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Ulivieri: “ Bologna – Fiorentina, due squadre portate al gioco ” – 5 feb

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Dopo una breve carriera calcistica nelle giovanili della Fiorentina, gioca anche con la prima squadra del Cuoiopelli (ex Serie C2). Nel 1967 inizia la sua professione da allenatore con la “Primavera” del San Miniato e nel suo palmares troviamo diverse squadre blasonate, da lui dirette, come Sampdoria, Cagliari, Bologna, Napoli, Parma e Torino. Attualmente è presidente dell’A.I.A.C. (Associazione Italiana Allenatori Calcio). Stiamo parlando di Renzo Ulivieri e la redazione di 1000cuorirossoblù lo ha intervistato in esclusiva per sapere la sua chiave di lettura di Bologna-Fiorentina, ma non solo..

Floccari, Zuniga e Constant.. Corvino ha toccato i giusti punti di mercato?
Direi proprio di si, però è ancora tutto da vedere perché ora sta a Donadoni affrontare il classico problema di “inserimento” dei nuovi innesti. Chiaramente anche i giocatori dovranno fare la loro parte adattandosi alle richieste del mister e imparando i movimenti di formazione, ma tutto sommato mi sembrano buoni giocatori. Il Bologna ha operato nella giusta direzione per il raggiungimento dell’obiettivo prefissato.

Pradè ha acquistato Zarate, Tello, Kone, Tino Costa e Benalouane. Sono solo rincalzi oppure giocatori in grado di far cambiare passo alla squadra?
La Fiorentina ha la mente proiettata a traguardi molto importanti, è già al terzo posto ma deve ancora perfezionare certe cose. Faranno di tutto per mantenere il terzo posto, e questo significa che si dovranno anche preparare per la Champions League. La società ha investito molto in questa sessione di mercato perché il loro obiettivo è certamente prestigioso e genera risorse dal punto di vista economico. Sinceramente qui a Firenze non si respira aria d’entusiasmo, probabilmente perché questa è una società che opera con oculatezza perché, al giorno d’oggi, se il responso tecnico non va di pari passo al responso economico nel giro di un anno salta tutto.

Che partita si aspetta? Quali sono i punti di forza e quelli deboli di entrambe?
La partita di sabato mi sembra di facile lettura, perché sono due squadre portate a giocare e a far girare molto la palla quindi mi aspetto un match aperto, con due avversarie che cercano di far risultato tramite gioco e scambi veloci. La Fiorentina ha fatto vedere sul piano tattico qualcosa di nuovo, di interessante mentre il Bologna da questo punto di vista ha bisogno ancora di tempo e di tanto lavoro. Il concetto scelto dal team rossoblù è quello di mantenere una certa stabilità e di non perdere mai l’equilibrio interno, che mi sembra la scelta giusta.

Come spiega il fatto che siano state vince gare che sulla carta ci si aspettava di perdere, mentre sono state perse partite che davamo per scontato fossero più semplici?
Non penso sia una questione di mentalità, molte volte il “caso” decide le sorti di alcune partite che sembravano già scritte. Probabilmente i ragazzi sono scesi in campo con uno spirito diverso da quello che dovrebbe essere, è un errore frequente tra i giovani atleti.

Essendone il presidente, qual è il suo parere sugli allenatori italiani?
Credo che si possa parlare di “alto livello”, perché gli allenatori di nazionalità italiana sono i più richiesti in tutto il mondo. Gianni de Biasi ha portato la nazionale albanese agli Europei contro ogni pronostico, Marcello Lippi ha vinto due campionati in Cina, Spalletti ha avuto tantissimo successo in Russia, Ancelotti ogni giorno dà prova delle sue grandi abilità ma ce ne sarebbero tantissimi altri da citare. In questo campo l’Italia si sta facendo valere soprattutto per quanto riguarda l’aspetto tattico.

Il nuovo assistente di Donadoni è un drone per filmare gli allenamenti dall’alto, lei è favorevole a questa tecnologia in campo?
Se la sanno usare può servire! Potrebbe essere utile per far rivedere ai propri giocatori certi movimenti sbagliati oppure certi inserimenti mancati. Insomma, tutto può aiutare.. ma alla base di tutto c’è “l’occhiometro”, ovvero l’occhio esperto dell’allenatore che controlla e dirige, penso sia la cosa fondamentale prima di tutte quelle cose tecnologiche. 

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