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Tutti gli uomini di mister Siniša – Renato Baldi: quando sono i dettagli a fare la differenza

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Ogni cavaliere ha il proprio scudiero. Una collaborazione che affonda le radici nel 2014, costellata di trionfi e di sofferenze, senza mai rinunciare alla propria idea di gioco.

Renato Baldi deve essere qualcosa di più di un semplice collaboratore tecnico per Sinisa Mihajlovic, che da oltre sei anni si è avvalso della sua professionalità durante le avventure alla guida di Sampdoria, Milan, Torino e infine Bologna. Tanto lavoro e poca visibilità, ecco il riassunto di Baldi: un operatore da “dietro le quinte”, senza il quale lo spettacolo non avrebbe lo stesso sapore.

Classe ’78 nato a Nocera Inferiore (Salerno), Renato Baldi comincia la propria carriera nella Cavese, squadra di serie C in cui conosce Emilio De Leo, allora tecnico delle giovanili. Nel 2011 sbarca in serie B a Lanciano, come match analyst alla corte di Carmine Gautieri. La collaborazione con il tecnico napoletano prosegue poi a Bari e Varese fino al 2014, periodo durante il quale ricopre anche l’incarico di osservatore per il Napoli. Terminata l’esperienza varesotta, la storia di Baldi si intreccia nuovamente con quella di De Leo, questa volta alla Sampdoria sotto le direttive di Mihajlovic. Da questo momento in poi la loro strada non si è più separata, con Baldi sempre a ricoprire gli incarichi di collaboratore e analista di gioco per il tecnico serbo.

In sostanza, il suo compito è quello di studiare approfonditamente le partite dall’alto, annotandosi quei singoli dettagli che fanno la differenza tra vittoria e sconfitta e su cui lavorare in settimana. Un ruolo che si è rivelato via via sempre più indispensabile, soprattutto durante l’assenza di MIhajlovic dalla panchina rossoblu: Baldi, infatti, in ogni incontro è sempre stato in costante collegamento sia con il mister dall’ospedale, che con De Leo a bordo campo, pronto a inoltrare ogni indicazione tattica del sergente ai suoi ragazzi. Un vero e proprio filo conduttore vitale per il Bologna, senza il quale sarebbe mancato il punto di riferimento dell’allenatore nei momenti più difficili degli incontri.

Collaboratore multitasking con estrema attenzione per i particolari: doti che gli hanno permesso di svolgere anche altre attività, al di là del rettangolo di gioco. Da cinque anni infatti, Baldi è docente della Figc per i corsi di Match Analyst e Osservatore Calcistico, oltre che articolista per un periodico di calcio distribuito in Giappone.

Una vita dedicata al calcio dunque per il campano, che a Bologna svolge un lavoro tanto oscuro quanto indispensabile: smussare gli angoli del diamante rossoblù, per consegnare a Mihajlovic la miglior versione della squadra.

“Una vita da mediano” – canterebbe Luciano Ligabue – “da chi segna sempre poco, che il pallone devi darlo a chi finalizza il gioco”. E in questo caso l’azione la conclude il mister che, sfruttando anche i suoi consigli applicati al lavoro settimanale, ci mette il nome e la faccia.

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