Bologna FC
L’uomo della domenica – Tommaso Pobega
Domenica 24 novembre, sabato 21 dicembre. Meno di un mese, ben cinque partite disputate. Sappiamo molto bene, facendone parte, come nel mondo del calcio le opinioni cambino quasi di partita in partita. Per Tommaso Pobega, però, questo mese, è valso un po’ di più, a Bologna.
In Torino-Bologna è, senza ombra di dubbio, lui il migliore in campo: per noi, per la Serie A e, molto probabilmente, anche per il Bologna. In un mese ha ribaltato opinioni, pensieri e, forse, anche il suo futuro. Ora, Tommaso, è quasi un “intoccabile”. Un uomo fondamentale per Vincenzo Italiano. Ora, per Pobega, è tutta un’altra storia.
Torino-Bologna ma non solo: Pobega si è preso tutto
C’è stato anche un “prima”. Non è stato solo Lazio-Bologna a definire l’opinione su Tommaso Pobega, fino a quel momento. Arrivato in estate quasi inaspettatamente, non è stato forse mai troppo capito come acquisto. Il Milan lo aveva formato, e nel suo percorso era già stato allenato da Vincenzo Italiano: tanto basta, per alcuni. Sia in positivo, sia in negativo. Le prime prestazioni non gli danno sicuramente una mano: ha bisogno di tempo, non incide come vorrebbe. E molti incominciano a esporsi.
Arriva il match contro la Lazio. L’espulsione, la sua disperazione – perché di quello si trattava, guardandolo negli occhi mentre si scusava con la squadra – e un Italiano che non si è trattenuto: bastone, e poi carota. Non sappiamo se gli sia servito, ma sappiamo benissimo cosa è successo dopo: Tommaso Pobega, dal 3 dicembre, non è più uscito dal campo. Personalità, sicurezza nei propri mezzi, tre reti in cinque partite tra tutte le competizioni. Questo è un altro Pobega, e ora cambia tutto sia per lui, e sia per il Bologna.
Un giocatore diverso, totale: quello che cercava il Bologna
Ieri sera lo abbiamo descritto così: totale. Perché Tommaso Pobega, per questo Bologna, lo è diventato nell’ultimo mese. Lo diciamo noi, ma lo dicono anche la famose heatmap delle partite: il numero 18 Rossoblù occupa ogni zona del campo, da area ad area. Valutazioni inimmaginabili se pensiamo al giocatore visto fino alla partita contro la Lazio. Tommaso ha contribuito a questo equilibrio trovato da Vincenzo Italiano, perché è abile nel fare quasi cosa gli venga chiesto.
Prendiamo la partita di ieri: Pobega più basso, tra i due centrali difensivi, Freuler più alto, alla ricerca dell’inserimento. Di solito, i ruoli sono invertiti, per caratteristiche. Ma ieri, Tommaso, si è calato in un compito che non è prettamente suo, facendolo come meglio non gli si poteva chiedere. Mossa vincente: non ha perso concretezza in fase difensiva, e ha dato nuove soluzioni alla manovra.
Nelle ultime tre partite in campionato ha davvero numeri da centrocampista totale, per precisione nei passaggi (media 86%), per tocchi chiave, per gol (due, nelle ultime tre) e per duelli vinti sia in mezzo al campo. Un giocatore che serviva per liberare Freuler e il terzo centrocampista (che sia Ferguson, Odgaard o Fabbian) da compiti di interdizioni ulteriori. Un giocatore che però, e lo dicono i numeri, non tralascia nemmeno la fase offensiva. E ora il Bologna, a quei 12 milioni di riscatto, ci guarda: se Pobega è questo, se il percorso continua, perché non dovrebbero farlo?
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