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Top & Flop Mondiale – 23 Giu

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PAGELLONE MONDIALE-SECONDA GIORNATA

Le lacrime di Dia: suona l’inno della Costa D’Avorio, le telecamere inquadrano come da prassi i visi dei calciatori: c’è chi canta a squarciagola o chi al contrario è bloccato per l’eccessiva tensione. E poi c’è lui, Serey Dia, sul cui fiero volto africano scorrono inarrestabili e copiose lacrime. Il pubblico, vedendolo in maxischermo, reagisce con un fantastico boato di approvazione. Brividi che solo il calcio può dare: non tutto è perduto, nel mondo del pallone. No, non tutto è perduto. Non ancora voto 10 e lode

Super Costarica: signore e signori: ecco a voi la vera sorpresa con la s maiuscola del mondiale. 1-0 agli azzurri di Prandelli e tanti saluti : gli ottavi sono clamorosamente già in tasca, a dispetto degli ovviamente avversi pronostici della vigilia. Chiudere a punteggio a pieno sarebbe un risultato mitico, più che storico. Emblema assoluto ed incontestabile della totale imprevedibilità del calcio: chi ci capisce qualcosa è bravo. Complimenti, comunque, ai centroamericani. voto 9

Il goal di Cahill: valido per il momentaneo pareggio contro l’Olanda, ma inutile nel complesso ( data l’eliminazione prematura dell’Australia): la bellezza dell’esecuzione però rimane. Fantastico goal quello dell’Everton Tim Cahill: una rete alla Van Basten tanto per intenderci, al volo da posizione estremamente complicata. Fin qui goal più bello, senza alcun dubbio, della rassegna mondiale voto 8

Le sudamericane: è l’anno della sudamericane, cosiddette, di seconda fascia: dal Cile alla Colombia, dall’Ecuador al Messico, spazio alle eterne scontente, in cerca di rivincite. E quale migliore occasione se non il mondiale vicino a casa? Accompagnate da popoli estasiati e sempre molto presenti negli stadi ( con inni eseguiti in modo fantastico per calore e partecipazione), le “ sorelle minori” non vogliono più avere limiti: già tante compagini illustri son cadute vittime di questo entusiasmo prorompente ( Spagna in primis). Largo al Sudamerica: e chi le ferma? voto 7

Germania a due facce: dopo l’inizio scoppiettante ( 4-0 al Portogallo), l’inatteso pareggio ottenuto solo negli ultimi minuti contro il Ghana. Qual è la vera Germania? Sufficienza stirata voto 6

Brasile a mezzo servizio: da favorita e padrona di casa qual è, dovrebbe stravincerle tutte: ma così non è. La squadra di Scolari, infatti, continua ad arrancare: contro il Messico un pareggio pericoloso ( dovuto anche alla grande prestazione del portiere avversario Ochoa) per una qualificazione ancora da legittimare, nell’ultima partita contro il già eliminato Camerun. Missione apparentemente elementare: ma se davvero vorrà vincerlo, questo mondiale casalingo, servirà davvero tutto un altro Brasile…voto 5

La maledizione continua: niente da fare: non sarà nemmeno questo il mondiale dell’Inghilterra ( la cui ultima e unica vittoria risale al lontano ’66): la nazionale di Roy Hodsgon esce infatti con una giornata d’anticipo, complice la fatale sconfitta contro l’Uruguay del “Pistolero” Suarez. Eppure, a differenza degli ultimi anni, la nazionale inglese non sembrava male. Ma tant’è: serve una rivoluzione totale. Per la generazione dei vari Gerrard, Lampard e Rooney, il mondiale, resterà, con ogni probabilità una chimera irraggiungibile… voto 4

La fine del tiki-taka: Spagna eliminata, dopo due giornate: è la fine di un’era. Le vittorie, in queste anni, non sono mancate: anzi. Con un mondiale e due europei di fila portati a casa, la nazionale spagnola di Xavi, Iniesta e compagnia si è affermata come una della squadre più forti di tutti i tempi: ma adesso è finita. Anche nel paese che fu di re Juan Carlos è tempo di cambiamenti voto 3

La seconda uscita italiana: dopo il bell’esordio, il nulla. Male, malissimo contro i sorprendenti costaricani: e adesso, complice la vittoria dell’Uruguay, servirà non perdere contro Cavani e compagni per passare il turno. Passaggio del turno pericolosamente in bilico voto 2

Chi non muore si rivede: toh, guarda chi c’è: Diego Perez, nella panchina uruguaiana, dove riveste un ruolo più da diplomatico che da giocatore sbraitando e dandosi da fare per caricare i compagni. Domanda: ma in questi ultimi mesi dov’era finito? E soprattutto: che farà dopo il mondiale? Di certo c’è una cosa, ovvero che prima o poi dovrà spiegare quanto accaduto negli ultimi mesi passati sotto le Due Torri voto 1

La papera di Akinfeev: povero Capello: con un portiere che combina certi disastri ( vedasi il clamoroso errore contro la Corea del Sud) passare il turno sarà un’impresa tutt’altro che facile…voto 0

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