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STADIO: Tanta Juve, ma davvero poco Bologna – 09 gen

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Che la Juventus, nel suo Stadium, sia da anni un cliente quasi impossibile per chiunque lo sapevamo tutti. Che questo Bologna fosse giovane, in cerca d’identità e certo senza le qualità fisiche e tecniche necessarie per frapporsi tra i bianconeri e i tre punti, pure. Ciononostante, la sconfitta per 3-0 che gli uomini di Donadoni hanno rimediato ieri sera fa male, e fa squillare un piccolo campanello d’allarme a cui dovranno essere date delle risposte a partire dalla prossima sfida, quella contro il Crotone. In quel caso non ci saranno scusanti di sorta, ma anche ieri sera il differente spessore tra le due squadre spiega fino a un certo punto una partita a senso unico. “STADIO” come sempre dedica alla gara pagine su pagine, raccontando la partita, le reazioni, dando i voti. Ecco qui per voi la rassegna stampa odierna del quotidiano diretto da Alessandro Vocalelli.

La Juve a valanga fa il record su uno spento Bologna

Antonio Barillà racconta la sfida dello Stadium e lo fa partendo dalle formazioni: nella Juventus giocano Neto tra i pali, Asamoah come terzino sinistro (Evra è in partenza) e Dybala al posto di Manzdukic. L’argentino ex-Palermo gioca tra Pjanic e Higuain, in una sorta di 4-3-1-2 che varia nel 4-3-2-1. Il Bologna risponde con Oikonomou al centro della difesa, Donsah alla seconda da titolare a centrocampo e Di Francesco nel tridente dell’immutato 4-3-3 di Donadoni. Potrebbe anche essere una partita interessante tatticamente, con gli emiliani pronti a trasformare il proprio modulo in un 4-5-1 e a cercare il contropiede, ma non sono passati che pochi minuti quando Pjanic pennella un lancio per Higuain, che brucia Oikonomou e fa secco Mirante. L’1-0, non sembra, ma ha già deciso la gara. Già, perché il Bologna ci prova a reagire, sembra anche riuscire a farlo, ma la Juventus ha tutto sotto controllo, non corre alcun rischio e nonostante una manovra non sempre brillante colpisce ancora e di fatto chiude la gara quando i primi quarantacinque minuti stanno per andare in archivio: Sturaro entra in area, Oikonomou lo stende, Dybala realizza l’ineccepibile rigore. Il Bologna a questo punto va in tilt, soltanto Dzemaili sembra riuscire a mantenere la rotta mentre il resto della squadra appare inesistente: ancora Marios si perde Higuain, l’argentino non perdona e segna il 3-0, doppietta, quattordicesimo gol in campionato alla faccia di chi dice sia grasso. Il resto è accademia, la Juve gioca solo per divertirsi e si gode l’esordio di Rincon, il Bologna può giochicchiare ma solo perché i bianconeri glielo permettono, e la gara va in archivio. Per la Juventus è la vittoria consecutiva numero 26 davanti al pubblico amico, vale il +4 sulla Roma al giro di boa e l’ipoteca al sesto Scudetto consecutivo. Per il Bologna, invece, c’è ancora tanto da fare.

Le parole del post-gara: Donadoni, Dzemaili, Higuain, Saputo

Ampio spazio viene riservato alle parole del post-partita: Roberto Donadoni giustifica parzialmente la prova opaca di Oikonomou, dicendo a Furio Zara che forse il greco vuole strafare, perché sa di dover dimostrare qualcosa, e pecca di troppa generosità. Di Destro si accontenta che lotti su ogni pallone, della partita dice che il gol a freddo ha scombinato i piani, e il rigore ci ha messo una pietra sopra. “Abbiamo giocato per venti minuti”, ammette, per poi sottolineare come a questa squadra manchi coraggio: “Andiamo poco in area”. L’obbiettivo di questa squadra è crescere, e Donadoni ci crede.

Antonio Bonino raccoglie le parole di Federico Di Francesco e Blerim Dzemaili. Il primo dice che tutto sommato nel primo tempo il Bologna non ha fatto malissimo, tenendo presenti le proprie potenzialità e quelle degli avversari, ma che la sfida vera e da non sbagliare sarà la prossima contro il Crotone. Dzemaili invece racconta cosa non è andato: quando vieni allo Stadium pieno di timori reverenziali, dice, è come se ti consegnassi già alla Juve. E questo non deve accadere, e purtroppo questo Bologna non ha mai dato fastidio alle grandi in questo girone d’andata. La musica cambierà, perché Dzemaili crede nei giovani compagni e cercherà di dare loro un po’ di quell’esperienza necessaria per crescere.

Gonzalo Higuain è sembrato infastidito al momento del cambio: cercava forse ancora qualche gol? “Ero solo infreddolito” dice l’argentino, che a suon di gol ha superato le battute sul peso suo e dei 90 milioni che la Juventus ha sborsato in estate per strapparlo al Napoli. Lui racconta che era solo questione di tempo, che i primi stenti – a dire la verità davvero pochi – erano dovuti soltanto al bisogno di tempo per conoscere i compagni, e che era convinto che i gol sarebbero arrivati. Interessanti anche le parole che Beppe Marotta rilascia sempre a Antonio Barillà su Masina, citato a proposito dell’ormai prossima partenza di Evra: il ragazzo piace e avrà un grande futuro, ma l’AD bianconero non si sbilancia e vuole lasciarlo tranquillo. Se Evra dovesse partire, cosa molto probabile, sarà sostituito da Asamoah o dal giovane Mattiello, giocatori già in rosa.

Joey Saputo non è sconvolto dalla sconfitta. Chiaramente non è contento, ma la sua mentalità americana gli permette di guardare oltre, all’interezza di un progetto che ribadisce e che era composto dal riportare la squadra in A e salvarla. Quest’anno si potrebbe fare un po’ meglio, ma c’è ancora tempo e ci sono ancora le potenzialità. Sarà una crescita graduale, quella del suo Bologna, ma lui assicura costante: e in un futuro neanche troppo lontano, magari, grandi giocatori verranno a Bologna senza che nessuno se ne stupisca.

Taider, Verdi e Sadiq da febbraio, Petkovic forse a breve dal Trapani

Infine un aggiornamento sul mercato del Bologna da parte di Furio Zara: i rossoblu sarebbero vicini alla punta croata del Trapani Bruno Petkovic, che sarà pagato un milione di euro. Cerci rimane sullo sfondo, ma vanno prima sondate le sue condizioni fisiche e la sua volontà di abbassarsi lo stipendio – o quella dell’Atletico di contribuire a parte dell’ingaggio. Non sarà facile. Probabile, possibile, la partenza di Oikonomou verso la Sampdoria: il Bologna non ha fretta e studia le alternative, che sono il polacco Janicki e forse Benalouane, che ieri si sarebbe offerto. Masina non partirà, certo non a breve: interessa alla Juve come a tante altre squadre, ma il contratto scade nel 2019 e lascia al Bologna ampio margine di trattativa. Febbraio infine sarà il mese del ritorno di Sadiq, Verdi e Taider: i primi due sono infortunati, il terzo è un punto fermo dell’Algeria in Coppa d’Africa, competizione dove “le Volpi del Deserto” hanno buone probabilità di arrivare fino in fondo.

foto: repubblica.it

 

 

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