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Una Bologna 1000 Cuori – 11 set

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Una storia millenaria, sempre da protagonista.
E’ il destino di Bologna.
La turrita, la grassa, la dotta era predestinata sin dal I secolo a.C. a diventare una città non comune.
E sfido anche i non bolognesi a sostenere che Felsina non sia in qualche modo unica.
Magari nel bene e (purtroppo) nel male.
Una città capace di imprese storiche, di essere il fulcro della vita sociale e politica del Paese, che annovera l’Università come patrimonio culturale e non solo.

Fu in questo glorioso contesto che nei primi anni del Novecento venne alla luce anche la squadra di calcio locale dove il primo capitano (Arrigo Gradi) andava agli allenamenti ai Prati di Caprara con la maglia a larghi scacchi rossi e blu del collegio svizzero Shoenberg di Rossbach (nel quale aveva studiato). Il rosso di Bologna per la prima volta si accostò al blu, forse per caso, ma da allora quei colori hanno voluto dire qualcosa.
Iniziò così la storia del Bulåggna con semplicità ma assoluta determinazione.
Così ho pensato alle origini quando quella sera di Agosto un entusiasmo quasi fanciullesco ha accolto alla stazione l’arrivo di Mattia Destro.
Sono tornato a constatare che noi bolognesi siamo gente…di cuore. Persone che si entusiasmano, generose ma anche esigenti, accoglienti ma che non dimenticano, gente a cui piace sognare ma che non perdonano la disonestà.
E così ho sentito pulsare di nuovo quel cuore che batte a mille (che sembrava un po’ convalescente): un canadese ed un americano hanno riportato in città una speranza, che per il mondo del “futbal” rossoblù si era assopita da un po’ di tempo dopo tante delusioni.
Perchè lo sappiamo, il tifoso del Bologna è un innamorato, un allenatore, un Ds, un Team Manager, un ultras…è bellissimo sentire come al bar, come sul posto di lavoro, in Chiesa o al campo con gli amici il claim sia sempre “allora questo Bologna?”.
Già perchè per un rossoblù mettere il cuore oltre l’ostacolo è uno stile di vita. Un’ abitudine. Che vede restare fedeli anche nei periodi bui. Perchè da buon fidanzato il tifoso ama e resta con il proprio amore.
E’ servita la ditta Joey&Joe per riportare a sognare, una serata di Giugno ad incensare una traversa che ci ha fatti tornare dove Bologna (e i bolognesi) meritano di stare.
Così l’arrivo in città di Mattia Destro mi ha fatto pensare alle origini e a persone così legate ai colori che lasciano casa e corrono a salutare chi in quel momento rappresenta la speranza più concreta di far battere quel cuore a mille tra gli spalti, oltre che in campo.
In questo modo vorrei inaugurare 1000 Cuori Rossoblù, diventata testata giornalistica il 4 Settembre 2015 e di cui ho assunto la direzione.
Perchè è il “cuore” al centro della storia di Bologna. Perchè è con il cuore che vi parleremo e continueremo a raccontarvi Bologna, il Bologna e non solo.
Sempre con uno spirito unitario, per unire e mai per dividere.
Sempre con l’idea che lo sport sia un mezzo di comunicazione e di coesione sociale straordinario.
Parleremo da appassionati, ma mettendo la professionalità al di sopra del tifo.
Faremo comunità con voi raccontando la verità, con un giornalismo che vuole tornare alle origini, senza presunzione, con umiltà, ma con la consapevolezza di avere una responsabilità ed un compito che ci appassiona.
Non mancherà il nostro impegno, ma starà a tutti voi, mille (e più) cuori rossoblù scrivere una bella storia, per continuare una tradizione, non dimenticando da dove veniamo e chi siamo.
Grazie per l’affetto con cui fino ad oggi ci avete seguito.
Continuate a farlo, se possibile con ancora più affetto.
Cercheremo di non deludervi!

Il Direttore

(Foto fonte http://tremareilmondofa.blogspot.it) 

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