Bologna FC
Verso Bologna-Inter, Biasin: «2024 straordinario per i nerazzurri. Il gioco dell’Inter mi entusiasma. Sartori è l’elemento più importante di questo Bologna»
Domani Bologna-Inter, passaggio di calendario fondamentale in questo finale di stagione dei rossoblù. Uscire indenni dalla sfida contro la capolista, schiacciasassi, della stagione di Serie A sarebbe importantissimo nella corsa alla Champions League.
Per discutere e analizzare l’Inter che arriva al Dall’Ara abbiamo intervistato Fabrizio Biasin, giornalista di Libero, noto volto televisivo delle trasmissioni calcistiche, molto attento alle vicende di casa Inter.
L’intervista pre Bologna-Inter
Ciao Fabrizio, è un momento straordinario per l’Inter. Come lo analizzi?
«Ciao Stefano. Era difficile aspettarsi un 2024 di questo tipo: 12 vittorie in altrettante partite tra campionato e coppe. Ma oltre i risultati sono le prestazioni a far brillare gli occhi ai tifosi. Tendenzialmente ci sono dei periodi di calo, invece nel 2024 hai fatto percorso netto. Col Genoa hai portato a casa il bottino pieno, sempre con la tua idea di calcio pur meno brillantemente. C’è un po’ di stanchezza mentale legata al fatto che il vantaggio sulla seconda è ormai ampio. Questa situazione può provocare cali di tensione. Immagino che possa riguardare Bologna-Inter perché arriva a pochi giorni dalla gara contro l’Atletico Madrid».
In questo, la costruzione del gruppo è stato un elemento . Quanto c’è di Inzaghi nella solidità della rosa nerazzurra?
«Il paradosso è che un anno fa c’era chi scriveva che Inzaghi fosse un corpo estraneo allo spogliatoio. Assurdo secondo me. Staff tecnico e dirigenza sono stati molto bravi a dare un valore a tutti i componenti della rosa e hanno guardato oltre il valore tecnico dei calciatori. Ci sono uomini di grande valore, prima ancora che ottimi calciatori. Quando arrivano i risultati è tutto più facile. Non è una situazione scontata in casa Inter, in cui spesso ci sono state polemiche su qualsiasi cosa».
Il tecnico dell’Inter ha attraversato momenti complicati in questi anni. Il rendimento della sua squadra quest’anno è l’effetto anche di tutte le difficoltà affrontate?
«Tre anni fa, quando arrivò, io ero scettico. Dopo l’addio di Conte, avevo qualche dubbio. Poi l’ho conosciuto e ho subito apprezzato il suo modo di fare. In questi anni, ha passato anche brutti momenti e lo hanno forgiato. È una roccia e riesce a farsi scivolare tutte le critiche, anche le più dure. Nel frattempo, ha portato avanti la sua idea. Anche l’anno scorso l’Inter costruiva i presupposti ma spesso non ne raccoglieva i frutti. Nel momento in cui hanno cominciato ad arrivare risultati, è cresciuta la consapevolezza. A me entusiasma vedere ogni settimana da vicino la proposta di calcio dell’Inter di Inzaghi che ha un’impostazione tattica “da scrivere” sui giornali, ma in campo è una squadra molto fluida».
A Bologna c’è un direttore come Sartori che ha fatto bene ovunque, l’Inter invece il DS se lo è costruito. Ausilio ha superato tante difficoltà…
«Lasciami dire che Sartori è fenomeno. Chi fa quei risultati prima al Chievo, poi all’Atalanta e infine al Bologna, è straordinario. È l’elemento più importante di questo Bologna, Più di Motta, più dei giocatori. Ausilio è sempre stato bravissimo. Io ho seguito tutte le sue operazioni, ho visto come lavora. Il Direttore Sportivo oggi deve far quadrare i conti, oltre che prendere i giocatori giusti. Da questo punto di vista, lui è un fenomeno. Ora è facile dirlo, ma lui è da anni che sta facendo bene e anche lui ora sta raccogliendo i risultati».
Che valutazione fai della stagione del Bologna?
«La stagione del Bologna è sorprendente. Quando cambiarono Mihajlovic con Motta pensavo fosse un’operazione senza grande fondamento. Invece, è arrivato un tecnico molto moderno, preparato. Thiago è un allenatore che sa andare oltre i moduli, sa interpretare le caratteristiche dei giocatori e crea dinamiche di gioco non vedevamo sui campi di calcio. È un calcio molto più dinamico e i giocatori, secondo me, sono più felici perché hanno la possibilità di fare molte più cose».
Se ti chiedessi quale giocatore ti ha sorpreso di più nel Bologna come crescita e quale ti piace di più?
«La crescita di Zirkzee è quella che mi ha sorpreso di più, perché l’anno scorso ha faticato. Lo sviluppo dell’ultimo anno è stato mostruoso. Se mi dovessi chiedere quale giocatore prenderei dalla rosa del Bologna, sceglierei Ferguson. In Serie A è uno dei miei tre calciatori preferiti. Per me è bravissimo, straordinario, sa fare tutto e credo abbia un gran bel carattere».
Grazie Fabrizio! A presto.
«Ciao Stefano!».
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