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Bologna FC

The Day After – 26 Set

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Una serata di ordinaria follia

Dal paradiso agli inferi, il tutto in meno di cinque minuti: con una caduta verticale degna del miglior Lucifero, il Bologna butta via una partita già vinta, regalando ad un Milan morto e sepolto un punto insperato, grazie a pochi minuti di lucida ed ordinaria follia costati molto, in termini di morale e punti, alla compagine rossoblù.

3-3 il risultato finale, frutto di una partita oggettivamente molto bella e combattuta, un crogiuolo di goal e di emozioni che, comunque, aveva già decretato con largo anticipo il naturale vincitore ( i rossoblù conducevano per due reti di vantaggio da circa la metà della ripresa).

E qui torna il solito dilemma: bravo il Milan a recuperare il doppio svantaggio in un lasso di tempo minimo o autodistruttivo un Bologna ottimo offensivamente, ma da rivedere e da riassettare completamente nella fase difensiva?

Generalmente, si sa, un pareggio contro la squadra più blasonata d’Europa è sempre accolto come un successo di prim’ordine: generalmente, appunto, e non in una partita dove a meno di cinque minuti dal novantesimo hai la vittoria in mano contro un Milan privo dei vari Balotelli, Montolivo e compagnia.

In fin dei conti, però, la serata del Dell’Ara non può essere interpretata né negativamente  né positivamente: è stata solo una commistione di tanti elementi riconducibili sia ad una scuola di pensiero, sia all’altra. In sintesi, è stata una serata adornata da un dose eccessivamente forte di luci e ombre.

Luce per ciò che concerne il binomio Laxalt-Cristaldo,giunto a Casteldebole in sordina negli ultimi giorni di mercato: fenomenale il primo, autore di una spettacolare doppietta, esplosivo il secondo, autore di un’ottima prestazione in attacco coronata dallo splendido goal, quello del 3-1, che sembrava di fatto aver chiuso l’incontro.  Mai un esordio, qui addirittura doppio,  ebbe risvolti così favorevoli alla causa nella lunga storia rossoblù: l’unico precedente degli ultimi anni, in realtà, fu quello di un certo Henry Gimenez, campione per qualche settimana, oggi relegato ai margini della rosa. Fatti i dovuti scongiuri, c’è da sperare che quello del nuovo tandem rossoblù non sia stato un mero fuoco di paglia.

Per quello che riguarda invece il lato oscuro della serata felsinea, c’è da segnalare l’ennesimo disastro del reparto difensivo che con le tre reti subite oggi si candida prepotentemente come leader solitario nella classifica dei goal subiti. Male Morleo apparso ancora fuori condizione, così come Antonsonn: lo svedese ha dimostrato ancora una volta di aver bisogno di un compagno di reparto sicuro e affidabile per dare il meglio di sé. Un difensore esperto che lo guidi: quello che fu per diverso tempo Daniele Portanova e che, per ragioni tecniche e caratteriali, non può essere Cesare Natali.

Sarà la retroguardia, quest’anno, il reparto che non farà dormire la notte Stefano Pioli: un ritorno allo schema a tre non è al momento da escludere,  considerate anche le attitudini dei vari Garics e Morleo a ricoprire un ruolo più avanzato sulle fasce di quello di un semplice laterale basso.

Insomma, alla fine della fiera se la partita col Milan è stata da un lato ricca di emozioni e di colpi scena ( novanta minuti assolutamente vietati ai deboli di cuore, soprattutto gli ultimi tragici minuti finali), dall’altra lascia un Bologna ancora povero di punti e soprattutto di vittorie:  sarà difficile rompere il digiuno domenica all’Olimpico contro la Roma primatista solitaria ed imbattuta di Rudi Garcia, ma sull’onda dell’effetto  Cristaldo-Laxalt, strappare un pareggio potrebbe anche non essere una missione impossibile.

 A patto ovviamente che la difesa faccia il suo e torni la saracinesca tanto apprezzata in questi ultimi anni: il meccanico Stefano Pioli è già in questo senso al lavoro per oliare e sistemare al meglio tale carcassa, per renderla un auto sportiva di prima categoria.

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