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Verso Bologna-Torino, Giovanni Rolle (ItaSportPress): «Clima di sfiducia anche intorno a Juric, ma gli ultimi risultati hanno rasserenato l’ambiente»

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Monday night di Serie A per il Bologna che ospita il Torino nella 13^ giornata di campionato. I rossoblù arrivano da un ko esterno contro la Fiorentina, mentre il Torino sta attraversando un periodo positivo. 

Per presentare l’avversario dei rossoblù abbiamo parlato con Giovanni Rolle, giornalista di ItaSportPress e DataSport, esperto delle vicende e dinamiche di casa granata.

L’intervista su Bologna-Torino

Ciao Giovanni, Bologna-Torino arriva dopo la sosta per le Nazionali. Che momento sta attraversando il Toro?

«Prima della sosta sono arrivate la vittoria col Sassuolo e il pareggio col Monza, che il Torino avrebbe potuto anche vincere. Due risultati che hanno rasserenato un ambiente negativo e contestazione, dovuta ad un avvio di stagione stentato. Nel mezzo i granata avevano deluso nelle gare col Cagliari, Verona, l’uscita dalla Coppa Italia contro il Frosinone e altre partite negative, ma da pronostico proibitive: con Milan, Inter e l’ennesimo derby perso nonostante la Juve non attraversasse un buon momento. Risultati che hanno incrinato la fiducia dell’ambiente anche in Juric, e finora era stato “la garanzia”».

Rispetto alla scorsa stagione però il Torino non sembra andare così male. Le critiche quindi nascono dall’effettiva negatività di questi risultati o dalle scorie degli anni scorsi?

«È quel che dice anche Juric: “Classifica alla mano, siamo partiti meglio”. La critica comincia a monte. A Torino c’è una sfiducia generalizzata e diffusa, che coinvolge una parte importante della tifoseria, tanto che una parte di questa si è allontanata dallo stadio. Il Toro in questi anni si è assestato in una posizione di classifica anonima, tra l’ottavo e l’undicesimo posto, in quella linea di galleggiamento che non ti fa sognare. Inoltre, perdere sistematicamente i derby, a prescindere dal momento della Juve, non aiuta l’entusiasmo. La forbice tra le due squadre si è ampliata a dismisura in questi ultimi 25/30 anni. Poi c’è la figura di Cairo, invisa a gran parte della tifoseria. Ci sono cori contro Cairo ogni gara e molti di quelli che si sono allontanati, lo accusano di non aver potenziato la società, di non avere ambizioni e di non spendere, anche se questa estate ha speso».

L’impressione dall’esterno è che Cairo non si sia attorniato di collaboratori in grado di far cambiare passo alla società.

«Una delle accuse che si fa a Cairo è quella di essere un accentratore e di non spendere. E Vagnati, il DS, viene accusato di essere uno “Yes Man”. Juric però in questi anni è stato accontentato sotto molti aspetti anche se non tutti. In estate ha chiesto la conferma di Vlasic, riscattato per 10 milioni, ma finora non ha reso come nelle attese. In precedenza è stato preso Ilic dal Verona, ma è una copia di Ricci e aveva perso il posto. Ora l’italiano è infortunato e quindi gioca lui. Poi è stato preso Zapata, centravanti di peso, e poi Bellanova che è un bell’acquisto, e ancora Tameze e Soppy. Cairo insomma ha speso, anche ancora “usufruisce” degli incassi della cessione di Bremer, ma ha reinvestito». Le critiche maggiori sono che non ha costruito una società funzionante e funzionale, la primavera non ha un suo impianto e in società mancano figure di riferimento per i giocatori».

Sul mercato, comunque, sono arrivati giocatori che hanno diverse opzioni tattiche. Che Toro troveremo sul campo domani?

«L’unico punto su cui Juric non è stato accontentato è l’acquisto di un altro trequartista. Infatti, nelle ultime settimane, spinto anche dalla necessità di trovare soluzioni che portassero più gol ha cambiato modulo, passando dal 3-4-1-2 al 3-5-2, con Vlasic più mezzala che trequartista e la coppia Zapata-Sanabria davanti».

Gli ultimi risultati positivi potrebbero aver cambiato qualcosa nel Torino?

«Qualcosa può essere cambiato, ma non so che partita potremmo attenderci. C’è da dire che nonostante tutto il Bologna ha solo due punti più del Torino. Penso siano due squadre che appartengono un po’ a quella fascia media di 5 o 6 squadre che si equivalgono».

Quindi, che gara ti attendi domani al Dall’Ara?

«Sulla gara posso dire che il Torino sembra esprimersi meglio in trasferta piuttosto che in casa perché trova più spazi in cui ripartire. E questo potrebbe favorire i granata. Anche se spesso esterni e centrocampisti faticano a rifornire a dovere gli attaccanti. Quindi anche il Toro sta avendo un problema col gol».

Ciao Giovanni, grazie!

«Grazie a te Stefano, alla prossima!»

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