Bologna FC
STADIO: Per molti sarà l’anno della verità – 10 lug
Quale sarà il “segreto” della buona stagione del Bologna 2017/2018? Se questa si verificherà, e allo stato attuale non solo tutti se lo augurano, ma in tanti hanno anche buone ragioni per crederlo, questo accadrà non soltanto grazie ai nuovi giocatori che vestiranno il rossoblu, ma anche a chi è già presente in rosa. Ci sono già dei punti fermi, è vero, ma sarà importante che altri, dopo un anno di rodaggio, lo diventino. Il tutto mentre la storia tra il Bologna e Godfred Donsah pare essere ai titoli di coda.
Donsah-Torino, ci siamo?
È un vero e proprio saluto quello che Giorgio Burreddu, nelle pagine dedicate al mondo rossoblu che “STADIO” presenta quotidianamente, rivolge a Godfred Donsah. Spiega che la trattativa con il Torino è in fase avanzata, ma non ancora completata: si va verso un prestito con diritto di riscatto per la società granata, che vorrebbe che questo “diritto” fosse fissato a 5 milioni. Il Bologna chiede 7-8, il punto di incontro può essere trovato a 6? Non impossibile, dato che Donsah non rientra nei piani di Donadoni ed ha già fatto intendere di voler lasciare il club. Burreddu riassume così la carriera del ghanese a Bologna: pallino di Corvino, che per strapparlo al Cagliari lo pagò 7 milioni, aveva mostrato qualità importanti, tanto che fino allo scorso gennaio si diceva che non sarebbe mai partito se non per – almeno – venti milioni. La storia ha detto altro: ha parlato di numerose panchine per un Donadoni poco convinto, di numerose assenze per tanti infortuni, di un giocatore che le qualità le avrebbe ma che ha sempre faticato a metterle in mostra. Presto, dunque, l’epilogo di una storia mai completamente sbocciata.
Krejčí, Nagy, Krafth e Di Francesco: l’anno della verità
Il nuovo Bologna conterà sui suoi punti fermi: Mirante tra i pali, un Masina sempre più in crescita, il Destro ritrovato degli ultimi mesi, la fantasia di Simone Verdi. E poi? E poi ci sarà un Andrea Poli che deve ritrovarsi dopo un anno di naftalina al Milan. E poi? Ce lo dice Matteo Fogacci in un altro interessante articolo: e poi ci sono quei giocatori che sono a metà tra talento e certezza, che hanno vissuto l’anno di rodaggio dovuto e che adesso sono chiamati al salto di qualità, al dimostrare di essere da Serie A. I nomi sono diversi, quelli più interessanti però sono quelli di Ádám Nagy e Ladislav Krejčí: ungherese e centrocampista il primo, ceco e ala il secondo, erano partiti benissimo all’esordio in A e poi sono calati alla distanza, mostrando ottime prospettive ma anche tanti limiti soprattutto in fase conclusiva. Nagy dovrebbe essere sulla carta un rincalzo alla coppia titolare che, nel 4-2-3-1, sarà formata da Poli e Taider, ma potrebbe essere una preziosissima alternativa. Krejčí invece sarà un titolare, uno dei tre alle spalle di Destro. Grande uomo-assist, dovrà crescere di personalità e in fase realizzativa. Così come dovrà confermarsi un altro dei tre dietro la punta, quel Federico Di Francesco che ha già fatto vedere cose ottime ma che andranno verificate nel lungo periodo.
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