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Un girone fa – Napoli vs. Bologna: Mertens beffa un bello ed inaspettato Bologna

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Ultimo capitolo della stagione per nostro amato Bologna che chiuderà il suo campionato davanti al proprio pubblico che accorrerà numerosissimo per festeggiare il raggiungimento di una salvezza tanto sofferta quanto miracolosa, che solo un girone fa sembrava tutt’altro che scontata.

 

IERI – La partita disputata al San Paolo solamente un girone fa fu probabilmente una delle più convincenti dell’era Inzaghi con Mertens a beffare i rossoblù nel finale di gara. Finì 3-2 a favore degli azzurri nonostante un Bologna a tratti coriaceo e che lasciò intravedere che allora un po’ di personalità sotto sotto c’era.

Nessuno parte mai sconfitto ancor prima di iniziare ed è proprio con questa mentalità che il Bologna scese sul terreno di gioco guidato dall’allora tecnico Filippo Inzaghi che optò per il suo adorato 3-5-2 con Poli regista basso e il duo Palacio-Santander in attacco.

Il match iniziò subito con delle buone occasioni per i rossoblù che, inaspettatamente, sfoderano si da subito le armi migliori.
Furono però gli azzurri a passare per primi in vantaggio con Milik che trafigge Skorupski. Ma il Bologna non si abbatte di certo e dopo aver dato del tu al pallone per quasi tutto il primo tempo trova il pareggio con Federico Santander che non fece però in tempo a gioire per il goal e dovette alzare bandiera bianca causa infortunio. Il secondo tempo continuò sulla falsa riga del primo, il Bologna tesse un’ottima trama di gioco ma fu ancora il Napoli a trovare il goal per primo con Milik a siglare la sua personale doppietta ricacciando indietro i rossoblù.

Il Bologna lotta con il cuore senza arrendersi fino riportare nuovamente in equilibrio la partita: cross di Pulgar e stacco perfetto di Danilo che insaccò per il 2-2 a soli dieci minuti dal termine. 

Ma le grandi squadre, come è ben risaputo, hanno sempre un asso nella manica e per il Napoli l’asso si chiama Mertens. L’attaccante azzurro affonda e segna il goal vittoria per i partenopei a soli due minuti dal termine beffando di fatto gli uomini di Inzaghi.

Il Bologna potè uscire a testa alta dallo Stadio San Paolo dal punto di vista della prestazione ma la cruda verità era che, ancora una volta, non fu in grado di portare a casa punti utili alla causa. 

 

OGGI – Un girone dopo il Bologna si prepara ad accogliere il Napoli in un Dall’Ara che vorrà solo celebrare al meglio la matematica salvezza conquistata all’Olimpico contro la Lazio.

Saranno infatti oltre ventimila i tifosi presenti allo stadio per salutare il Bologna del miracolo targato Sinisa Mihajlovic che in seguito quest’ultima sfida siederà al tavolo con Saputo e Fenucci per decidere se rimanere o no sotto le due torri.
Nonostante la salvezza raggiunta il Bologna potrebbe però lottare per togliersi l’ennesimo sfizio della propria stagione provando ad agganciare il decimo posto, un piazzamento in classifica che darebbe ancora più lustro a questa stagione che vedeva i rossoblù già condannati alla serie cadetta lo scorso gennaio. 

Dal punto di vista della formazione il tecnico potrebbe cambiare qualcosa in base alla disponibilità di Sansone. L’attaccante ha riportato un piccolo affaticamento muscolare durante le fasi di riscaldamento all’Olimpico lasciando spazio ad un Mattia Destro magistrale e che potrebbe quindi trovare la casacca da titolare per la seconda volta consecutiva. 

Sul fronte partenopeo Ancelotti dovrà invece fare a meno di Allan e Koulibaly, entrambi squalificati. I tecnico azzurro avrà invece a disposizione il duo che nella sfida di andata condannò i rossoblù ad un’amara e bruciante sconfitta. 

Qualunque sarà il risultato il Bologna e la città di Bologna si troverà comunque a gioire ed applaudire quei ragazzi che non hanno mai mollato nonostante le quasi insormontabili difficoltà. Dall’altra parte avremo una squadra che sicuramente vorrà ringraziare la città e la tifoseria per la pazienza e per il supporto. Perché se è vero che il Bologna non ha mai mollato sul campo è vero anche che il tifo non li ha mai veramente abbandonati al loro destino, se non per far capire che loro, in quei colori, ci hanno sempre creduto veramente fino all’ultima battaglia che ha fatto sì che la guerra venisse vinta. 

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