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STADIO: Un Bologna al gelo e con tanti rimpianti – 12 dic

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“Benedetto, per la classifica, sia il 3-1 rifilato al Palermo un mese fa.” Lo dice, a un certo punto, Furio Zara nell’articolo che apre la sezione dedicata al Bologna da “STADIO”, prima di dedicarsi alla cronaca dello scialbo pareggio di ieri al Dall’Ara contro l’Empoli. Un risultato che lascia immutata la classifica rossoblu, una squadra troppo forte per retrocedere ma al momento troppo debole per puntare a qualcosa di più della posizione attuale di classifica e soprattutto troppo spenta per generare entusiasmo. Chi si aspettava un rilancio, contro un Empoli reduce da tre sconfitte consecutive, è rimasto deluso. Il Bologna resta al palo, al gelo.

La gara

L’Empoli si presenta al Dall’Ara con la chiara intenzione di non fare la gara, mirando a far passare il tempo, difendersi e portare così a casa un pareggio che è oro nella mini-corsa a quattro per la salveza che lo vede davanti a Pescara, Palermo e Crotone e quindi virtualmente in salvo. Il Bologna dovrebbe saperlo, dovrebbe spingere con convinzione dunque, ma sembra nel primo tempo ancora prigioniero degli incubi di Udine, di una sconfitta maturata all’ultimo secondo, di limiti che adesso paiono evidenti ma che a inizio campionato non esistevano. La squadra che convinceva tutti nelle prime gare non c’è più, e per spiegarlo non bastano gli infortuni di Rizzo, Sadiq e Verdi: solo l’ultimo era titolare, e in estate neanche era da considerarsi un punto fermo del progetto. Il Bologna ha vinto solo una gara nelle ultime undici, fatica enormemente a segnare, e se nel secondo tempo la pressione sale alla fine sono poche le occasioni da gol vere, pochi i momenti in cui Skorupski deve sforzarsi. Destro fallisce una facile e chiara occasione nel finale, di testa e tutto solo, poi la gara si conclude. E il gelo avvolge il Dall’Ara insieme al silenzio dei tifosi, che non sembrano neanche avere la forza di esprimere la propria delusione.

Le pagelle

Logico che un Bologna così convinca poco l’inviato, che ai voti ci va giù pesante. Il 6 viene strappato da molti, ma nessuno va sopra e le punte deludono. Mounier (“timido come un quindicenne a un rave-party”) e Destro (“un errore che pesa come un macigno”) prendono 5, mentre Torosidis e Dzemaili prendono 5,5 a causa di un primo tempo a dir poco disastroso riscattato solo in parte dalla ripresa. Il resto della squadra è sufficiente, con un Krejci generoso ma impreciso, una difesa attenta nelle poche occasioni in cui è chiamata in causa e un Viviani che fa il suo – e purtroppo niente di più. 5,5 al mister Donadoni, nell’Empoli i migliori sono Skorupski (6,5) i centrali Costa e Bellusci (6) e il giovane frangiflutti Dioussé.

Le parole del post-gara

Ampio spazio viene dato naturalmente alle parole del dopo-gara. Il tecnico dell’Empoli Martusciello ammette di accontentarsi del pari, del punto, e che per la prestazione meglio ripassare. Donadoni invece parla di prestazione tutto sommato positiva: manca il gol, mancano i punti, però giocando così questi arriveranno e la classifica sorriderà. Invece di prendersela con Destro per l’occasione enorme sciupata nel finale lo loda per l’impegno, così come il resto della squadra, e guarda avanti con un pizzico di ironia quando chiede ai giornalisti, che spesso ne criticano i cambi, di suggerirgli le sostituzioni: così si risparmia una fatica…

Destro manca il regalo di Natale

A pagina 19 Matteo Fogacci analizza il momento di Mattia Destro, il bomber rossoblu che deve ritrovare la strada perduta del gol. Contro l’Empoli il numero 10 ha mancato nel finale una facile occasione che avrebbe portato i tre punti, e se da una parte è ingiusto addossargli tutto il peso di un gol e di una vittoria che non arrivano, dall’altra è anche giunto il momento di cambiare marcia. Bologna crede in lui, lo ha sempre fatto e lo ha dimostrato anche nelle varie campagne di mercato, quando non è mai stato acquistato un giocatore con le sue caratteristiche e il suo spessore: significava fiducia, lasciarlo calmo e libero di esprimersi senza pressione, e Destro ha sempre segnato quando è stato bene. Tuttavia bisogna anche che arrivi adesso il salto di qualità, che la promessa diventi certezza e che riprenda il discorso interrotto con la rete avversaria per trascinare il Bologna in alto. Allenatore e compagni ne hanno lodato l’impegno e i movimenti, chi lo guarda giocare non può negare di vederlo sempre meglio: ma da uno come Mattia Destro ci si aspettano i gol. Nel prossimo turno contro il Pescara, in una gara fondamentale per la salvezza, ha l’occasione di fare ai tifosi quel regalo di Natale mancato ieri pomeriggio.

Bologna-Montreal, cortocircuito per Dzemaili

Infine Giorgio Burreddu racconta lo strano pomeriggio di Blerim Dzemaili, leader in chiaro-scuro di un Bologna confuso come i suoi tifosi, ieri raggiunti dall’annuncio che il regista svizzero a giugno sarà un giocatore dei Montreal Impact. Lo ha detto Joey Saputo, non l’ultimo arrivato: il presidente del Bologna e, appunto, degli Impact. Lo ha detto confermando una voce che già era nota, anche se c’era chi sosteneva che il centrocampista avrebbe fatto due anni di A prima di trasferirsi in MLS e non uno solo. Niente, quasi sicuramente non andrà così, e se da una parte Saputo ha tutto il diritto di fare cosa crede meglio per le sue due squadre – e il giocatore ha allo stesso tempo diritto di vedere esaurito un suo sogno, e chiudere in America lo era – dall’altra questo Bologna senza leader e senza certezze potrebbe soffrire oltremodo la partenza annunciata di un giocatore che per qualità e personalità è finora riuscito dove Gastaldello e Destro, per altri versi, hanno deluso. “Occhio alla corrente” dice Burreddu nel finale. E ci sarà davvero da stare attenti.

foto: geosnews.com

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