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Stelle del passato – Fiorentina: leggende di tutte le età
Tra i più grandi della storia della Fiorentina, troviamo anche Gabriel Omar Batistuta, un attaccante che in Serie A ha segnato tantissimo.
Il Bologna e la Fiorentina hanno un passato di rivalità molto lungo. I match tra le due squadre vengono denominati derby dell’Appennino, proprio in virtù di questo fatto. Nel passato della squadra viola, ci sono stati tantissimi campioni, come Batistuta, rimasti indelebilmente nel cuore dei propri tifosi. Ecco alcune storiche stelle del passato della Fiorentina.
Francesco Toldo, the wall
Il portiere azzurro difese i pali dei gigliati per ben 8 stagioni. Arrivato a Firenze nell’estate del 1993 dal Milan, rimase fino al 2001. La sua prima annata in viola la svolse in Serie B, campionato che la squadra vinse, ritornando così in Serie A dal 1994. Il rendimento di Toldo rimase molto alto anche nelle stagioni disputate in Serie A con la Fiorentina.
Rimase costantemente il titolare inamovibile della squadra e, nella stagione 1999/2000, vinse anche il premio come miglior portiere in Serie A. La sua esperienza con questa maglia si chiuse a causa dei grossi guai finanziari in cui la società finì nei primi anni 2000. In quegli anni, Toldo vinse da protagonista, oltre alla Serie B, anche 2 Coppe Italia e 1 Supercoppa Italiana.
Sergio Cervato, difensore goleador
Fu uno degli eroi dello scudetto vinto dalla Fiorentina nella stagione 1955/1956. Sergio Cervato arrivò a vestire la maglia viola nel 1948. Da lì diventò imprescindibile per i gigliati. Nel corso della sua carriera, Cervato si distinse anche per la sua propensione al gol. Con la maglia della Fiorentina ne realizzò 31, mentre nella storia della Serie A arrivò addirittura a 45.
Era infatti dotato di ottime doti balistiche sia su calcio di punizione che su rigore. In quest’ultimo fondamentale segnò 31 gol complessivi, di cui 19 con i gigliati. Il suo unico errore dal dischetto arrivò quando già vestiva la maglia della Juventus.
Proprio in virtù dello scudetto vinto l’anno precedente, Cervato partecipò anche all’edizione della Coppa dei Campioni della stagione successiva. Nella competizione, la Fiorentina sfiorò l’impresa di alzare la coppa, arrendendosi in finale al Real Madrid. Nel corso di quel match, il capitano dei viola fu proprio Cervato. Chiuse la sua esperienza a Firenze con 335 presenze complessive.
Giancarlo Antognoni, la bandiera
Fu probabilmente il calciatore maggiormente attaccato alla maglia viola. Antognoni arrivò a Firenze nel 1972, ancora diciottenne, e qui disputò tutta la sua carriera ad alti livelli. Fu un trequartista sublime, in grado di farsi valere come leader tecnico nella Fiorentina dopo pochissimo tempo. La sua importanza si fece sentire anche negli anni in cui indossò la maglia della Nazionale.
Nel 1975, vinse il suo primo trofeo, grazie alla conquista della Coppa Italia ai danni del Milan. Dalla stagione successiva, ancora giovanissimo, divenne il capitano della squadra. Sotto la sua leadership, la Fiorentina crebbe sempre di più, fino addirittura a sfiorare lo scudetto nella stagione 1981/1982, perso in volata contro i rivali storici della Juventus.
Proprio in quella stagione, a causa del più grave infortunio della sua carriera, Antognoni dovette saltare metà stagione. Nella partita contro il Genoa, si scontrò pesantemente con il portiere avversario. La botta gli procurò diverse fratture craniche e addirittura una momentanea sospensione del battito cardiaco. La sua carriera a Firenze terminò pochi anni dopo, nel 1987, anche a causa di altri infortuni.
La sua avventura terminò dopo 419 presenze e 72 gol, oltre alla conquista di 1 Coppa Italia.
Gabriel Omar Batistuta, bomber implacabile
Negli anni ’90, a Firenze arrivò un attaccante in grado di far sognare una città intera. Stiamo parlando di Gabriel Omar Batistuta, colui che, se non fosse stato per un brutto infortunio al ginocchio, forse sarebbe riuscito a diventare il mattatore di uno storico scudetto. L’attaccante argentino sbarcò in Italia nel 1991. Il suo ambientamento fu piuttosto rapido, visto che nei suoi primi due anni segnò oltre 30 gol.
La stagione 1992/1993 fu però anche quella della retrocessione. Batigol rimase a Firenze e riportò i gigliati immediatamente in Serie A a suon di gol, 16 per l’esattezza. La prima stagione dopo il ritorno in Serie A fu per lui la più prolifica con la maglia della Fiorentina: 26 marcature in 32 presenze. Nonostante questo, la squadra non andò oltre la metà classifica.
L’anno successivo arrivò la conquista della Coppa Italia, con la doppia vittoria contro l’Atalanta, Batistuta segnò in entrambe. Fu decisivo anche nella Supercoppa Italiana, dove grazie ad una sua doppietta la Fiorentina sconfisse il Milan campione d’Italia per 2-1. Il punto più alto della sua avventura gigliata sarebbe potuto arrivare nella stagione 1998/1999. Nelle prime 20 giornate di campionato, il capitano dei viola segnò 18 gol e la squadra era saldamente in testa alla classifica. Nel match contro l’Udinese si stirò un legamento collaterale del ginocchio e dovette stare fuori un mese.
Proprio quello stop forzato del bomber costò caro alla Fiorentina che, non avendo valide alternative in attacco, perse il treno delle prime e chiuse la stagione al terzo posto. L’avventura di Batistuta alla Fiorentina si chiuse al termine della stagione successiva. Per lui, oltre ai trofei, ben 203 gol in 331 presenze. Nella classifica dei migliori bomber viola, condivide la testa della lista insieme a Kurt Hamrin.
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