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Verso Cagliari-Bologna, Aresu (Centotrentuno): «Il Cagliari deve ridurre gli errori. Senza Champions, i felsinei avrebbero cominciato meglio»

L’intervista al direttore di Centotrentuno in vista della sfida tra Cagliari e Bologna di questa sera

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I giocatori del Cagliari festeggiano la vittoria sul Bologna a gennaio
I giocatori del Cagliari festeggiano la vittoria sul Bologna a gennaio (© Cagliari Calcio)

Alle 18:30, quest’oggi, il Bologna sarà ospite del Cagliari alla Unipol Domus. La squadra di Vincenzo Italiano cerca la seconda vittoria stagione, dopo quella col Monza e vuole rompere un tabù che dura da più di 10 anni a Cagliari.

Dal canto loro, i sardi cercano il ritorno alla vittoria dopo il ko contro l’Udinese. Per parlare del momento della squadra di Davide Nicola, abbiamo fatto una chiacchierata con il direttore di Centotrentuno, Francesco Aresu.

Come arriva il Cagliari alla sfida col Bologna dopo la sconfitta del BluEnergy Stadium?
«L’impressione è che il Cagliari, contro l’Udinese, in parità numerica avrebbe portato via almeno un punto. Nicola ha parlato di un avversario superiore, ma in realtà nella prima mezz’ora tutta questa superiorità non si era vista. Poi 11 contro 10, la maggiore fisicità dell’Udinese si è fatta sentire, e tanto. Il Cagliari, comunque, riparte dall’ultima partita casalinga, ovvero la vittoria contro il Torino per 3-2: prima interna della stagione. Deve cercare di commettere meno errori, commessi sia col Torino che contro l’Udinese perché poi in partite brutte e tattiche, il dettaglio fa la differenza».

A gennaio, alla Domus, finì 2-1 per il Cagliari di Ranieri contro il Bologna di Thiago Motta: 9/10 mesi più tardi che squadra si affrontano?
«Oggi si affrontano due squadre completamente diverse, sia il Bologna che il Cagliari. Frutto del lavoro di due allenatori che hanno cercato la propria identità e la rottura rispetto al recente passato. Entrambe le squadre sono ripartite da una stagione molto importante per i risultati ottenuti: il Bologna ha conquistato la Champions League, il Cagliari si è salvato da neo promosso, beneficiando dell’esperienza di Ranieri».

Come procede il lavoro di Nicola in rossoblù?
«Ora c’è Davide Nicola che ha impostato un sistema diverso, di gioco e non solo di modulo in campo. Una diversa interpretazione del gioco e della partita. E questo lavoro del tecnico piemontese si è visto dal lavoro estivo e poi nelle prime giornate. Se è vero che i rossoblù a Udine non hanno fatto vedere nulla del percorso intrapreso, ora arriva un avversario in condizioni non sfavillanti, probabilmente ancora in un momento di transizione da una guida tecnica all’altra. La mano di Italiano ancora non si è vista, e quindi il Cagliari dovrà approfittarne e cercare di allungare questo momento del Bologna. Lo farà riportando alcuni principi ed elementi che al Friuli non si erano visti: la difesa a quattro e Viola titolare dietro Piccoli. E poi resta il dubbio di capire quanti cambi farà nell’undici titolare».

Davide Nicola in allenamento con i suoi

Davide Nicola in allenamento con i suoi (© Cagliaricalcio.com)

Ti aspettavi questo modo di giocare e questa interpretazione della gara da parte del nuovo allenatore del Cagliari?
«Nicola me lo aspettavo così. Già a Empoli aveva proposto moduli simili a quelli che sta facendo qua: 3-5-2, 3-4-2-1, 3-4-1-2. Sono il suo marchio di fabbrica. A Cagliari si è dovuto anche scontrare con una predisposizione naturale della squadra a giocare con la difesa a quattro. E quindi ha fatto bene a fare il 4-2-3-1, che poi in realtà può essere un modo diverso di leggere il 3-5-2, perché in base agli uomini e ai momenti si fa in fretta a modificare lo schieramento».

Ti aspettavi un Bologna così in difficoltà in questo avvio di stagione?
«Il Bologna sta sicuramente vivendo una stagione di transizione. L’anno scorso è probabilmente andato molto oltre le sue potenzialità. Ha perso giocatori importanti e un allenatore fondamentale. Aver perso Thiago Motta e Zirkzee nell’arco di un’estate sicuramente non è semplice. È vero che sono stati presi giocatori importanti in tutti i reparti. Ma passare dal lottare per una salvezza tranquilla a dover competere su più fronti, di cui uno è la Champions League, nonostante gli investimenti, non è facile. In più, credo che l’equivoco principale sia in attacco. Perché Orsolini ha ritrovato il gol solo nell’ultima partita; Dallinga è ancora un oggetto misterioso, al momento è una scommessa persa; l’unico che sta rendendo è Santiago Castro che, non a caso, c’era anche l’anno scorso, qualche mese di ambientamento che evidentemente gli è servito. Se il Bologna non avesse anche la Champions, avrebbe fatto un inizio di stagione decisamente migliore».

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