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Una vita da CAMPIONI: Lorenzo Spagnoli (2° parte)

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Lorenzo Spagnoli giocatore e oggi dirigente di una società prestigiosa nel panorama calcistico regionale come l’Imolese, in questa intervista ci descrive tutto il suo percorso calcistico, ricco di soddisfazioni e prestigiosi premi che lo comsacrarono icona anche nel mondo delle celebrità, vista la grandissima popolarità dovuta al format di Mediaset di alcuni anni fa che, per primo nel panorama televisivo dei Reality show, ebbe la felice intuizione di tramettere il calcio “direttamente dagli spogliatoi ” dove, da sempre, vigeva  il culto della riservatezza dello spogliatoio, territorio “consacrato” ai riti preparatori del match e per questo inviolabile all’occhio esterno.

Se oggi tutto questo con le telecamere SKY, che entrano ovunque e ci raccontano i retroscena del “pre” di una partita di cartello del campionato Italiano, ci sembra un evento normale,  allora  e per quei tempi fu una novità epocale e  rappresento’ una grandissima  innovazione che ebbe un successo e un’audience clamorosi.
Da questa chiacchierata ne esce, ma giudicherete Voi, una storia di calcio, di amore per lo sport ,dove spiccano anche le problematiche di un ragazzo che in un periodo particolare della sua vita, trova supporto negli amici  e nelle persone che gli erano stati  fraternamente vicini.
Infatti il ritorno in Romagna, forse nel momento più delicato della sua carriera, va letto come un gesto-decisione di grande spessore umano, perché tutto questo sta a significare che alla base delle sue scelte personali non vi erano state solo telecamere, denaro, popolarità e magari anche gentil sesso, ma Lorenzo, aveva instaurato un rapporto sano, forte e duraturo con quella che poi ancora oggi e’ la zona che ha eletto a sua residenza cioè l’Emilia Romagna!
Lasciamo questa breve presentazione e tuffiamoci nella conoscenza vera del personaggio Spagnoli, di colui che ha dedicato al calcio una vita intera e proviamo iniseme a Lui ad addentrarci in quello che è il racconto della sua vita.
1000CUORI: Buongiorno Lorenzo conosci già il nostro sito, che fin dalla sua nascita ha sempre privilegiato l’aspetto umano del calcio e ha voluto sempre parlare di calcio come una festa e un evento, tralasciando ogni veste polemica?
Questa linea editoriale nasce dalla convinzione che ci piacerebbe essere testimoni di una modalità diversa e meno “urlata” di approcciare allo sport più amato d’Italia, proponendo anche tematiche fuori dai canoni rossoblù, con spaccati e reportage così come oggi stiamo facendo con Te e con le Tue esperienze personali.
SPAGNOLI: Daniele amo il calcio, vivo e mi nutro di calcio, come potrei non condividere tutto questo!
1000CUORI: Bene partiamo da…
SPAGNOLI: Da ragazzo quando lasciai la mia città natale di Sarzana (provincia di La Spezia n.d.r.) per accettare le lusinghe di una città deliziosa, calorosa che convinse  la mia famiglia ed Io al trasferimento in terra scaligera, dove ho fatto tutta la trafila fino alla squadra primavera.
Verona ha significato tantissimo sotto tanti punti di vista, sia sotto il profilo calcistico che quello caratteriale in primis, perché ero in quell’età  adoscenziale dove non è facile “crescere ” lontano da casa, in una realtà completamente nuova rispetto a quella delle mie origini, che però a livello mentale e’ stata importantissima perché mi ha insegnato quasi tutto a livello umano e forgiato la mia attuale personalità.
Aggiungo che questo è oggi un mio obiettivo cioè quello di provare a trasmettere ai ragazzi , anche in questa mia nuova veste dirigenziale, che per formarsi definitivamente serve “andare via da casa”, perché solo così si tempra e si affina meglio il proprio bagaglio caratteriale.
1000CUORI: Quindi arrivi fino alle soglie della prima squadra poi cosa accade?
SPAGNOLI: Semplicissimo quando stavo per spiccare il volo, avendo l’età e testa giuste, la società veneta decide di mandarmi a fare un esperienza formativa in prestito a Carrara, in serie C1, riavvicinandomi a casa .
Resto in Toscana due anni con una buona dose di presenze che mi ha portato anche alla nazionale di Boninsegna della serie C, vincendo tra l’altro il torneo che per la categoria e’ paragonabile ad un campionato europeo.
Ho giocato con Mingazzini, Corallo , Caridi , Barzagli (che tra l’altro giocava centrocampista nella Rondinella), insomma un gran bel gruppo che ripeto vinse un torneo molto ma molto prestigioso.
1000CUORI: La vita e’ fatta a scale  e tu incredibilmente invece di salire….
SPAGNOLI: Viste le difficoltà della società toscana a livello economico, decisi di fare un salto all’indietro e accettare di andare a giocare in Valle d’Aosta.
Luogo incantevole, a misura d’uomo dove feci un ottimo campionato che mi valse poi l’anno dopo il ritorno tra i professionisti a Montevarchi, sempre in Toscana.
1000CUORI: Che tipo di centrocampista sei e quale ruolo pensi di interpretare meglio ( dico sei perché ancora giochi)?
SPAGNOLI: Sono un classico centrocampista centrale che si trova anche bene bene dietro le punte, insomma una mezzala molto offensiva.
1000CUORI: Tornando a Montevarchi capita una grande occasione ,conoscere Ciccio Graziani.
SPAGNOLI: Si ,hai detto bene grandissima fortuna perché per sei mesi ho avuto come allenatore Graziani, con cui si è’ instaurato un rapporto straordinario di stima e fiducia e a fine anno mi propose di seguirlo in quella che ancora era una cosa sconosciuta come il format “Campioni”.
Sinceramente dopo un inizio titubante, del quale ne parlai anche con lui, decisi di accettare l’avventura di Cervia.
1000CUORI: Allora accetti Cervia, ma come vennero scelti i compagni di squadra?
SPAGNOLI: A parte Di Matteo e Olivieri, miei compagni di squadra a Montevarchi, e alcuni provini a livello televisivo ( non calcistici , ma di immagine), gli altri furono scelti tra 90000 candidati che fecero provini naturalmente anche calcistici  fino a formare quella che poi divenne la rosa definitiva.
 
Naturalmente fu essenziale e fondamentale la presenza di Ciccio che mi ha dato questa grandissima possibilità .
1000CUORI: Le telecamere negli spogliatoi sono state un evento storico che accadde per primo con Campioni ,vero?
SPAGNOLI: Si ,infatti all’inizio non fu facile, non per il campo che dava anche uno stimolo importante, ma avere riprese dentro lo spogliatoio, luogo solitamente “consacrato”, creò inizialmente tanto imbarazzo.
Stessa sensazione l’ho vissuta quando per esigenze televisive e del format avevamo le riprese anche nel convitto, negli spostamenti esterni, perché come accade anche oggi nei reality si era ripresi in qualsiasi momento.
Poi come tutte le cose l’abitudine riesce a smussare ogni sorta di titubanza, fino  a renderla una cosa quasi “normale e consuetudinaria” che non creava più nessun disturbo.
1000CUORI: Ma secondo te siete “usciti” o, personalmente, ritieni la tv ti abbia descritto realmente per quello che eri?
SPAGNOLI: Certamente, assolutamente e parlo anche a nome dei compagni, tutti ragazzi genuini, vere persone eccezionali, tant’è che con molti ho ancora tanti contatti e ottimi rapporti, dove non credo sia possibile fingere.
La tv ha ripreso un gruppo che andava sempre più amalgamandosi, genuino e unito come era veramente in realtà.
1000CUORI: Parliamo di “Campioni”, dimmi la verità era tutto vero o c’erano situazioni create?
SPAGNOLI: Posso garantirti che erano vere sia le situazioni in campo, dove incontravi avversari stimolati a mille perché la vetrina televisiva era un bell’incentivo, e le altre situazioni che erano tutte figlie della giornata che vivevamo, dalle quali estrapolavano due ore di trasmissioni con i fatti salienti; ma posso confermare che non vi erano ne tagli ne situazioni preparate, ma descrizioni di realtà senza finzioni .
1000CUORI: Un mix di calciatori ma anche di showmen vero?
SPAGNOLI: Per quanto mi  riguarda sicuramente io facevo più parlare di me tramite il campo, essendo molto posato come carattere, mentre sicuramente altri erano più portati  a situazioni in cui era più “facile ” notarli fuori , ma si era creato un giusto mix in cui poi ognuno serviva all’altro e anche per questo il programma ebbe un seguito clamoroso.
1000CUORI: Ma le sfuriate di Ciccio Graziani, un cult che tutti ricordano, erano vere o c’erano dei “ricami” della produzione televisiva?
SPAGNOLI: Assolutamente tutto verissimo!!! Era così anche a Montevarchi in C2, un grandissimo motivatore, un personaggio vero e sanguigno e posso garantirti una gran bella persona!
1000CUORI: Ma la città di Cervia come “accetto” l’idea di un reality calcistico?
SPAGNOLI: All’inizio con tanta curiosità, ma poi debbo dire che fu eccezionale tanto che anche 4 anni dopo decisi di ritornare.
Fummo trattati tutti benissimo ed è per questo che ogni estate in una decina ci ritroviamo a fare qualche giorno di vacanza dove tra l’altro abbiamo cementato bellissime amicizie.
Lorenzo stravince il programma ,amato in modo chiaro dal publico e si merita questo grande premio andare con la Juventus una grande Juventus tanto che a precisa domanda risponde così:
1000CUORI: che Juventus era quella?
SPAGNOLI:E ‘ stata la Juventus più forte degli ultimi anni,era quella che poi un anno dopo divenne campione del mondo ed aveva Buffon,Thuram,Cannavaro,Zambrotta ,Emerson,Trezeguet ,Ibraimovich,e tantissimi altri calciatori eccezionali.
1000CUORI: come ti accolsero e come ti trovasti in mezzo a tanti campionissimi , cioè ti consideravano un calciatore o un “showman”?
SPAGNOLI:assolutamente con me i giocatori furono stupendi,mi consideravano uno di loro a tutti gli effetti in tutto e per tutto,sia dentro che fuori dal campo,e posso garantire che fu un mese incredibile,giocando anche 4 o 5 amichevoli e nell’album dei ricordi conservò anche un gol a Pavia.Ero considerato come tutti gli altri ,un facente parte della rosa a tutti gli effetti.
1000CUORI: finita l’esperienza trionfale di Campioni si spengono i riflettori e cosa accade anche alla tua vita quotidiana?
SPAGNOLI:Il fatto di tornare a una vita “normale” ,non l’ho assolutamente patito ,e neanche mi ha turbato perché sin dall’inizio sapevo benissimo che avevo un età ( 25 anni), che era impossibile giocare in serie A,ma il fatto che ho vissuto come un calciatore di A per un anno mi è’ rimasto dentro in modo indelebile.Poi sicuramente dal di fuori eravamo parificati a dei personaggi e non venivamo forse considerati dei calciatori ,pertanto io questa situazione l’ho patita molto e anche a livello caratteriale e feci molta fatica a superare questo “blocco”.Io mii ero sempre considerato un buon calciatore avevo sempre fatto la c1 e la c2 e una volta terminata la trasmissione faticai tanto a reinserirmi nel mio” mondo”,sbarellai un po’ e impiegai due anni per ritrovare una certa “normalità” di vita di campo.
Fatto che per esempio non accadde ad Arrieta,Che fece una brillante carriera.
1000CUORI: quindi durante questo periodo di smarrimento cosa accadde?
SPAGNOLI: mi allenai per tanto tempo da solo a casa cercando di ritrovarmi,poi accettai la proposta del Lecco in c2 all’ultimo tuffo del mercato,ma ormai io purtroppo mi sentivo completamente vuoto a livello mentale,non avevo più stimoli ed ero molto deluso dall’ambiente calcio tanto che anche le motivazioni erano vicine allo zero e feci solo 6 mesi in Lombardia ,poi a Gennaio chiesi di andare via e fui trasferito a Legnano sempre in C2 ” traghettando l’annata”  perché poi le sensazioni erano sempre simili e quindi di profondo disagio.In più ci mettiamo un ambiente che defineri “ostile” che vedeva poco positivamente la precedente esperienza televisiva .
1000CUORO: finisce l’anno e decidi di scendere di categoria ,roba inconsueta per un calciatore.
SPAGNOLI:e’ vero,ma avevo veramente bisogno di rigenerarmi e debbo dire trovai un ambiente ottimo ,vincemmo l’allora campionato di serie D,perché la squadra era molto forte,anche se poi a dicembre decisi di chiedere la cessione ,perché ero troppo lontano da casa,un po’ ero ancora pensieroso,l’idea che ero su un isola mi turbava un po’,quando dovevo tornare a casa c’erano di mezzo aerei,traghetti ,ore di viaggio,tanto che mi resi conto che “non stavo bene”! Ma se a Lecco era dovuto anche all’ambiente esterno ,in Sardegna il problema ero io che forse ancora non avevo del tutto superato ‘il periodo nero”!
1000CUORI: qua colpo di scena : il ritorno a Cervia nel momenti di maggior difficoltà torni dove eri arrivato all’apice della popolarità!
SPAGNOLI:Avevo bisogno di ritrovare entusiasmo,gioia di giocare a calcio,amici,e a Cervia sono rimasto per ben 3 anni e mezzo ,riscoprendo quei valori che avevo disseminato per strada,soprattutto tornando ad amare lo sport e il calcio in particolare,
1000CUORI: il tutto per poi arrivare ad Imola dove ancora giochi e stai intraprendendo questa doppia veste di?
SPAGNOLI:si e’ vero sono a Imola in eccellenza ,mi sto ancora divertendo e giocando anche se sono proiettato anche verso il futuro dirigenziale.In particolare ho comprato il 60 percento della società.Cerco di capire tante cose un po’ nuove anche se il bilancio mi pare la cosa più importante stare dentro determinati canoni economici credo sia doveroso .
Ho introdotto un agente di Marketing che ci da’ la possibilità di aumentare la visibilità e di crescere a livello di immagine,in modo da crescere sia patrimonialmente ,ma anche di curare maggiormente i nostri sponsor ed inoltre se possibile cercare altri.
Puntiamo tantissimo sul settore giovanile ,infatti abbiamo 500 bambini ,con un centro sportivo e campi bellissimi,quindi diciamo che grazie anche a questi ragazzi che crescono bene l’investimento sulla prima squadra e’ stato moderato perché abbiamo inserito ragazzi del nostro vivaio come Sant’Andrea che e’ andato in nazionale con Magrini,abbiamo un 96 che e’ gia molto richiesto e tanto ragazzo di prospettiva.
La nostra dimensione e’ quella di pochi voli pindarici,fare i passi giusti moderati,visto anche il momento storico in cui viviamo,ma il progetto di crescita sia a livello societario sia tecnico deve essere costante e continuo.
1000CUORI:come ti trovi nella veste dirigenziale? 
SPAGNOLI:molto ma molto bene ,anche se il lavoro e’ tantissimo ho collaboratori capaci e piene di entusiasmo che ci sanno fare in tutte e due i contesti,anche se per completare il puzzle avremo bisogno d altri collaboratori sia in società che in campo,però resto convintissimo della scelta e della città di Imola perfetta per questo progetto.
1000CUORI: Lorenzo prima di chiudere toglimi una curiosità che ci siamo dimenticati di citare parlami di Diego Armando Maradona jr,!
SPAGNOLI:guarda,ragazzo speciale, di una sensibilità estrema,e a me diede sinceramente l’impressione di soffrire molto la situazione ,ma ti ribadisco che era veramente educatissimo e di una simpatia unica,
grazie Lorenzo,grazie di tutto,siamo tutti sicuri che anche questa volta avraiun futuro ad Imola da….Campioni!!
 
Danieleang

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