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Tutti tifano Bologna: il paradosso dell’essere una Big

Il Bologna è diventata una Big ma non tutti stanno accogliendo il glow up rossoblù con lo stesso entusiasmo

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La sciarpata dei tifosi del Bologna al Villa Park
Tifo Bologna (©Bologna Fc)

Sold out istantanei, risonanza mediatica enorme, una popolazione al seguito sempre più ampia: cosa sta succedendo al Bologna? La risposta immediata è una e una soltanto: è diventata una Big.

Sicuramente fa un certo effetto scriverlo e fa ancora più effetto viverlo per chi è cresciuto tra gli spalti di un Dall’Ara mai così tanto al centro dell’attenzione sportiva come da un anno a questa parte. Ogni grande rivoluzione porta cambiamenti drastici e sotto le due Torri non tutti stanno accogliendo il glow up rossoblù, da media realtà a squadra inserita nella cultura pop, con lo stesso entusiasmo.

Da sorpresa a realtà

Per arrivare a ciò che oggi rappresenta il Bologna, in città ma non solo, bisogna partire dai risultati dello scorso anno. Il discorso, a dire il vero, andrebbe cominciato dall’arrivo di Sartori ma si entrerebbe nell’ambito tecnico che ha poco a che vedere con la passione dei tifo. Quindi torniamo all’inverno 2024 quando i rossoblù cominciano ad inanellare i successi necessari che permettono di sperare davvero in un ritorno in Europa. Così è la festa Champions League in Piazza Maggiore è la festa di tutti, nessuno vuole sentirsi escluso.

Dall’effetto sorpresa alla conferma che trova sempre più riscontro mediatico e avvicina un nuovo pubblico ai colori rossoblù. Le trasferte indimenticabili in Inghilterra e in Portogallo, la corsa al quarto posto nuovamente alla portata e, non da ultimo, la possibilità di avvicinarsi molto (e ci siamo capiti) alla Coppa Italia hanno fatto scoppiare la “Bologna-mania”.

Tutti tifano Bologna

Così tutti tifano Bologna. La tendenza del momento per età, sesso e interessi differenti è questa. La corsa al biglietto è sempre una lotteria, i momenti di festa condivisi sono sempre di più e chi s’imbatte nei colori rossoblù scorrendo il proprio feed social tra le note di “Poetica” o de “L’anno che verrà” pensa: «La prossima volta voglio esserci anche io».  Chi prima investiva il proprio tempo libero e le proprie risorse economiche in altro, adesso sceglie lo stadio.

Giovedì i  quasi 4 mila tagliandi per i settori ospiti di Empoli sono stati polverizzati in pochi minuti. In ordine cronologico è solamente il più recente dei sold out rapidissimi di cui il tifo rossoblù è stato protagonista. La febbre sale, tutti vogliono esserci ma non tutti ne sono felici.

Dedica Tifosi Bologna-Juventus 3-3 2023/224

Dedica Tifosi Bologna-Juventus 3-3 2023/224 (Fonte immagine: Damiano Fiorentini)

Chi ne fa le spese?

Qui si entra in un discorso sempre attuale ma che forse in pochi avrebbero pensato potesse realmente toccare il Bologna. La parte di tifoseria storica, gruppi organizzati ma non solo, per farla breve, chi c’è sempre stato come vive questo momento inedito?

Parliamo del vero motore di un tifo, quello mosso da reale fede calcistica. Qualcuno (notare bene non si parla di ultras ma di singoli tifosi) si sente privato della sua passione non più solo sua ma condivisa da tanti, forse, a suo (suo generico) dire, troppi.

Si può allora parlare di appropriazione culturale? Dipende dai punti di vista, non esistono risposte oggettivamente giuste o sbagliate. E’ un passaggio dal forte impatto sociale che il Bologna deve fare se vuole fidelizzare un pubblico sempre più ampio; obiettivo che sarebbe controintuitivo non porsi.

Un percorso necessario

Da un lato un pubblico entusiasta che cresce dall’altro chi vede il suo momento settimanale di fede sempre più anche degli altri, fuori dalla propria cerchia ristretta.

Il Bologna è consapevole di dover coccolare chi c’è sempre stato ma al tempo stesso cercare di ampliare la tifoseria, puntando alla fidelizzazione di quanti più possibili giovani o non più giovani, magari presenti una prima volta allo stadio per curiosità che decidono di tornarci la volta successiva e poi di comprare una sciarpa e poi ancora una maglia e per finire abbonarsi la stagione successiva.

Così una squadra cresce, insieme al proprio bacino d’utenza, potenzialmente allargando i propri confini cittadini e annoverando oltre al tifo da stadio un’ampia cerchia di simpatizzanti ben disposti a sostenere (in diverse modalità) il Bologna da lontano. A cascata gli investimenti per i risultati in campo possono farsi più consistenti e via, il maccanismo è questo.

La strada per confermarsi Big passa da questo percorso, forse paradossale ma altrettanto lucido e lineare. E il Bologna lo sa benissimo.

Saputo, la priorità del Bologna sono i rinnovi di Sartori e Di Vaio

Joey Saputo (Fonte immagine: Damiano Fiorentini / 1000 Cuori Rossoblù)

 

 

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2 Commenti

1 Commento

  1. Franco

    21 Marzo 2025 at 17:44

    ho 60 anni, tifo Bologna da 50 anni
    mai visto un entusiasmo così!! è incredibile ciao

    • Andrea Neri

      22 Marzo 2025 at 9:31

      Franco e se tanto ci da tanto, non è ancora finita

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