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The Duel – Pellegrini vs Soriano

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Domenica, alle 18, il Bologna di Sinisa Mihajlovic scenderà sul campo della Roma di Paulo Fonseca, in una partita che si preannuncia equilibrata e stimolante. Rispetto al match di andata, quando la difesa rossoblù crollò clamorosamente sotto gli attacchi giallorossi, la situazione è infatti cambiata. Quella felsinea è una formazione ora più ordinata, equilibrata e sicura di sé, capace di prestazioni di livello contro ogni tipo di avversario. La sfida è quindi tutta da vivere e si presenta avvincente e ricca di spunti interessanti.

Sono molti i punti di vista da cui è possibile osservare il match, pieno di confronti potenzialmente decisivi.  Il duello della settimana qui analizzato è quello tra Lorenzo Pellegrini e Roberto Soriano, due giocatori fondamentali per le rispettive squadre, di cui rappresentano sicuramente un perno.

Il primo dato che sottolinea quanto i due centrocampisti siano importanti all’interno delle due formazioni è quello relativo alle presenze collezionate in questo campionato: se il giocatore giallorosso è partito ben 25 volte titolare (scendendo comunque in campo anche nelle tre occasioni in cui era inizialmente fuori), quello rossoblù ha addirittura iniziato tutte le gare dal primo minuto. Il fatto che i due allenatori non rinuncino mai ai giocatori in questione dimostra come questi ultimi siano elementi unici nelle due rose, essendo coloro che garantiscono equilibrio tattico al gioco. Sia Pellegrini che Soriano sono infatti molto abili sia in fase di impostazione che in quella di interdizione, accomunati dalle caratteristiche che ogni tecnico vorrebbe vedere nei propri calciatori: qualità e quantità.

Oltre alla duttilità che permette loro di incidere in entrambe le metà campo, i due ragazzi sono accomunati dalla capacità di inventare soluzioni per i compagni, grazie ad un’ottima visione di gioco. A dimostrazione di quanto siano importanti nella costruzione delle manovre offensive delle due squadre ci sono gli assist forniti in questa stagione, 6 per ciascuno. Muovendosi alle spalle degli attaccanti, Pellegrini e Soriano riescono ad accendere le trame di gioco, alternando passaggi filtranti a lanci lunghi capaci di penetrare le difese avversarie. Si intuisce quindi come dai loro piedi -e dalla loro fantasia- passi gran parte del gioco, ed è proprio questa capacità di inventare che li rende essenziali per i due allenatori.

Assistmen si, ma anche goleador. I due azzurri non sono bravi solamente nella costruzione, ma hanno anche ottimi tempi di inserimento che permettono loro di smarcarsi e farsi trovare pronti per la conclusione. Sono infatti 5 le reti messe a referto dal romanista, e addirittura 9 quelle collezionate dal giocatore rossoblù. La capacità di muoversi senza palla, accompagnando l’azione dei compagni, è una delle doti che maggiormente contraddistingue Pellegrini e Soriano, abili poi a finalizzare davanti alla porta. Pericolosi al tiro, i due giocatori possiedono un’ottima tecnica anche negli spazi stretti, da cui riescono spesso ad uscire grazie ad un buon uso della propria fisicità.

L’ottima stagione di cui si stanno rendendo protagonisti sta valendo ad entrambi l’attenzione del ct dell’Italia Mancini, pronto a dare loro la fiducia che si stanno guadagnando coi rispettivi club, di cui sono veri leader. Oltre alle capacità calcistiche, sia Pellegrini che Soriano sono infatti due figure importanti nello spogliatoio e godono per questo del rispetto dei compagni.

Essendo centrocampisti completi, abili sia in fase di recupero che in fase di costruzione, le loro prestazioni possono decidere l’andamento della partita. Avendo sia la qualità per dettare i ritmi e le trame di gioco che la forza per guidare il pressing, Pellegrini e Soriano rappresentano due elementi determinanti per il tipo di partita che Roma e Bologna vorranno fare. Domenica vedremo chi avrà la meglio, ma le carte in gioco per un scontro bello e stimolante sicuramente non mancano.

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