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Stelle del passato – Hellas Verona: gli eroi dello scudetto e non solo

Tra le stelle del passato dell’Hellas Verona, troviamo molti eroi dello scudetto e un autentico bomber di razza.

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Foto dello Sport Expo 2022. Sulla sinistra, la squadra campione d'Italia nel 1985
Foto dello Sport Expo 2022. Sulla sinistra, la squadra campione d'Italia nel 1985 (© Hellas Verona)

Lunedì sera, il Bologna di Vincenzo Italiano giocherà al Dall’Ara il posticipo della diciottesima giornata contro l’Hellas Verona. Una partita molto sentita dal tecnico dei rossoblù, che proprio a Verona ha passato gran parte della carriera da calciatore. La maglia dell’Hellas è stata indossata da tante altre stelle del passato.

Claudio Garella, il portiere dello scudetto

Partiamo da uno degli eroi del mitico scudetto conquistato dall’Hellas Verona nella stagione 1984/1985. Il portiere di quell’impresa storica era Claudio Garella, che militò nell’Hellas Verona tra il 1981 e il 1985. Arrivato dalla Sampdoria, che all’epoca era in Serie B, proprio come l’Hellas, Garella divenne subito il portiere titolare della squadra. Nella sua prima stagione in gialloblù, l’Hellas ottenne immediatamente la promozione in Serie A.

Famosa era la sua particolare caratteristica di parare con un po’ tutte le parti del corpo. Pezzo stilistico che, al giorno d’oggi, è presente in praticamente tutti i portieri, ma all’epoca era una cosa piuttosto inusuale. Proprio negli anni a Verona, Garella crebbe molto, rivelandosi un portiere molto affidabile, nonostante circolasse qualche scetticismo attorno alla sua figura.

Subito dopo la stagione dello scudetto passò al Napoli di Maradona, dove arrivò la sua consacrazione. Con la maglia del Verona, Garella totalizzò 157 presenze, co 143 gol subiti e 63 clean sheet. I 2 titoli conquistati furono proprio la vittoria del campionato Serie B nel 1982 e quella della Serie A nel 1985.

Roberto Tricella, la bandiera dell’Hellas Verona

Da un eroe dello scudetto all’altro. Un altro artefice di quell’impresa fu colui che per anni ha comandato la difesa dell’Hellas Verona: Roberto Tricella. Il libero gialloblù arrivò all’Hellas nell’estate del 1979 dall’Inter. All’epoca dei fatti, la squadra militava in Serie B. Tricella divenne fin da subito uno dei perni della squadra, giocando con grande continuità.

Tricella entrò fin da subito nei cuori dei tifosi per la sua classe. Oltre alle sue incredibili doti in marcatura, era anche molto abile palla al piede. Infatti è ricordato anche per le sue avanzate palla al piede e per i lanci millimetrici con cui imbeccava i suoi compagni più offensivi. Vista la sua leadership, Tricella fu il capitano della squadra scudetto del 1985.

Lasciò il club nel 1987 con il record di presenze, 324. In quegli anni vinse da protagonista i campionati di Serie A e Serie B.

Antonio Di Gennaro, regista sublime

In quella squadra, giocò anche uno dei centrocampisti più importanti della storia dell’Hellas Verona. Si tratta di Antonio Di Gennaro, attualmente dipendente Rai dove è la seconda voce di Alberto Rimedio nelle partite della Nazionale. Da calciatore, Di Gennaro passò proprio a Verona gran parte della sua carriera agonistica. Arrivò in città nel 1981 e rimase fino al 1988.

Va da sé che il suo percorso con l’Hellas fu molto simile a quello dei due protagonisti appena raccontati. Di Gennaro fu il metronomo del centrocampo della squadra che, vinse lo scudetto nel 1984/1985. In quella stagione, il centrocampista realizzò 4 gol in campionato, di cui 2 consecutivi nelle prime 2 giornate. Ma lui, in quanto regista, aveva ben altri compiti, e li svolgeva molto bene.

Fu costretto ad abbandonare il Verona al termine della stagione 1988 a causa della crisi finanziaria in cui incappò il club. Durante quelle stagioni, entrò nel cuore dei tifosi, che lo considerano a tutti gli effetti una bandiera della loro squadra. Chiuse la sua esperienza in gialloblù dopo 258 presenze, 34 gol e 4 assist.

Luca Toni, un sogno ad occhi aperti

Il bomber italiano non ha bisogno di grandi presentazioni. Sicuramente ha vissuto altrove gli anni più belli della sua carriera. Per esempio a Monaco, dove, con la maglia del Bayern, conquistò addirittura la scarpa d’oro. Ma il contributo che riuscì a dare Luca Toni nelle sue stagioni all’Hellas Verona, nonostante l’età che avanzava, fu clamoroso.

Al termine della stagione 2012/2013, l’Hellas riuscì a riconquistare la Serie A dopo tanti anni. Tra i vari rinforzi del mercato estivo successivo, arrivò proprio Toni, in scadenza con la Fiorentina. Il suo esordio con gli scaligeri fu da sogno: doppietta nel match casalingo contro il Milan e vittoria del Verona per 2-1. Toni segnò con continuità fino a fine stagione, concludendo l’annata con 20 reti in 34 presenze.

La stagione successiva fu ancora più gloriosa. Luca Toni, a 38 anni, vinse la classifica di capocannoniere della Serie A con 22 gol in 38 partite, gli stessi dell’attaccante dell’Inter Mauro Icardi. La terza annata con la maglia gialloblù fu anche quella del suo addio al calcio giocato. Stagione in cui realizzò 6 reti, di cui una nel sentitissimo derby contro il Chievo e un’altra nel match contro la Juventus, ultima partita dell’annata e, di conseguenza, della sua carriera.

Luca Toni chiuse la sua esperienza a Verona con 51 gol in 100 presenze. Inoltre raggiunse una serie di record realizzativi: calciatore con più gol nella storia del Verona (51 appunto); calciatore con più gol in una singola stagione in maglia gialloblù (22); capocannoniere più longevo della storia della Serie A (38 anni); primo, e ad oggi unico, calciatore nella storia dell’Hellas Verona a diventare capocannoniere in Serie A.

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