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Stelle del passato – Inter: presente anche un extraterrestre
Bandiere, triplete e un “fenomeno”. Tutte storie che riguardano alcune delle stelle del passato dell’Inter.

Domani sera. il Bologna ospiterà l’Inter, in un match importantissimo per entrambe le squadre. I rossoblù devono conquistare punti per non perdere il treno Champions League, i nerazzurri puntano al secondo scudetto consecutivo e sono in lotta con il Napoli. Tra le fila dello storico club milanese, hanno giocato tantissimi fenomeni di ogni epoca. Dopo averne già viste alcune, ecco altre stelle del passato dell’Inter.
Stelle del passato Inter: Julio Cesar
Il portiere brasiliano vinse tantissimi trofei con questa maglia. Julio Cesar, arrivato all’Inter nell’estate del 2005, dopo un prestito di 6 mesi al Chievo Verona, fu protagonista di una delle epoche più vincenti nella storia del club. Sotto i 14 trofei vinti dai nerazzurri tra il 2005 e il 2012, c’è quasi sempre stata la firma del suo numero 1 di quegli anni.
La prima stagione di Julio all’Inter fu subito d’impatto. Dopo aver assistito dalla panchina alla Supercoppa Italiana vinta dai suoi in estate, non ci mise molto ad impressionare Mancini e togliere il posto da titolare a Toldo. La sua sicurezza tra i pali, la sua agilità e il suo senso della posizione furono le caratteristiche principali che gli fecero scalare rapidamente le gerarchie.

Julio Cesar (© Inter)
Una volta preso il posto da titolare, Julio non lo lasciò più. Diventò il portiere dei 5 scudetti consecutivi vinti dai nerazzurri fino al 2010, anno in cui si tolse la soddisfazione più grande della sua carriera. In quella stagione, l’Inter di Mourinho conquistò uno storico triplete: Scudetto, Coppa Italia e Champions League. Proprio nella semifinale di ritorno Julio diede il meglio di sé. Dopo la vittoria casalinga per 3-1 ai danni del Barcellona, al Camp Nou i catalani non riuscirono a ribaltare il risultato. Il portiere dell’Inter si distinse, durante la partita, per una grandissima parata in allungo su un tiro di Leo Messi.
Lasciò la squadra al termine della stagione 2011/2012 per tornare in patria. Con la maglia nerazzurra vinse: 5 Scudetti, 4 Supercoppe Italiane, 3 Coppe Italia, 1 Champions League e 1 Mondiale per Club. Il tutto in 300 presenze complessive.
Lo “zio” Beppe Bergomi
Il difensore legò un’intera carriera a questi colori. Giuseppe Bergomi è uno dei primi nomi che vengono in mente quando si parla dell’Inter. La sua è la più classica delle carriere da bandiera, una rarità nel calcio di oggi, molto più comuni negli anni in cui giocava lui.
La sua carriera nacque da terzino destro, nei 21 lunghissimi anni di carriera ricoprì anche i ruoli di terzino sinistro e, nelle ultime stagioni della sua carriera, di libero. Questo mise in luce una delle sue più grandi virtù: la duttilità, Inoltre Bergomi era considerato uno dei difensori più arcigni da affrontare in quegli anni, come detto anche da Marco Van Basten. Con il passaggio alla “difesa a zona” non ebbe grossi problemi di adattamento.
Il suo esordio assoluto avvenne nel 1979, ad appena 16 anni, in Coppa Italia. Nella stagione successiva entrò in prima squadra in pianta stabile, dando inizio alla sua carriera tra i professionisti. Nell’annata 1980/1981 fece anche il suo esordio in Coppa dei Campioni. Divenne fin da subito un punto fermo dei nerazzurri dalla stagione 1981/1982, quella in cui arrivarono i suoi primi gol in carriera: 2 in Coppa dei Campioni e 2 in campionato. Negli oltre 20 anni passati con questa maglia prese parte a grandi successi e grandi delusioni. Trofei vinti ma anche annate anonime chiuse senza alcun acuto. Nell’annata 1988/1989 indossò per la prima volta la fascia di capitano.
Il ritiro dal calcio avvenne al termine della stagione 1998/1999, quando si rese conto di non rientrare più nei piani del club. Beppe Bergomi giocò 754 partite con questa maglia, condite da diversi trionfi: 1 Scudetto, 1 Coppa Italia, 1 Supercoppa Italiana e 3 Coppe Uefa.
Esteban “el Cuchu” Cambiasso
Tra i migliori centrocampisti nella storia dell’Inter, rientra sicuramente lui. Esteban Cambiasso indossò la maglia nerazzurra dal 2004 al 2014, periodo in cui fu uno dei cardini di tantissimi trionfi. Un periodo, quello in nerazzurro, che l’ha anche reso tra i calciatori argentini più vincenti in assoluto.
Soprannominato “el Cuchu” per via della somiglianza con il protagonista di una serie tv argentina dal titolo Cuchuflito. Cambiasso era un centrocampista con grande visione di gioco e molto abile anche nella fase di interdizione, il che lo rendeva un eccellente mediano. All’occorrenza, era anche molto incisivo negli inserimenti offensivi, con cui segnò diversi gol.

Esteban Cambiasso (© Inter)
Fin dalla sua prima stagione, divenne un punto fermo del centrocampo dell’Inter. Il 3 ottobre 2004 arrivò il suo primo gol italiano, in un pareggio 3-3 contro la Roma. La prima gioia europea arrivò invece nella stagione 2006/2007, con il primo gol in Champions League negli ottavi di andata contro il Valencia (2-2). Anche lui, come Julio Cesar, fu uno degli artefici del triplete conquistato nel 2010. Stagione in cui prese parte a quasi tutte le partite di Champions League, a eccezione della prima del girone, contro il Barcellona.
Lasciò l’Inter al termine della stagione 2013/2014 dopo 315 presenze complessive e la conquista di: 6 Scudetti, 4 Supercoppe Italiane, 3 Coppe Italia, 1 Champions League e 1 Mondiale per Club.
Ronaldo “Il Fenomeno”
Tra le stelle del passato dell’Inter, questa è una delle più luminose in assoluto. Verso la fine degli anni ’90, uno dei giocatori più forti nella storia del calcio sbarcò a Milano, regalando spettacolo ai suoi tifosi. Una storia che, senza i diversi infortuni alle ginocchia, avrebbe anche potuto portare in dote tantissime soddisfazioni in più.
Ronaldo Nazario da Lima, detto anche più semplicemente “Il Fenomeno”, aveva caratteristiche che lo rendevano immarcabile. Oltre ad una tecnica di base spaventosa, quando era in forma era dotato anche di un’esplosività incredibile, oltre che di una fisicità invidiabile. Quasi impossibile reggere i suoi ritmi.

Ronaldo (© Inter)
Arrivò all’Inter, per la gioia del popolo nerazzurro, nell’estate del 1997, dal Barcellona. La prima stagione fu anche quella più incisiva dal punto di vista dei numeri. Ronaldo realizzò 34 in 47 presenze complessive. Iconico quello realizzato in finale di Coppa Uefa contro la Lazio, quando dribblò Marchegiani con un doppio passo fulmineo, marchio di fabbrica, prima di depositare la palla in porta. Dall’annata successiva, i problemi fisici cominciarono a limitare parecchio il suo furore.
Tra il 1999 e il 2000 arrivarono altri due grossi infortuni al tendine rotuleo. Sul finire del 2001 rientrò, anche se aveva perso l’esplosività che aveva contraddistinto la prima parte del suo periodo nerazzurro.
Lasciò l’Inter per il Real Madrid nell’estate del 2002. La sua esperienza vide la vittoria della sola Coppa Uefa, ma il suo ricordo rimane indelebile per i tifosi del club.
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