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Bologna FC

Thiago Motta: «La concorrenza interna? Gioca chi è al massimo. Devo migliorare nella gestione emotiva»

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Questo pomeriggio, a due giorni dalla partita con il Torino, ha parlato in conferenza stampa Thiago Motta per presentare la gara con i granata
Di seguito le sue parole.

Come cambia il Bologna con gli infortuni di Orsolini e Karlsson?

«Ci sono altri giocatori che possono sostituirli, è un’opportunità per gli altri per dimostrare il proprio valore. Mi dispiace per chi si infortuna, ma sono cose che succedono».

Il Torino è un’altra squadra che può dare fastidio alle grandi.

«Noi giocheremo al nostro meglio sapendo di affrontare una buona squadra».

Hai già preso diversi gialli in questa stagione, quanto lo senti tuo questo gruppo?

«I ragazzi si butterebbero nel fuoco per me, io lo farei per loro».

Che miglioramenti hai avuto nella gestione emotiva?

«Io vivo la partita al massimo, sono molto emotivo, ma devo migliorare, anche se penso che alcuni gialli non li meritassi. Se sarò squalificato ci saranno persone competenti per sostituirmi».

Quanto è importante la gestione emotiva durante gli allenamenti?

«Ci vuole equilibrio, anche quando le cose vanno meno bene. Quando siamo in un buon momento bisogna continuare su quella strada, non bisogna mai abbassare l’attenzione e l’impegno nel lavoro. Non ci sono segreti, solo equilibrio, emozioni ed energia».

Chi sono gli specialisti delle palle inattive? Quanto ci lavorate?

«Non ho fatto allenamenti specifici su questo, in tanti allenamenti capita che i ragazzi si fermino a tirare punizioni. Abbiamo tanti giocatori che si allenano in questo: Orsolini, Karlsson, Saelemaekers… Non so perché oggi si cerchi meno il gol su punizione diretta».

Il tuo rapporto con Juric?

«Un rapporto normale, i primi giorni ci siamo studiati poi abbiamo creato fiducia e rapporto. Ivan trasmette carattere, ha sempre voluto vincere anche le partitelle in allenamento, abbiamo fatto un anno insieme fantastico. In campo eravamo complementari, lui trascinava il gruppo a fare di più e oggi da allenatore fa lo stesso. Le sue squadre sono fisiche, non lasciano spazio, le partite con lui devono essere giocate al massimo».

Il Torino è passato al 3-5-2, cosa cambia?

«Sono rimasti con le stesse idee e la stessa filosofia, noi abbiamo cambiato rispetto all’anno scorso, ma sappiamo adattarci: mancano alcuni giocatori e chi scenderà in campo cercherà di non far sentire queste mancanze. Noi possiamo fare una grande prestazione».

Come cambia il vostro lavoro con Tameze centrale?

«Non cambia molto, dà qualità in uscita da dietro perché sa giocare bene. A centrocampo è molto bravo, è un giocatore interessante. Noi pensiamo al nostro».

Come hai visto i Nazionali?

«Stanno tutti bene, Moro aveva preso una botta ma già dal giorno dopo si è allenato con gli altri. E’ il momento di continuare sulla strada intrapresa».

In difesa c’è molta concorrenza, come gestirai questa abbondanza?

«Benissimo, loro sanno bene che devono dimostrare in allenamento e in partita di poter essere titolari. Chi non giocherà aspetterà il suo momento, chi gioca sa che deve essere al massimo».

Vi sta mancando la varietà in zona gol? 

«Ad oggi abbiamo preso pochi gol, ma ne abbiamo fatti a sufficienza per meritarci la classifica attuale. Anche il Torino prende pochi gol, difende bene. Noi dobbiamo continuare così».

Si parla molto di Zirkzee, hai idee sul mercato di gennaio?

«Per parlare di mercato è presto. Io non ho mai detto a un giocatore di non andare via, poi ci sono due club che devono accordarsi per trovare la miglior soluzione. Non sarò certo io a un giocatore di restare, anche se nessuno ad oggi ha manifestato questa volontà».

Sul rinnovo.

«Ho già detto che quando ci sono novità le saprete, ad oggi non è la cosa principale. Dobbiamo pensare al Torino, ci sarà tanta gente nonostante sia freddo e sia un lunedì».

Come mai riesce così bene adattare centrocampisti centrali ad esterni?

«C’è tanto lavoro, c’è intuizione. Serve disponibilità, bisogna essere pronti mentalmente, fisicamente e tatticamente a cambiare ruolo. In allenamento si prova poi in partita si gudica. Non ho mai messo un giocatore in ruolo nel quale non si sentiva a suo agio. Ho la fortuna di avere ragazzi che lavorano molto e che sono disponibili».

 

 

 

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