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Torino vs Bologna 5 a 1: la cronaca del match – 29 ago

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Che vergogna! Questa sera abbiamo assistito ad una bruttissima prova dei ragazzi di Donadoni. Poco o nulla da salvare visto che lo score contro il Torino è pesantissimo: 5 a 1. Ovviamente si tratta solo della seconda di campionato e la strada è ancora lunghissima. Fa male però vedere una trasformazione così netta dal trionfo spumeggiante con il Crotone alla Caporetto di Torino. Poco chiare sinceramente alcune scelte di Donadoni, come lasciare in panchina Krejcí e Nagy, due dei migliori nella sfida con i calabresi. Nonostante tutto, riavvolgendo il nastro ci accorgiamo che il match non era iniziato neanche tanto male. I primi minuti di gioco sono spumeggianti, le due squadre mettono in campo molta intensità e cattiveria agonistica, con contrasti spesso al limite del corretto. È una partita maschia e gagliarda, dove la determinazione la fa da padrona. Scintille di Belotti e Taider al decimo e all’undicesimo. Il primo si inventa una giocata spalle alla porta strepitosa ma Mirante para la sua conclusione in due tempi. L’algerino invece si incunea nelle linee torinesi per poi lasciar partire un sinistro interessante che si spegne a lato veramente di un soffio. Si fa male Ljajic ed entra al suo posto Martinez. Si rivelerà un cambio fondamentale. Dopo pochi minuti, al 27′, l’attaccante venezuelano con una fiammata dalla fascia ad accentrarsi arriva in zona tiro e con molta velocità lascia partire un bolide, controllato in angolo da Mirante. Il Torino sta spingendo sempre di più, ma il Bologna appare comunque in partita e non sta subendo grandi pericoli. Almeno fino al 28′. De Silvestri entra in area e crossa per Belotti, il quale viene dimenticato totalmente da Oikonomou e con una zampata sigla il vantaggio granata. 1 a 0. Una vera e propria doccia fredda per un Bologna che era stato un po’ schiacciato dall’intensità del Torino ma che comunque non aveva assolutamente sfigurato. I rossoblù però non accusano il colpo e anzi quattro minuti dopo trovano il pareggio con Taider. Il numero 8 dei petroniani si inventa una azione da calcetto dell’oratorio: ruba palla a centrocampo a Baselli, parte in velocità palla al piede e al limite dell’area calcia col destro ad incrociare. Gol! Pareggio del Bologna. La partita è ancora in piedi grazie al coraggio di Taider, il quale dimostra ai suoi compagni di squadra la determinazione giusta per affrontare match come questi, molto duri sua sul piano mentale che su quello fisico. Gli altri membri della squadra però sembrano un po’ “sordi”, in particolar modo Marios Oikonomou, davvero in serata no. Il greco ne combina un’altra al 38′: De Silvestri d’esterno per l’ex Palermo che con il corpo tiene a bada l’ingenuo centrale bolognese fino ad entrare in area e a freddare Mirante con un tocco da biliardo. Il Bfc stavolta accusa il colpo e non riesce a reagire, ma non perde nemmeno la bussola e si rientra negli spogliatoi sul risultato di 2 a 1 in favore dei granata. Proprio negli spogliatoi avviene la svolta decisiva dell’incontro. Donadoni inspiegabilmente non se la sente di effettuare cambi e nel secondo tempo manda in campo la stessa formazione della prima frazione di gioco. Stranamente Marios viene tenuto al suo posto, senza concedere una chance a Cherubin, che sinceramente poteva fare solo meglio rispetto alla prova totalmente insufficiente del numero 2. I felsinei rientrano in campo con lo stesso undici dei primi quarantacinque minuti, ma la decisione si rivelerà sciagurata. Il Toro spinge e il Bologna piano piano affonda come il Titanic. Pulgar, dopo l’ottima prestazione conio Crotone, comincia a perdere lucidità e autocontrollo beccandosi il giallo. Sono i primi segnali del crollo del cileno. L’intensità del Torino e soprattutto la maggior cattiveria agonistica, unita ad un arbitraggio casalingo di Rocchi, consentono dopo pochi minuti di trovare il tris. Al 53′ Iago Falquè si invola sulla fascia destra, crossa basso al centro dove trova la sponda di tacco di Benassi che smarca Martinez, il quale sigla il 3 a 1. Solo a questo punto Donadoni decide di intervenire sostituendo Rizzo con Krejcí e Dzemaili con Nagy. Proprio quest’ultimo cambio ha lasciato sorpresi un po’ tutti i tifosi bolognesi. Lo svizzero stava disputando un’ottima prova ma soprattutto era l’unico a garantire muscoli, esperienza e determinazione al centrocampo felsineo. Sarebbe stato più logico togliere Pulgar, sempre più in confusione. L’allenatore del Bologna l’ha pensata in maniera differente ma i risultati non sono stati per niente buoni e non gli hanno dato ragione. Da qui in poi c’è stato un vero e proprio monologo a tinte granata. All’80 il 4 a 1 del Torino con Baselli. Boyè viene servito involontariamente da Pulgar che più di tutti rappresenta il naufragio del Bfc. Il torinese serve Baselli che di esterno batte ancora Mirante per il poker. Ma il Torino ha fame e non si vuole fermare lì, la sconfitta cocente con il Milan è una ferita ancora aperta, specialmente per il rigore sbagliato all’ultimo minuto da Belotti che è valso la vittoria ai rossoneri. Proprio il “gallo” si procura l’occasione per segnare la propria tripletta personale e il 5 a 1 finale. Pulgar si fa ipnotizzare dalle fonte di Belotti e lo stende in area. Il numero 9 si presente sul dischetto per tentare di dimenticare il penalty di San Siro. Ma anche stavolta sbaglia, per colpa di un Mirante super che intuisce e para il rigore ad incrociare. Poco male però per l’attaccante. All’89’ Vives apre per Molinaro che crossa in mezzo e trova Belotti pronto a siglare il 5 a 1 definitivo.
Che dire? Un Bologna a due facce, che va a vincere brillantemente contro il Crotone e poi si autodistrugge contro il Torino. Per di più la prima frazione era stata anche equilibrata nonostante il doppio vantaggio granata, ma la ripresa ha messo in evidenza tutte le fragilità di questa rosa. Prima di tutto qualche innesto andrà fatto, specialmente in attacco (è in arrivo Sadiq) e in difesa (potrebbe essere acquistato Helander). Ma la vera chiave di questa sconfitta è stato l’atteggiamento della squadra, poco cattiva e corsara tant’è che ogni contrasto veniva puntualmente vinto dai giocatori del Torino. E gli errori individuali hanno di fatto regalato la vittoria agli avversari, proprio più per un fatto di testa e di concentrazione, piuttosto che di tecnica. Non è esente da colpe però nemmeno mister Donadoni. La formazione iniziale presentava alcune perplessità: perché non far partire dal primo minuto Nagy e Krejcí? E ancora, perché lasciare in campo un Pulgar totalmente in confusione e togliere un giocatore di esperienza come Dzemaili? Ma soprattutto: Cherubin era così inferiore ad Oikonomou? L’allenatore non è assolutamente in discussione e rimane il vero top player di questa squadra, ma questa sera non è nemmeno lui esente da colpe. Sarà necessario fare un bel bagno di umiltà insieme ad un esame di coscienza collettivo, prima di digerire questo pesante ko e ripartire con entusiasmo verso la sfida al Dall’Ara col Cagliari. Questa squadra è tosta e sa giocare a calcio, ma non può permettersi cali di concentrazione di questo tipo. Il destino è nelle mani del Bologna!

Foto: Ansa.it

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