Bologna FC
Sprofondati nell’Abisso (Resto del Carlino)
Dopo l’arbitraggio di ieri, il Bologna si aspetta la sospensione di Abisso, mentre i tifosi chiedono alla società di alzare la voce

Ieri si è visto un Bologna imperfetto, è vero. Stanco e poco incisivo. Per cui, oggi non bisogna parlare di risultati, ma è certo che l’arbitraggio, capace di lasciare molti dubbi, nolente Abisso, abbia condizionato la gara, come sanno tutti coloro che hanno visto il match. Proprio per questa ragione, la società rossoblu si è fatta sentire nel postpartita, sempre con l’arma del rispetto e di un dialogo a toni blandi. Ma non per questo, la Lega può stare a guardare senza intervenire o ragionarci su, quantomeno. Sarebbe come dare ragione a chi protesta platealmente senza dare rispetto a persone che, al di là del match, lo meritano in quanto esseri umani. Per cui, la speranza è che la Serie A riconosca i valori sani del dialogo nel tunnel del Tardini.
Tifosi arrabbiatissimi con Abisso: serve una presa di posizione forte?
Scorrendo sui social i commenti dei tifosi rossoblu, in molti criticano in maniera troppo disfattista il modo in cui la squadra ha interpretato il match. La verità è che, anche se non piace, un passo falso va accettato, e i ragazzi di Italiano non ne hanno fatti tanti quest’anno. Altri tifosi, ad ogni modo, contestano fortemente la direzione della partita, anche dopo le proteste di cui già abbiamo trattato, provenienti dall’alto. C’è chi vuole una presa di posizione forte, all’italiana, ma la via intrapresa dalla dirigenza è un’altra dimostrazione che il Bologna punta in alto, e non si lascia scalfire da una partita o un arbitraggio. Si dimostra sempre superiore ed attento, ma rispettoso, valori su cui si fonda anche lo spogliatoio, come dicono tutti appena entrano a Casteldebole.

Parma-Bologna 2-0 (©Bologna FC 1909)
Serve chiarezza
Quella di ieri, non è stata la prima volta in cui la gara è stata condizionata da un arbitraggio penalizzante per i rossoblu. Così, i tifosi iniziano a ragionare sui punti persi per i rigorini o, ad esempio, l’espulsione dubbia di Pobega contro il Verona e contro un Duda che, a metà primo tempo, aveva trattato Lucumi come un sacco da boxe. In area di rigore, peraltro. Il VAR? Interviene o non interviene? Il problema sta alla radice, nel regolamento e nelle interpretazioni poco uniformi degli uomini in giallo. E non solo in Italia (come è successo al Lecce non prima di venerdi): Simeone ieri ha dichiarato pubblicamente che il Valencia, suo avversario, meritava un rigore non concesso. Bisogna invertire la rotta, non per il Bologna e non per il Valencia, su alcune basi poco solide su cui si fonda l’arbitraggio moderno. La tecnologia va regolata meglio, questi mezzi sono troppo potenti per vedere ancora certi errori. Sennò si sprofonda nell’Abisso.
Fonte: il Resto del Carlino, Marcello Giordano
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