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Verona-Bologna, la rivincita dei veterani

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Un Bologna lunatico quello sceso in campo ieri sera al Bentegodi. Da un lato la solita partita gagliarda, vogliosa ed esteticamente apprezzabile, dall’altro i soliti errori difensivi che hanno costellato la stagione. Senza Danilo (infortunato), la difesa ha ballato, parecchio, e l’esperimento Tomiyasu centrale di difesa ha mostrato tutti i propri limiti, con l’emblematico retropassaggio a Ravaglia costato la punizione a due in area di rigore e la disattenzione sul secondo gol di Kalinic.
Per un Tomiyasu che domenica dovrà verosimilmente reinventarsi a sinistra – vista la squalifica di Dijks – c’è un Antov che sembra non aver convinto, visto che proprio ieri sera sarebbe stata una buona occasione per valutare le potenzialità del difensore bulgaro. Se ne riparlerà a campionato concluso, quando a Casteldebole si faranno tante valutazioni, sia in entrata che in uscita. 

Tornando alla partita, il Bologna ha saputo reagire e rispondere colpo su colpo alla verticalità e alla fisicità della squadra di Juric, riuscendo a recuperare il risultato per ben due volte, anche se si ha la netta sensazione di aver sprecato l’ennesima occasione per chiudere il campionato a sinistra (a meno di un clamoroso exploit contro la Juventus), scrollandosi di dosso le stigmate di squadra ormai paga e soddisfatta. È stata la rivincita dei “vecchi” sui giovani, con Palacio e De Silvestri che, oltre i gol, hanno dato prova di grande tenacia e attaccamento alla maglia, in un momento della stagione tutt’altro che scontato. 71 anni in due, una grinta da vendere e tanto da insegnare ai molti giovani presenti in rosa. 
Le statistiche riflettono quanto visto in campo: una partita a tratti viva e maschia soprattutto nel primo tempo, per lasciare il posto nella seconda frazione ad un incontro decisamente più noioso. 13 tiri totali per il Verona di cui 2 nello specchio della porta, 12 per il Bologna di cui 5 verso la porta di Pandur, decisivo in due occasioni. 

Adesso la Juve. Domenica alle 20:45 allo stadio Renato Dall’Ara il gran finale contro la rivale per eccellenza, con il Bologna che avrà la possibilità di mettere i bastoni fra le ruote alla corsa Champions della Vecchia Signora. 90’ minuti per tentare l’impresa (nonostante le assenze pesanti di Soriano e Dijks) e riprendersi qualche doverosa rivincita sul passato. O la va o la spacca. 

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