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Stelle del passato – Atalanta: campioni di ogni epoca
Tra le stelle del passato dell’Atalanta troviamo miti indimenticabili e giocatori che hanno segnato la storia di questo club.

Domenica alle 12:30, il Bologna giocherà l’ennesima partita importante di questo tour conclusivo infernale. Gli uomini di Vincenzo Italiano sono attesi a Bergamo dall’Atalanta. I nerazzurri sono nel bel mezzo del periodo più bello della loro storia, che ha visto anche la vittoria dell’Europa League nella passata stagione. Nonostante questo, anche nei decenni precedenti hanno avuto giocatori memorabili. Ecco alcune stelle del passato dell’Atalanta.
Stelle del passato Atalanta: Fabrizio Ferron
Arrivato a Bergamo nell’estate del 1988, Fabrizio Ferron giocò con la maglia dell’Atalanta fino alla stagione del 1995/1996. Portiere dotato di un gran senso del posizionamento e di riflessi molto notevoli. Caratteristiche che lo resero uno dei portieri più efficaci degli anni ’90 in Serie A, anche nel suo periodo bergamasco.
Ferron arrivò all’Atalanta fin da subito per fare il titolare della squadra. Nella stagione 1988/1989 giocò 35 partite: 30 in Serie A e 5 in Coppa Italia. Un periodo, quello in neroazzurro, fatto di alti e bassi. La squadra infatti partecipò per ben 2 volte alla Coppa Uefa, tra il 1989 e il 1991, poi scese in Serie B nel 1994, per poi tornare immediatamente nella massima categoria e disputare pure una finale di Coppa Italia nel 1996, persa nel doppio scontro con la Fiorentina.
Chiuse la sua esperienza all’Atalanta con 292 presenze, 345 gol subiti e 101 clean sheets. Proprio gli orobici sono la squadra in cui Ferron ha disputato il maggior numero di partite nella sua carriera.
Gaetano Scirea, gli inizi della leggenda
Uno dei difensori più eleganti e “moderni” nella storia del calcio. Uno di quelli che ha contribuito all’evoluzione di questo ruolo. Gaetano Scirea mosse i primi passi della sua carriera proprio dall’Atalanta, squadra che lo allevò nelle giovanili e lo fece esordire in prima squadra. Giocò infatti qui due stagioni in prima squadra, prima del passaggio alla Juventus.
Gaetano venne scoperto dai bergamaschi nel 1967. Il suo primo approccio alla nuova realtà fu come ala destra, con anche discreti risultati. Negli anni poi avvenne l’evoluzione che lo portò prima ad essere schierato come centrocampista e poi come libero. Proprio in questo ruolo fece il suo esordio assoluto in Serie A nel 1972. In quella stagione giocò 2o partite, la squadra venne retrocessa in Serie B.
La svolta arrivò proprio nell’annata in Serie B. Il neo allenatore Herrera decise di schierarlo in pianta stabile come libero, dopo che l’anno precedente giocò in diversi ruoli. Scirea giocò tutte e 38 le partite del campionato e le 10 che la squadra disputò in Coppa Italia prima dell’eliminazione. In entrambe le competizioni segnò 1 gol.
Lasciò a fine anno Bergamo dopo 70 presenze, oltre a tutti i match giocati nel settore giovanile.
Glenn Stromberg, un simbolo dell’atalantità
Il centrocampista svedese è ancora oggi uno dei giocatori ricordati maggiormente dai tifosi dell’Atalanta. Glenn Stromberg giocò 8 stagioni con la maglia degli orobici, periodo in cui fece innamorare la piazza nerazzurra. Viene considerato come uno dei capitani storici della compagine bergamasca.

Glenn Stromberg (© Atalanta)
Stromberg arrivò a Bergamo nell’estate del 1984 dal Benfica, squadra in cui aveva militato per due stagioni. Nella sua prima stagione italiana totalizzò 31 presenze. Il suo primo gol italiano arrivò nel primo turno di Coppa Italia contro il Taranto. La stagione 1986/1987 fu molto particolare: la squadra retrocesse in Serie B, ma allo stesso tempo ottenne la finale di Coppa Italia, persa contro il Napoli. Per questo motivo, nell’annata successiva l’Atalanta si ritrovò a partecipare alla Coppa delle Coppe pur essendo in cadetteria.
Proprio in questa competizione per Stromberg arrivò il primo gol europeo con i bergamaschi, nella sconfitta per 2-1 in contro il KV Mechelen. Glenn fu anche uno dei principali artefici dell’immediato ritorno in Serie A dei suoi. Chiuse la sua carriera proprio con questa maglia nel 1992, dopo aver preso parte anche alla Coppa Uefa nella stagione 1990/1991. Concluse con 272 presenze, 23 gol e 6 assist.
Alejandro “il Papu” Gomez
Tra le varie stelle del passato dell’Atalanta, la più attuale è sicuramente lui. Alejandro Gomez, detto anche più semplicemente “il Papu”, è uno dei simboli della crescita esponenziale avuta dall’Atalanta dal 2016 ad oggi. Nonostante la sua carriera a Bergamo si sia chiusa ormai 4 anni fa in modo burrascoso, sarà sempre ben voluto dai suoi ex tifosi.

Papu Gomez con la maglia numero 10 dell’Atalanta (© Atalanta)
Gomez è stato un trequartista/seconda punta dotato di una tecnica di base incredibile. Arrivato all’Atalanta nel 2014, ebbe una prima stagione senza grossi colpi, per poi fare un salto di qualità nell’annata successiva, conclusa con 7 gol e 10 assist. La vera svolta arrivò con l’approdo di Gasperini in panchina. Nella stagione 2016/2017, l’Atalanta ottenne una storica qualificazione in Europa League grazie al 4° posto in campionato e il vero trascinatore fu proprio il Papu. Gomez mise a referto 16 gol e 12 assist in 37 presenze. Rimase proprio quella la stagione più prolifica della sua carriera.
Il Papu restò per anni il faro del progetto bergamasco, che portò pure al raggiungimento della prima storica qualificazione in Champions League al termine della stagione 2018/2019. Il percorso dei bergamaschi nella massima competizione per club europea si fermò ai quarti di finale, dopo una beffarda sconfitta con il PSG. La prima vittoria dei bergamaschi in Champions League fu coronata proprio da una perla del suo numero 10. Un gol di rara bellezza dopo un tunnel ai danni di un avversario per il definitivo 2-0.
Nella stagione 2020/2021 arrivò la rottura con Gasperini e la conseguente cessione a gennaio. Il Papu chiuse la sua esperienza bergamasca dopo 252 partite, 59 gol e 72 assist.
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