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The Duel – Yoshida vs Medel

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Uomini di esperienza, capitani delle rispettive nazionali, leader difensivi. Maya Yoshida e Gary Medel garantiscono a Sampdoria e Bologna solidità ed intensità. E non è quindi un caso che siano veri e propri punti di riferimento per Roberto D’Aversa e Sinisa Mihajlovic, che a loro hanno affidato le chiavi della difesa. Guadagnandoci in termini di stabilità e concretezza.
 
Giocatori con una lunga carriera alle spalle – entrambi vantano più di 400 presenze coi club e più di 100 con la nazionale – i protagonisti di questo duello risultano centrali molto affidabili, capaci di guidare l’intero reparto. Forti in marcatura e tatticamente intelligenti, Yoshida e Medel possiedono ottime capacità di lettura, grazie alle quali riescono ad essere spesso al posto giusto al momento giusto. Garantendo copertura e trasmettendo sicurezza. Accomunati da esperienza e leadership, il giapponese e il cileno sono difensori tuttavia diversi, soprattutto per caratteristiche fisiche. Se il primo, alto 189 cm, fa del gioco aereo uno dei suoi punti di forza, il secondo risulta abile nel recupero palla grazie al suo senso della posizione, con cui sopperisce alla mancanza di centimetri; pulito nei contrasti e per questo autore di pochi falli il blucerchiato (in undici presenze quest’anno ha rimediato un solo cartellino giallo), duro negli interventi e deciso negli uno contro uno il rossoblu, che proprio per la grinta messa in campo viene soprannominato il “Pitbull”. Modo di difendere e stile di gioco diversi, risultati simili.
 
Difficili da superare, Yoshida e Medel svolgono anche un importante lavoro di impostazione della manovra, godendo di una buona precisione nei passaggi con cui danno il via all’azione dal basso. Coinvolti nel gioco, entrambi hanno infatti la giusta personalità per portare palla senza paura, dimostrando calma e ordine nelle giocate (in questo il numero 17 del Bologna, avendo un passato da centrocampista, risulta più efficace).
 
Arrivato a Genova nel gennaio 2020 dopo sette stagioni e mezzo al Southampton (prima aveva giocato in Giappone ed Olanda), il nipponico è subito diventato una colonna della difesa doriana, guadagnandosi quasi ogni weekend una maglia da titolare. Dall’altra parte, nei primi due anni in rossoblu il cileno ha invece faticato a trovare spazio nella retroguardia felsinea, di cui è però ora diventato un elemento imprescindibile. Capace di mettere in campo esperienza, forza ed intensità, frutto delle tante presenze collezionate in molti anni di carriera, dal campionato sudamericano a quello turco passando per Liga, Serie A (con l’Inter) e Premier League.
 
Giocatori maturi, di trentatré e trentaquattro anni, Yoshida e Medel saranno domani uno contro l’altro, in un match che si annuncia equilibrato. La loro abilità in fase di interdizione e copertura potrebbe rivelarsi decisiva per limitare i rispettivi attacchi, consapevoli della solidità rappresentata da questi due difensori. Che hanno voglia di guidare anche domani le difese di Sampdoria e Bologna, di cui sono leader indiscussi.

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