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Stelle del passato – Cagliari: gli eroi dello scudetto e non solo

Da Gigi Riva a Davide Astori, tante stelle del calcio sono passate dal Cagliari. Ognuno di loro ha lasciato un segno indelebile.

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Una speciale locandina creata dal Cagliari in ricordo di Gigi Riva
Una speciale locandina creata dal Cagliari in ricordo di Gigi Riva (© Cagliari Calcio)

Il Bologna giocherà contro il Cagliari nel prossimo turno di campionato. I rossoblù sono la squadra più rappresentativa della Sardegna. Nel corso della sua storia ha vinto un campionato di Serie A, nella stagione 1969/1970. In quel periodo hanno giocato tantissimi calciatori formidabili tra le fila dei rossoblù. Molti però hanno militato nella squadra sarda anche in altri periodi storici.

Enrico Albertosi, un portiere indimenticabile

A proposito dell’annata dello storico scudetto cagliaritano, il portiere di quella squadra fu Enrico Albertosi. L’estremo difensore arrivò in Sardegna nel 1968 e diventò fin da subito il numero 1 del Cagliari. Nelle 6 stagioni in cui rimase tra le fila dei rossoblù giocò praticamente sempre e dimostrò di essere un portiere di ottimo livello.

Nella stagione dello scudetto prese appena 11 gol e nelle 227 partite complessive giocate con la maglia del Cagliari ne subì 193, meno di 1 a partita. Nello stesso periodo riuscì a mantenere la porta inviolata per ben 94 volte. Albertosi inoltre, tra le sue 34 partite giocate con la maglia della nazionale italiana, ne disputò una in particolare che ancora oggi è ben impressa nelle menti degli appassionati: Italia-Germania 4-3, semifinale del mondiale giocato in Messico nel 1970.

Davide Astori, l’immortale

Astori, nei suoi 6 anni giocati a Cagliari, tra il 2008 e il 2014, non alzò nessun trofeo. In quegli anni però lasciò a Cagliari un segno indelebile grazie alla sua leadership naturale. Dopo una prima stagione complicata, dal 2009 divenne il faro della difesa sarda, squadra di cui ha anche indossato la fascia da capitano in più di un’occasione.

Nell’estate del 2013, proprio grazie alle prestazioni in campionato, ottenne la convocazione in azzurro in occasione della Confederations Cup. Giocò soltanto la finale per il 3° e 4° posto contro l’Uruguay e segnò il gol del momentaneo 0-1. Il 4 marzo 2018, la tragica morte in hotel prima di giocare con la sua Fiorentina contro l’Udinese contribuì a cementificare la sua memoria nei cuori di tutti. Il Cagliari, così come la Fiorentina, decisero di ritirare il suo numero, il 13, che rimarrà per sempre di Davide.

Daniele Conti, la bandiera “romana” del Cagliari

Dal 1996, Daniele militò nelle giovanili della Roma. Sembrava tutto apparecchiato affinché seguisse le orme del padre Bruno e iniziasse la sua gloriosa carriera in giallorosso. Nel 1999 però, Conti prese una scelta importante: decise di trasferirsi a Cagliari. Da qui la sua carriera calcistica si sviluppò con un’unica maglia, quella rossoblù, che portò fino alla fine della stagione 2014/2015, quando annunciò il ritiro dal calcio.

Dalla stagione 2000/2001 divenne un perno del centrocampo cagliaritano. Non abbandonò mai la squadra, neanche negli anni passati in Serie B. Concluse la sua avventura dopo 16 stagioni, 464 presenze, 51 gol e 31 assist. Ancora oggi, Daniele Conti è il giocatore con più presenze in assoluto nella storia del Cagliari.

Gigi Riva, la leggenda del “Rombo di tuono”

Lo storico soprannome gli venne assegnato dal mitico Gianni Brera. Gigi Riva non fu solamente il più forte attaccante della storia del Cagliari, ma anche uno dei migliori che il calcio italiano abbia mai avuto. Arrivato in Sardegna dal Legnano nel 1963, “Rombo di tuono” fece un po’ di fatica inizialmente ad entrare in simbiosi con la nuova realtà. Quando però ce la fece divenne semplicemente implacabile.

Tra il 1968 e il 1970 diede il meglio di sé realizzando 54 gol in 74 presenze complessive tra tutte le competizioni, diventando l’uomo simbolo dello storico scudetto conquistato dai rossoblù nel 1970. Anche lui, come Conti, giocò tantissimi anni con la maglia del Cagliari, fino al 1978, quando decise di ritirarsi.

Nelle 374 partite giocate con questa maglia, realizzò 205 gol. Numeri incredibili anche in Nazionale, dove segnò 35 gol in 42 partite. Tutti numeri che avrebbero potuto essere ben superiori senza il grave infortunio alla caviglia che si procurò proprio con la maglia dell’Italia nel 1971.

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