Bologna FC
Tifo Disorganizzato – 3 gen
Mi manchi. Mi manca tanto la tua voce gracchiante che mi alita sulla spalla. Sei a 2800 chilometri da me. Io sono a 2800 km da te, e soprattutto purtroppo da Bologna e dal Bologna. Ho deciso di prendermi una vacanza. Non dal lavoro e non dallo stress quotidiano. Ho preso la mia vacanza dalle tue consuete dissertazioni deliranti che accompagnano le mie partite casalinghe. Ho preferito emigrare in Estonia, dove rischi di seccare un alce sulla provinciale per Vihula e di ritrovartelo servito in tavola in un ristorante del centro di Tallinn. Ho preferito fuggire dove a colazione ti servono alici marinate e pasticcio di cervo e quando trovi una specie di bombolone lo addenti felice e scopri che è ripieno di una specie di ragù di dubbia provenienza. Sono fuggito in Estonia dove sono all’avanguardia nelle telecomunicazioni e sicuramente posso trovare uno streaming. La telecronaca è in polacco, ma le immagini sono fluide e nitide. La camera d’albergo fornisce un wifi impeccabile. Qui dove lo sport nazionale è la pallavodka, sono l’unico in tutta l’Estonia a collegarsi a questa TV clandestina del post Jaruzelski. Il Bologna si schiera con MIRANTA MUBAIO GONZALE ELANDO MASINO NAG PULGARRRR (con quattro erre) DOSAV VERDE DESTRRRO (con tre erre) DEL FRINCIASO. Allenatore DOMADOMI. Un brivido campanilistico mi attraversa quando vedo i nostri scendere in campo. Un rigurgito quando dalla TV sento le note di O Generosa. Una sensazione di sollievo quando inquadrano gli spalti e so che tu sei lì a duemilaottocento chilometri da me e stavolta non potrai farmi del male. Raggiungo l’estasi quando VERDE la mette nell’angolo. O meglio, DANILO, che il cronista chiama DANIELO, si autotrafigge. Tutta l’Estonia rossoblu esulta. Poi mi rimetto a sedere. So che c’è ancora molto da soffrire e infatti l’entusiasmo mi viene ricacciato in gola, incontrandosi con le aringhe affumicate che ho mangiato oggi a pranzo che stavano risalendo lamcorrente col salmone. Improvvisamente il mondo si rovescia, VERDE concede il cross, ELANDO pascola davanti MIRANTA, MASINO fa un casino, stringe al centro e lascia libero WIDMER su cui DEL FRINCIASO non è rientrato a chiudere. Prendiamo goal da WIDMER, uno che si chiama come un fruttivendolo di Ferrara con cui avevo discusso una sera alle Grotte perché ci provava con mia zia. Il primo tempo si trascina sul pari e la ripresa riprende tragicamente. ODDO che il commentatore Polacco chiama ODO, toglie MAIS LOPE e inserisce DEPAL. È proprio DEPAL, degno di questo nome, a propiziare la nostra sconfitta servendo LASAGNA. Per cinquant’anni ho visto servire Lasagna nei ristoranti e sulla tavola di casa mia e mai la cosa mi aveva fatto incazzare. Stavolta va così. Poco importa che Lasagna in Polacco sia diventato LASSANIA. Andiamo sotto. La nostra reazione è sterile come un alce castrato, mettiamo dentro più punte di un trapano ma non mettiamo dentro il goal del pareggio. Perdiamo in casa per la settecentodiciottesima volta dal rientro in A. Il mio campanilismo mi ha suonato come una campana ma almeno mi consolo. Sono in vacanza e per la prima volta sono riuscito a vedere una partita in casa del Bologna senza vedere o sentire la solita rompiballe nemmeno per un istante. Sto per disconnettere il PC quando il cameraman inquadra il pubblico e il primo piano della megera mi guarda dritto negli occhi. Non posso sentirla, ma la sua voce rimbomba nella mia testa e ritorna tragicamente reale nelle mie orecchie. Per fortuna che ora mi aspetta una degustazione di vodka, che gli Estoni chiamano Viin. Chissà se il vino lo chiamano Voodk. Perciò vado e rientro in camera completamente sbronzo. Talmente sbronzo che ho le visioni e mi appare il commentatore polacco che mi riconosce: entrata di STRONZO.
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