Bologna FC
Ugo Francica Nava a 360°
Ugo Francica Nava, noto giornalista sportivo, con la disponibilità e la professionalità che lo contraddistinguono, si concede in esclusiva ai microfoni di 1000cuorirossoblu per un’analisi a tutto tondo sul panorama dello sport. Qui troverete il suo punto di vista per quant riguarda il calcio, il basket e la moto GP.
Iniziamo parlando del processo di maturazione del Bologna, che è cominciato poco più di un anno fa con lo sbarco dell’americano Tacopina e del Canadese Saputo. Molte cose sono cambiate sia in campo che nelle tasche societarie, in più c’è stato un recente cambio dell’allenatore. Potrebbe sbilanciarsi in un giudizio generale?
Normalmente, per dare un segnale alla squadra si cambia allenatore, e l’arrivo di Donadoni ne è stato un esempio lampante. In questo caso il nuovo tecnico ha fatto ancora di più perché ha mandato un messaggio ai giocatori in maniera molto individuale e personale. Secondo me, tra gli atleti e Delio Rossi c’era un clima di incomprensione e di sfiducia che li ha spinti ad abissarsi. Il nuovo allenatore ha agito tempestivamente proprio sul fattore psicologico riuscendo a risvegliare la formazione rossoblù. Donadoni è sempre stato molto abile nel creare un’atmosfera positiva ed empatica, lui sa andare oltre al rapporto strutturale che c’è normalmente tra giocatore e tecnico.
Anche se la classifica è un po’ diversa dal solito, se la sente di indicarci una favorita per la vittoria finale del campionato?
In effetti, stiamo vedendo una classifica un po’ anomala. E’ molto strano che Fiorentina e Inter siano in testa perché sono due squadre che esprimono un gioco completamente opposto. Da un lato c’è una formazione che ha ottenuto il massimo dei risultati con il minimo sforzo, guidata da Mancini, che oltre ad avere moltissimi pregi, è anche pragmatico e pratico. Ha assemblato una formazione dura e pura, è un calcio un po’ noioso a vedersi ma è assolutamente efficace. Dall’altra parte c’è la Fiorentina, che pur avendo rinunciato ad importanti pezzi del puzzle è riuscita a trovare una quadratura straordinaria nella chiave del talento. Questa squadra deve puntare al ritorno di Pepito, lui potrebbe davvero essere l’arma in più. Devo dire che Fiorentina e Napoli esprimono davvero un bellissimo calcio da guardare, grazie ai loro brillanti schemi e le loro individualità significative stanno continuando a salire. E’ più paradossalmente semplice mantenersi alti in classifica con una squadra compatta ma non bella, di quelle che vincono spesso 1 – 0, difatti l’Inter è avantaggiata perché obbligherebbe queste due formazioni a giocare un calcio meno spettacolo rispetto alle loro capacità, mettendole in difficoltà.
In questi giorni la Nazionale di calcio italiana giocherà contro Belgio e Romania e il ct Antonio Conte ha diramato una lista dei 28 convocati, in cui troviamo le sorprese Okaka e De Silvestri. Confermati Eder e Pellè, che hanno ormai il biglietto per gli Europei di Francia 2016. Pensa che l’organico sia abbastanza competitivo per il torneo?
Non penso sia possibile fare un pronostico a lungo termine, ci sarebbero troppi elementi da tenere in considerazione come gli infortuni, le difficoltà varie di un giocatore, la forma fisica dopo un campionato più o meno rigido oppure le condizioni “più spremute” di un atleta che gioca anche in altri tornei. Giudocando l’attuale organico, mi sento di dire che il reparto offensivo sia un po’ leggero
Chiudiamo il capitolo “calcio” e passiamo al basket; quinto KO consecutivo per le V nere a Milano. Difficilmente la Virtus riuscirà a tesserare un nuovo giocatore per la sfida contro il Sassari di lunedì. In più, Ray è infortunato e il rendimento di Williams è insufficiente. Cosa serve per sbloccare la negativa situazione?
Prima di pensare ad un nuovo giocatore, penso che la Virtus debba ritrovare i giocatori che ha preso in passato. Quando si va ad evidenziare un giocatore simbolo che sta attraversando un periodo di difficoltà, io guardo la cosa con un po’ di sospetto perché il basket è uno sport puramente collettivo. Se un tiratore non riceve i giusti scarichi, non tira. Colpevolizzare il singolo atleta in questo specifico sport è un controsenso. Fondamentalmente, a questa squadra serve ritrovare i suoi giocatori migliori a livello fisico, poi ricostruire uno schema di gioco e condire il tutto con tanta serenità. Negli anni 70 la le V nere iniziarono male il campionato, come quest’anno, e andarono a vincere lo scudetto. Questa non è la vera Virtus, e un giocatore in più non ti risolve i problemi.. al massimo ti fa vincere un partita e basta.
Invece, il PalaDozza non ha ancora visto perdere la sua squadra in casa. Attacco sterile ma difesa insuperabile. Che ne pensa?
L’attacco fa vendere i biglietti, ma la difesa ti fa vincere le partite e la Fortitudo ne è la prova. Quest’anno la differenza tra prima e seconda serie di basket si è veramente assottigliata. Andare a fare un campionato di questo genere pensando di sfoggiare un po’ di basket-champagne è assolutamente sbagliato, perché in questa competizione bisogna davvero sbucciarsi le ginocchia e i gomiti lottando a denti stretti se si vuole raggiungere qualcosa. La Fortitudo deve solo migliorare i suoi risultati fuoricasa, e continuare a vincere tra le proprie mura può essere un buon aiuto psicologico.
Ettore Messina è il nuovo tecnico della Nazionale di basket italiana, si sente spesso dire “ il miglior allenatore italiano e la Nazionale più forte di sempre”, è d’accordo?
No. Ettore Messina è il miglior allenatore italiano negli ultimi 25 anni ma non di sempre. Con questo non voglio ridurre la magnificenza del tecnico, ma semplicemente voglio ricordare che il basket di adesso è totalmente diverso da quello di 50 anni fa. Non me la sento di paragonarlo, ad esempio, a Cesare Rubini. Messina serve all’attuale Pallacanestro. Detto questo, Ettore è straordinario per la sua tenacia, tecnica, conoscenza a 360gradi di questo sport, capacità psicologiche. Lui è senz’altro il migliore sul mercato. Stesso discorso per la Nazionale, non è la più forte di sempre perché il basket è in continua evoluzione. Se avessimo avuto Gallinari 30anni fa, che insisteva nel provare ad allontanarsi dai 2 metri e 10 per tirare da una grande distanza, molti allenatori lo avrebbero preso a pedate. Con tutto il rispetto per Marco Cusin, che è un giocatore straordinario, ma il centro degli anni 70 era Dino Meneghin, quindi non si può definire questa la più forte Nazionale di sempre. Se parliamo del mix tra Gallinari, il Bargnani visto quest’estate, Belinelli e Gentile (quando connetterà testa e talento) allora potrei dire che questo gruppo fa fare a questa Nazionale un salto di qualità.
Per chiudere in bellezza, andiamo a toccare un argomento un po’ caldo; la vicenda Lorenzo – Marquez – Rossi. Ci sono voluti due spagnoli per fermare un italiano?
Potrei parlare per mezz’ora. Rossi mi scalda il cuore, è uno di quei talenti che è riuscito a piegare tanti avversari anche con la forza psicologica e il suo carisma sportivamente intimidatorio. Gli sponsor spagnoli avevano già capito che il “regno di Valentino” si sarebbe andato inevitabilmente ad esaurirsi, quindi hanno creato una barzelletta, un circo. E’ ridicolo; un pilota di una determinata casa ha favorito un pilota che corre per una casa avversaria non si è mai visto. Marquez ha pienamente perso l’immagine, è andato ad imbrattare la faccia del simpatico ragazzino che con il suo grande talento sarebbe stato l’erede di Vale. Per lo meno Lorenzo ha ammesso che gli è stata data più di una mano, ma questo non esclude che lui abbia vinto con numeri da record. E’ comunque triste il fatto che il motomondiale abbia perso di credibilità.
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