Bologna FC
Un girone fa: Bologna-Verona, vittoria ritrovata
Penultima giornata del girone d’andata del campionato di Serie A, di fronte Bologna e Verona che si affronteranno davanti ai seggiolini vuoti dello stadio Renato Dall’Ara. I rossoblù per uscire dalla crisi di risultati dove una vittoria non arriva addirittura da otto partite, l’ultima sempre tra le mura amiche contro il Crotone; da allora sono arrivati cinque pareggi e tre sconfitte. Al contrario, gli ospiti hanno giocato un’ottima prima metà di campionato che li vede consolidare il nono posto staccato di sei punti dalla decima; i felsinei occupano la tredicesima posizione a distanza di dieci punti dai propri avversari di questa diciottesima giornata di campionato.
Sinisa Mihajlovic ritrova i suoi uomini migliori e la rosa al completo, evento piuttosto raro all’interno della stagione; schiera quindi in campo il suo 4-2-3-1 che vede il ritorno di Skorupski tra i pali; De Silvestri, Danilo, Tomiyasu e Dijks a formare la retroguardia; Schouten e Dominguez in mediana con Orsolini, Soriano e Vignato a supportare l’apprendistato come prima punta di Barrow. Risponde Juric che disegna un 3-4-2-1 con Silvestri in porta; Dawidowicz, Gunter e Magnani in difesa; Faraoni e Dimarco sulle fasce laterali con Ilic e Lazovic in mezzo al campo; Barak e Zaccagni con la libertà di svariare la loro posizione dietro a Kalinic.
Comincia la partita e si capisce subito che il Bologna ha un atteggiamento diverso, è più motivato a conquistare i tre punti che mancano ormai da due mesi. Ci prova infatti dopo pochi minuti con Barrow che dal vertice destro dell’area di rigore calcia di mancino; il tiro finisce tra le braccia di Silvestri che facilmente blocca a terra. Trascorrono i minuti di un primo tempo non proprio emozionante, caratterizzato da entrambe le squadre che sembrano molto organizzate difensivamente e poco davanti. Al ventesimo minuto uno squillo dei rossoblù apre la partita: lancio fantastico di Schouten in profondità che mette Orsolini solo davanti a Silvestri; il numero 7 però si fa ipnotizzare dal portiere e gli calcia addosso; Soriano, da rapace, raccoglie la respinta e va a cercare il contatto con l’estremo difensore per guadagnare il calcio di rigore e lo ottiene. Dal dischetto si presenta Orsolini che, freddo, spiazza Silvestri e porta il Bologna in vantaggio. Risultato che si protrae tale fino all’intervallo con un Verona che non riesce a reagire vista l’ottima concentrazione della retroguardia felsinea.
Tornano in campo le squadre per la seconda frazione di gioco ma la musica non cambia, in avanti c’è sempre il Bologna con Barrow che, dopo aver recuperato un pallone sulla trequarti, conclude strozzando troppo il tiro con la palla che finisce sul fondo. Trascorsi i primi cinque minuti della ripresa, il Verona esce per la prima volta dalla sua metà campo e si rende pericolosissimo con Lazovic che, dopo aver effettuato un bel movimento, viene servito da Barak all’altezza del dischetto; il croato prova a piazzarla ma anch’egli chiude troppo il piatto e non centra la porta, col pallone che finisce a lato di qualche metro. Prende fiducia l’Hellas e poco dopo Kalinic, grazie ad un rimpallo e a un po’ di pigrizia della linea difensiva rossoblù che non sale unita, si trova solo davanti a Skorupski ma, come successo nel primo tempo con Orsolini, la punta si fa ipnotizzare dal portiere polacco che con un riflesso felino salva la porta felsinea. Il Bologna capisce che non può rimanere a guardare per il resto della partita così si riaffaccia in avanti ma Silvestri è ancora protagonista: prima su un tiro di Barrow, da posizione defilata, respinge di piede e poi, su un tiro ben calciato dalla distanza di Orsolini, si tuffa e a mano aperta devia in corner e tiene a galla i veneti. I Gialloblù provano il tutto per tutto nel finale e hanno l’occasione per pareggiare con Di Carmine che prova a mettere lo zampino, anticipando Danilo, su un bel cross di Lazovic; la deviazione fa la barba al palo e i rossoblù, dopo aver corso questo ultimissimo brivido, tirano un sospiro di sollievo, coscienti di aver portato a casa tre punti importanti che rialzano il morale, dopo che la vittoria mancava da ben otto giornate.
Un girone dopo, siamo giunti quasi al termine di un campionato strano e per certi versi sfortunato per i rossoblù che spesso e malvolentieri hanno dovuto fare i conti con gli infortuni; e menomale che il covid a Casteldebole non si è praticamente mai presentato. Domani sera, nel monday night che chiuderà la trentasettesima e penultima giornata del campionato 2020/21 di Serie A, Verona e Bologna giocheranno per il decimo posto, l’ultimo della colonna sinistra della classifica, attualmente occupato proprio dai gialloblù con tre punti in più rispetto ai felsinei. Rossoblù che, visto l’atteggiamento delle ultime partite contro Udinese e Genoa, non sembrano avere grandi stimoli per superare questa sfida e raggiungere questo obiettivo. In più consideriamo che l’ultimo avversario sarà la Juventus che a tutti i costi deve raggiungere la Champions League. Presumibilmente il Bologna chiuderà questo campionato con non più di 41 punti, nella migliore delle ipotesi con 43, e in ogni caso non resterà molto da ricordare di questo campionato anonimo e sotto le aspettative venutesi a creare l’estate scorsa. Le note positive sono che il Bologna non è mai stato invischiato nella lotta per non retrocedere e sono le prestazioni sopra le righe (seppur altalenanti) di qualche giovane; quelle negative sono di più, come il risultato finale che evidenzia come sia stato fatto il minimo indispensabile, come la non concretezza sotto porta che è stata decisiva per lasciare tanti punti per strada e, probabilmente quella peggiore, come il Bologna abbia acquisito il pessimo vizio di regalare almeno un goal a partita agli avversari per errori individuali. Tuttavia rimbocchiamoci le maniche, buttiamo giù il boccone insipido di un finale al di sotto delle aspettative e pazientiamo in vista dell’inizio della prossima stagione per vedere cosa veramente ci aspetta. Perchè il salto di qualità che tutti auspichiamo non passa solo dall’acquisire nuovi giocatori ma anche da uno scatto mentale da parte di tutto l’ambiente rossoblù: società, squadra, addetti ai lavori e pure tifosi, smettendo di considerare il Bologna come una squadra da salvezza e puntando a un orizzonte più ampio, Saputo permettendo.
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