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Verso Bologna-Cagliari: Rastelli, il Dall’Ara e quegli applausi – 7 set
Domenica, alle 12.30, andrà in scena l’anticipo tra Bologna e Cagliari. Rastelli, dopo aver guidato la squadra sarda alla promozione, torna al Dall’Ara. A poco più di un anno di distanza torna in uno stadio che gli evoca ricordi agro dolci. Proprio a Bologna, in una semifinale dei Playoff, vide svanire il sogno promozione con il suo Avellino. Era il giugno 2015 e i campani pagarono caro lo 0-1 dell’andata (goal di Sansone) e, soprattutto, il peggiore piazzamento in classifica rispetto ai rossoblu. I sogni si infransero sulla traversa colpita da Castaldo al 93′. Impossibile, però, far passare inosservata la qualità del gioco espresso dai lupi. La squadra di Rastelli venne al Dall’Ara, impose il proprio gioco e alla fine vinse 2-3 (doppietta di Trotta e goal di Konè per l’Avellino, Acquafresca e Cacia per il Bologna). A fine partita l’Avellino uscì tra gli applausi del pubblico di casa. Il giusto tributo per una grande prestazione, il giusto omaggio per una squadra che, fin lì, aveva espresso un grande calcio. Una prestazione frutto soprattutto delle idee calcistiche di Rastelli, quelle che poi avrebbe esportato a Cagliari. Con la Roma è arrivato il primo punto della stagione e già si sono viste idee tattiche interessanti. Per quanto fatto vedere in serie cadetta Rastelli meritava la Seria A. Quell’applauso fu l’ennesima dimostrazione di sportività del pubblico rossoblu. Un tributo che emozionò, e non poco, lo stesso Rastelli. “Essere applauditi dai nostri tifosi ci fa enormemente piacere, ma uscire con gli applausi degli avversari credo sia il riconoscimento più bello. Il giusto tributo per questo gruppo fantastico” disse l’allenatore nel postpartita.
Domenica, alle 12.30, andrà in scena l’anticipo tra Bologna e Cagliari. Rastelli, dopo aver guidato la squadra sarda alla promozione, torna al Dall’Ara. A poco più di un anno di distanza torna in uno stadio che gli evoca ricordi agro dolci. Proprio a Bologna, in una semifinale dei Playoff, vide svanire il sogno promozione con il suo Avellino. Era il giugno 2015 e i campani pagarono caro lo 0-1 dell’andata (goal di Sansone) e, soprattutto, il peggiore piazzamento in classifica rispetto ai rossoblu. I sogni si infransero sulla traversa colpita da Castaldo al 93′. Impossibile, però, far passare inosservata la qualità del gioco espresso dai lupi. La squadra di Rastelli venne al Dall’Ara, impose il proprio gioco e alla fine vinse 2-3 (doppietta di Trotta e goal di Konè per l’Avellino, Acquafresca e Cacia per il Bologna). A fine partita l’Avellino uscì tra gli applausi del pubblico di casa. Il giusto tributo per una grande prestazione, il giusto omaggio per una squadra che, fin lì, aveva espresso un grande calcio. Una prestazione frutto soprattutto delle idee calcistiche di Rastelli, quelle che poi avrebbe esportato a Cagliari. Con la Roma è arrivato il primo punto della stagione e già si sono viste idee tattiche interessanti. Per quanto fatto vedere in serie cadetta Rastelli meritava la Seria A. Quell’applauso fu l’ennesima dimostrazione di sportività del pubblico rossoblu. Un tributo che emozionò, e non poco, lo stesso Rastelli. “Essere applauditi dai nostri tifosi ci fa enormemente piacere, ma uscire con gli applausi degli avversari credo sia il riconoscimento più bello. Il giusto tributo per questo gruppo fantastico” disse l’allenatore nel postpartita.BITTANTE E GOMIS – Tra le fila dei campani, in quella semifinale, c’era anche Bittante, giocatore che nell’ultimo giorno di mercato ha seguito Rastelli in Sardegna. Curiosità vuole che Alfred Gomis, prelevato nell’ultimo giorno di mercato dal Bologna, fosse in panchina con i campani. In quella gara il titolare era Frattali.
foto: gazzetta.it
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