio)
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