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Verso Bologna-Juventus, Nerozzi (Corriere Torino): «Mi aspetto una partita vera. La Juve voleva cambiare Allegri a fine stagione»

Il giornalista del Corriere Torino ci racconta il momento dei bianconeri e parla anche della possibilità di vedere Thiago Motta sulla panchina della Juventus

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I festeggiamenti della Juventus dopo la Coppa Italia
I festeggiamenti per la vittoria della Coppa Italia dei giocatori della Juventus con Allegri (© Juventus FC)

Domani al Dall’Ara sarà il giorno di Bologna-Juventus. Le due squadre hanno già raggiunto l’obiettivo Champions League, tuttavia la gara di domani sarà una sfida decisiva in ottica 3° posto. Ballano 5 milioni che farebbe davvero molto comodo al Bologna in vista della prossima stagione in cui ci sarà da rinforzare la rosa per la Champions League. 

Per presentare la sfida e parlare del momento dei bianconeri post finale di Coppa Italia, abbiamo intervistato il collega del Corriere Torino Massimiliano Nerozzi.

L’intervista pre Bologna-Juventus

La Juventus ha vinto la Coppa Italia, e lo sfogo successivo alla vittoria contro l’Atalanta, ha portato all’esonero di Allegri per motivi disciplinari. La sensazione è che sia stata colta la palla al balzo per esonerarlo, è così?
«L’impressione è proprio quella. Sono diversi mesi che la Juventus aveva deciso per ragioni strategiche e sportive, che non sono evidentemente quelle del comunicato, di cambiare guida tecnica per il prossimo anno. L’impressione è che la sfuriata di Allegri abbia dato un assist alla società, creandosi una ragione per esonerare il tecnico. Non è un licenziamento, o meglio non ancora, però rischia di finire per avvocati questa storia perché la società minaccia di fare riferimento alla “giusta causa” per rompere il contratto e non dover pagare l’ultimo anno di contratto».

Allegri ha accusato la società di non averlo protetto. Ma Giuntoli pubblicamente lo ha sempre sostenuto, nonostante magari dietro le quinte stesse decidendo per un cambio di allenatore in vista della prossima stagione…
«Giuntoli ha fatto il suo mestiere. Andava alle telecamere prima delle partite a dire che società e tecnico a fine anno avrebbero ragionato assieme sul futuro. Tenendo quella linea, probabilmente obbligata, per terminare la stagione. Allegri si è irritato perché avrebbe voluto chiarezza da parte della società come fanno altre grandi società in Europa. E, forse, anche qua si sarebbe potuto fare la stessa cosa. Allenatore e giocatori sono lautamente retribuiti per fare comunque il massimo. La comunicazione sul cambio di tecnico a fine stagione non spettava comunque a Giuntoli ma alla società: presidente o AD».

In panchina ci sarà Montero e la Juventus si gioca col Bologna il 3° posto, ma di fatto gli obiettivi di questa stagione sono già stati raggiunti: per cui che partita ci dobbiamo attendere dai bianconeri domani?
«Dalla Juventus mi aspetto una partita non da fine stagione. D’altronde hanno fatto e vinto la finale di Coppa Italia pochi giorni fa, ma anche per una reazione nervosa al cambio di allenatore. Non mi aspetto una partita morbida perché non possono fare la figura di quelli che hanno già mollato e magari anche perché giocano di fronte a Thiago Motta. E dall’altra parte mi aspetto una partita vera per l’occasione del Bologna e perché Motta davanti alla Juventus non vorrà fare brutta figura».

Ci hai confermato che Giuntoli fosse già dell’idea di cambiare guida tecnica a fine stagione. Questo nuovo allenatore tu hai scritto che sarà con ogni probabilità Thiago Motta. L’accordo è fatto?
«A me risulta che i primi contatti tra Thiago Motta e la Juventus siano avvenuti a febbraio. Dopodiché, ci risulta che l’accordo sia fatto e manchi la firma perché gli allenatori non possono firmare nulla prima della scadenza, a differenza dei giocatori. Negli ultimi giorni abbiamo raccolto dal club bianconero certezze sulla solidità di questo accordo. L’unica variabile, che rimbalza proprio da Bologna, è che Thiago sia imperscrutabile, molto riservato e non lasci trasparire nessun tipo di intenzione. E, sempre per quanto risulta a noi, ascolterà la proposta del Bologna, ringrazierà, ma chiarirà la sua volontà di andare alla Juventus».

Il Bologna di Thiago Motta era evidentemente una squadra in crescita anche lo scorso anno. Ma da osservatore della Serie A, ti aspettavi un campionato del genere?
«Era imprevedibile vedere il Bologna in quelle posizioni. Però seguendo il Bologna anche nella scorsa stagione si vedevano delle trame molto interessanti e si capiva che la squadra poteva crescere. E, soprattutto, non dico che sostenessi che Zirkzee fosse il giocatore che abbiamo conosciuto, ma ero convinto che le caratteristiche dell’olandese fossero più adatte al gioco di Thiago Motta rispetto a quelle di Arnautovic. Ero convinto comunque che il Bologna potesse lottare per la Conference League o l’Europa League».

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