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STADIO: Verdi e gli altri, benzina Nazionale. E Di Francesco è il futuro – 22 mar

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Buongiorno e benvenuti alla rassegna stampa dell’odierno numero de “Il Corriere dello Sport – STADIO” in edicola. Un numero impegnativo, parlando di Bologna, perché sono ben tre le pagine fitte di articoli dedicati al mondo rossoblu che cercheremo di riassumervi al meglio. Si parla di un presente ricco, con tanti giocatori in Nazionale, e di un futuro che promette di essere roseo, con Di Francesco in rampa di lancio e la Primavera impegnata a Viareggio. Cominciamo!

Verdi, futuro azzurro e rossoblu

Andrea Santoni, inviato a Coverciano per seguire la Nazionale, riporta le parole di Simone Verdi che già vi avevamo raccontato noi nella giornata di ieri e che potete leggere integralmente QUI. L’ala rossoblu parla della sua enorme emozione a trovarsi al cospetto di tanti campioni, e il giornalista ripercorre la parabola dell’ex-Torino e Milan, ancora l’anno scorso talento inespresso e poi sbocciato improvvisamente sotto le Due Torri. Verdi avrebbe dovuto essere in azzurro già a novembre, poi il famoso (e brutto) infortunio interruppe tutto proprio sul più bello. Il CT Ventura, che lo aveva voluto e poi in parte scaricato quando allenava il Torino, lo aveva richiamato appena Verdi era tornato disponibile, a febbraio, ma solo per constatare quanto ancora mancassero forma e convinzione. A questo giro Verdi sarebbe rimasto escluso, ma l’infortunio occorso a Bernardeschi ha cambiato tutto ed ora eccolo qui, Simone Verdi, un presente azzurro e un futuro rossoblu: “Ho 4 anni di contratto, ho firmato un impegno importante e lungo. Significa che il mio presente e il mio futuro sono lì”. Parole che sono musica per il popolo rossoblu.

Il Bologna è una Nazionale 

Furio Zara ci racconta invece di come il presente rossoblu sia luminoso e di come questo fatto sia sottolineato dalla presenza di un’intera squadra rossoblu nelle convocazioni che le varie Nazionali hanno diramato negli scorsi giorni. Sono ben undici infatti i giocatori del Bologna che si giocheranno qualcosa di importante nei prossimi giorni, ognuno con una sua particolare storia: c’è Krafth, che già era nel giro della Svezia così come Krejci e Nagy, c’è ovviamente Simone Verdi che grazie all’azzurro ha ritrovato convinzione in se stesso dopo un brutto infortunio sbattendo con rabbia in porta il gol di domenica contro il Chievo. E poi nella Grecia ci sono Torosidis e Oikonomou, il primo un veterano e il secondo che ha trovato spazio proprio grazie all’esperienza in rossoblu, così come Pulgar, emerso in un Cile che rimane una Nazionale di riferimento del Sud America. Inutile sottolineare poi l’importanza di Dzemaili nella Svizzera: il centrocampista di origini macedoni è un punto fermo tanto in Nazionale quanto nel club, quello che potrebbe accadere anche a Helander nella Svezia e a Di Francesco e Masina nell’Italia del futuro. Per adesso questi ultimi due sono punti di forza dell’Under 21, ma il futuro è dalla loro parte. Una Nazionale intera, dunque, a ben guardare, a cui manca solo il portiere: numeri significativi.

Carlo Nervo: “La Nazionale fa bene al Bologna”

Che la Nazionale sia un bene, che aumenti il prestigio dei giocatori rossoblu, lo conferma anche un grande ex come Carlo Nervo, che a Giorgio Burreddu racconta la sua prima convocazione in azzurro (post Mondiale di Corea, nel 2002) e sottolinea come tante chiamate non siano che la conferma che Donadoni e il Bologna stiano lavorando bene, benissimo. Nervo ha parole importanti per Simone Verdi (“Ha caratteristiche super, è un ragazzo serio e può avere una grande carriera”) e anche per Di Francesco, che reputa più forte del già bravissimo papà. Nessuna paura per ritrovare i giocatori stanchi: “Andare a giocare per la propria Nazionale è un orgoglio, un giocatore certe cose le sente. Torneranno più forti di prima”.

A Viareggio la Primavera si gioca il futuro

Rinaldo Paolucci si dedica invece alla Coppa di Viareggio, che oggi vedrà il Bologna allenato da Paolo Magnani affrontare il Napoli nella gara valida per l’accesso ai quarti di finale. Una sfida impegnativa che vedrà due squadre in momenti di forma diversi: il Bologna ha vinto due gare e ne ha pareggiata una, segnando cinque gol e non subendone, un cammino più disinvolto di quello di avversari che comunque il tecnico non intende sottovalutare: “Sono una squadra molto forte, molti dei loro ’99 hanno giocato nelle finali dello scorso anno, anche contro di noi, e sono nel giro delle Nazionali.” Insomma, una gara da 50 e 50, percentuali però importanti: il Bologna Primavera si gioca il futuro, l’accesso ai quarti già raggiunto l’anno scorso – quando fu eliminato 3-1 da una Juventus troppo forte e capace di vincere il torneo – ma se anche le cose dovessero andare male, sottolinea ancora Magnani, né la grande crescita dei ragazzi né i risultati ottenuti fino a qui.

Come sgomita Di Francesco!

Conclude la sezione dedicata al Bologna di “STADIO” un articolo a firma ancora di Furio Zara, che sottolinea come questa sia indubbiamente la stagione della maturità di Federico Di Francesco e di come questo si evinca proprio dalle condizioni in cui il giovane figlio d’arte è riuscito ad emergere. Per lui in questa stagione appena 7 presenze da titolare, ben 11 subentri per un totale di 18 presenze su 29 gare: numeri comunque importanti, perché pur non avendo fiducia illimitata questo giovane (22 anni) talento strappato al Lanciano è riuscito a imporre la sua presenza in una Serie A che aveva appena assaggiato prima di questa stagione, un impatto sottolineato anche dal gran gol segnato contro il Chievo, seguito dell’assist per il 2-1 a Dzemaili. E proprio questo sottolinea Zara: l’assist è venuto da sinistra, il gol da destra, simbolo di una versatilità importante che sicuramente porterà al giovane figlio d’arte un futuro luminoso. A Bologna già si fregano le mani.

foto: ansa.it

 

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