Bologna FC
Un Girone Fa: Bologna-Verona, oggi è tutta un’altra storia
Dopo il pareggio maturato sabato con il Milan, il Bologna si prepara ad affrontare il Verona a otto mesi di distanza dall’ultimo incontro ufficiale con i gialloblù.
La gara di andata infatti andò in scena il 21 agosto, nella seconda giornata di campionato, e terminò con il risultato di 1-1. All’iniziale vantaggio firmato da Marko Arnautovic su assist di Kasius, i gialloblù risposero con la rete di Thomas Henry al 43’, con i rossoblù che rimasero in dieci negli ultimi dodici minuti di gara per l’espulsione di Orsolini.
Ripensandoci oggi, a distanza di così tanti mesi, viene ancora il rammarico per i due punti lasciati sul piatto, ma quella era tutta un’altra squadra.
Sulla panchina del Bologna sedeva ancora Sinisa Mihajlovic, e quella squadra non aveva ancora raggiunto le certezze e la consapevolezza con le quali scende in campo oggi.
Solo guardando e analizzando l’undici titolare messo in campo dal tecnico serbo ci si accorge di quante cose siano cambiate in questi mesi.
Il Bologna, infatti, venne schierato con un 3-5-2, il modulo che Mihajlovic aveva adottato nell’ultimo suo anno sotto le due torri, con Skorupski in porta, la linea difensiva composta da De Silvestri, Medel e Bonifazi, a centrocampo Dominguez e Schouten con Kasius (oggi in Austria) e Cambiaso sulle fasce. In attacco Mihajlovic schierò Soriano sulla trequarti con le due punte Orsolini e Arnautovic.
A quella formazione, quindi, mancavano evidentemente alcuni giocatori che si sarebbero rivelati fondamentali nella stagione dei rossoblù, quali Posch, Ferguson, Lucumi, Zirkzee e lo stesso Moro.
Alcuni di loro ancora dovevano approdare sotto le due torri come Posch, Ferguson, Moro e Zirkzee, mentre altri erano già in rosa come Lucumi e Ferguson (con lo scozzese che però era impossibilitato a giocare per via di una squalifica precedente).
Ad oggi il Bologna non può fare a meno di nessuno di questi sopra menzionati, divenuti uomini chiave per il gioco di Thiago Motta.
Viceversa, giocatori che evidentemente per Mihajlovic erano considerati intoccabili, quali De Silvestri, Medel e Soriano sotto la guida dell’italo-brasiliano hanno trovato poco spazio, così come giocatori poco utilizzati da Mihajlovic come per esempio Aebischer e lo stesso Sansone con Thiago Motta hanno trovato più minutaggio e nel caso dello svizzero anche un nuovo ruolo come quello di equilibratore d’attacco.
A ripensarci oggi viene da chiedersi come sarebbe finita quella gara se gli innesti fossero arrivati prima, e soprattutto se la squadra fosse scesa in campo con la consapevolezza e la mentalità maturate nel corso degli ultimi mesi.
La prova la si potrà avere già domani sera, quando la squadra di Thiago Motta scenderà in campo in un Bentegodi a tinte anche rossoblù dal momento che sono attesi circa quattromila tifosi bolognesi a Verona.
E’ il clima che vige attorno al Bologna ad essere diverso. Otto mesi fa aleggiava una sorta di preoccupante apatia verso le partite dei rossoblù, con lo stadio che spesso e volentieri faceva registrare numeri sotto gli standard. Oggi si respira entusiasmo, oggi si insegue un sogno chiamato Europa e si registrano numeri da sold out al Dall’Ara.
Oggi è tutta un’altra storia.
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