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Verso Bologna-Shakhtar Donetsk, Todos (ZoryaLondonsk): «Inizio di stagione lento per via degli Europei. Lo Shakhtar gioca in trasferta dal 2014»

Il fondatore della testata inglese sul calcio ucraino Zorya Londonsk, ci parla della situazione della formazione arancionera.

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Bologna Shakhtar Donetsk
Bologna-Shakhtar Donetsk (© 1000 Cuori Rossoblù)

Questa sera, alle 18:45, il Bologna affronterà come noto lo Shakhtar Donetsk nel primo turno della fase a girone unico della Champions League. La formazione rossoblù ospiterà una squadra che tra le varie situazioni geopolitiche in realtà gioca sempre fuori casa da 10 anni.

Per parlare dell’inizio di stagione della formazione ucraina, abbiamo intervistato il collega ucraino-britannico Andrew Todos, giornalista e fondatore di Zorya Londonsk,principale canale di informazione sul calcio ucraino in Inghilterra.

Come descriveresti queste prime gare stagionali dello Shakhtar Donetsk? La squadra è sembrata in difficoltà.
«È stato sicuramente un avvio con risultati altalenanti. Dopo una lunga stagione, in questa stagione 2024/25 con tanti giocatori agli Europei, la maggior parte della squadra non ha avuto troppo tempo per riposarsi in estate. La nuova stagione è cominciata già ad inizio agosto e la preparazione pre-stagionale dello Shakhtar Donetsk è apparsa troppo corta. Hanno vito tre partita e in campionato con ampio scarto ma contro avversario di bassissimo livello. Mentre, le sconfitte sono arrivate di misura con club in buona forma che lottano per piazzamenti europei. Si può dire che questo avvio va attribuito al tentativo di vincere le partite non al 100% d’intensità. Inoltre, c’è una differenza evidente di motivazioni tra campionato e Champions. Ci si attendono prestazioni migliori da alcuni giocatori. La Coppa è la priorità in questa fase».

Come spieghi le due sconfitte?
«Mancanza di intensità. La squadra sta provando a vincere alcune gare con un approccio più rilassato. Ma con squadra organizzate sono andati in svantaggio e quindi in difficoltà nel rimontare. La squadra comunque ha costruito la forma in questo periodo e, adesso, a settembre dovrebbero avere un ritmo gara migliore».

Com’è cambiata la squadra dello Shakhtar Donetsk durante la finestra di calciomercato estiva?
«Non è stata un’estate particolarmente impegnativa per i dirigenti. Alcune riserve hanno lasciato la squadra in prestito o a titolo definitivo. Tuttavia, lo Shakhtar Donetsk ha mantenuto tutte le stelle della passata stagione. Anche Sudakov, che è stato più volte accostato alla Serie A nella scorsa annata. Comunque, in squadra sono tornati due giocatori brasiliani che erano in prestito fin dall’inizio dell’invasione russa: l’ala Pedrinho e il terzino Vinicius Tobias. Il primo è in ottima forma e potrebbe partire titolare domani sulla fascia destra in attacco. Gli acquisti veri sono stati tre: Ghram, Franjic e Feysun. Nessuno dei tre comunque domani dovrebbe partire dell’inizio».

Hai seguito la scorsa stagione del Bologna e le precedenti?
«Sì, ovviamente. È stata una stagione di grandi successi. So che Zirkzee l’anno scorso e Arnautovic negli anni precedenti hanno svolto un grande ruolo nella crescita della squadra. E anche Ferguson so che è stato decisivo. Gioco rapido in transizione, verticale, con i difensori centrali, come Calafiori, che partono dalla difesa e sono coinvolti anche nella fase d’attacco. Sarà un momento storico per il club domani, che giocherà per la prima volta nel mega girone del primo turno della Champions League. Un grande evento per la città e per i tifosi».

Tornando allo Shakhtar Donetsk: i giocatori come stanno affrontando la situazione della guerra in Ucraina?
«Purtroppo è triste, ma la guerra con la Russia sta continuando. Ma penso che come con ogni cosa della vita, uno si debba abituare alle nuova realtà. Anche i giocatori dello Shakhtar hanno dovuto adattarsi a giocare in queste condizioni. Come ad esempio le interruzioni per i raid aerei. Ad agosto, la gara contro il Kryvbas è stata interrotta e rinviata per un allarme raid. Comunque sia, i giocatori continuano ad allenarsi e giocare.

Poi c’è la difficoltà a giocare in Europa, visto che dall’Ucraina non ci sono voli. Ma anche quel processo ormai è diventato la normalità per la squadra, che lo affronta da tre stagioni. Il recupero e la fatica ovviamente impattano sulla squadra. Penso, però, che psicologicamente loro ora siano più forti della prima stagione. Date le circostanze, d’altronde, puoi solo continua a dare il massimo che puoi. Peraltro, bisogna aggiungere che lo Shakhtar in realtà non gioca una vera partita in casa da 10 anni. La squadra sta dimostrando grande forza».

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