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Verso Inter-Bologna, Andrea Bosio (Telenova): «Il Bologna ha cominciato bene, con grande mentalità. Vincendo lo Scudetto, Inzaghi sale sul podio dei migliori allenatori dell’Inter»

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Vigilia di Inter-Bologna. I rossoblù di Thiago Motta si presentano a San Siro in un periodo di forma molto favorevole. Al di là delle assenze, la squadra del tecnico italo brasiliano va in trasferta contro la capolista vogliosa di mettere in mostra i miglioramenti delle settimane recenti e, magari, riscattare le brutte sconfitte subite nelle ultime due stagioni in casa dei nerazzurri.

Dall’altra l’Inter arriva esaltata da un andamento quasi “immacolato”, fermato solo da un super Domenico Berardi e da una grande vittoria e dimostrazione di forza in Champions League contro il Benfica. Per parlare del momento dei nerazzurri abbiamo intervistato il giornalista e opinionista di Telenova, Andrea Bosio, esperto di vicende nerazzurre.

L’intervista 

Ciao Andrea, che Inter arriva dopo questa settimana in cui ha conquistato anche una bella e fondamentale vittoria in Champions League contro il Benfica?

Ciao Stefano, è un’Inter molto performante in Europa, come da tradizione nell’ultimo anno. Secondo molti l’Inter ha svoltato a Istanbul, secondo me a Istanbul l’Inter ha solo acquisito una maggiore consapevolezza. L’Inter di Inzaghi in Europa ha sempre giocato a viso aperto e mai si è fatta mettere sotto da alcun avversario. Contro l Benfica, i nerazzurri hanno dato una grande dimostrazione di forza e convinzione perché anche dopo l’1-0 ha continuato a spingere creando tante occasioni.

Nell’ultima gara di campionato a San Siro, è arrivato un ko inatteso con il Sassuolo. Secondo te, la squadra ha risentito dei tanti impegni?

Quando perdi a San Siro, c’è sicuramente qualcosa che non va come con il Sassuolo. In assoluto penso che la stanchezza abbia giocato un ruolo principale. Dopo il derby c’è stato un calo: Real Sociedad, Empoli e ovviamente Sassuolo sono state gare in cui l’Inter non ha brillato. Nelle prime quattro gare, fino al derby invece è stata dominante, ma anche quando non ha brillato ha sempre mantenuto la mentalità da grande squadra e non è mai crollata. Anche a San Sebastian, dove ha approcciato male, è andata in difficoltà ma alla fine è riuscita anche a pareggiare.

Forse era necessario un turnover più massiccio? In attacco però, con l’infortunio di Arnautovic diventa difficile fare rotazioni.

Il turnover ci vuole perché giochi tante partite. Quest’anno hai questa possibilità a livello di rosa, quindi mi aspetto che lo faccia. L’esempio sono i quinti di centrocampo: lo scorso anno le alternative a Dumfries e Dimarco erano Bellanova e Gosens, che non era quello dell’Atalanta, ora hai Cuadrado e Carlos Augusto. È ben diverso. A centrocampo hai Frattesi e non Gagliardini. L’unica pecca, a dispetto di un mercato straordinario nonostante i pochi mezzi a disposizione, è l’attacco dove ti sei affidato ad Arnautovic come terza punta, in cui problemi fisici ricorrenti a Bologna li conoscete bene, e Sanchez.

Dal punto di vista di chi segue il campionato dell’Inter, al di là delle assenze che Bologna pensi di vedere al Meazza?

È un Bologna che ha iniziato molto bene, è settimo, ha approcciato molto bene al campionato con una grande mentalità. E domani si scontrano le due migliori difese della Serie A. I rossoblù hanno una buona fase difensiva, a prescindere dalle assenze. Thiago sta facendo molto bene ed ha davanti a sé un grande avvenire. Forse deve un po’ smussare qualche spigolo nella comunicazione. In questi ultimi anni, poi, l’Emilia non sta portando fortuna all’Inter, quindi domani pur giocando a San Siro ci vorrà la massima attenzione.

L’Inter, anche quest’anno, è vista da molti come la favorita allo Scudetto. Nelle ultime due stagioni non è riuscita per vari motivi a vincerlo. Quest’anno il titolo lo vedi come un obbligo o come una naturale conseguenza della crescita di questi anni?

L’Inter da anni ha una proprietà che da anni non immette soldi. I nerazzurri vanno in autogestione e paradossalmente sta anche riducendo il deficit anno per anno. Partendo da questo presupposto, l’Inter sta comunque crescendo di anno in anno. E ha una rosa valida e competitiva, e quest’anno deve quantomeno giocarsi lo Scudetto fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata. Sarebbe la consacrazione di Inzaghi dopo le coppe vinte e la finale, inattesa, di Champions League. Secondo me, guardando la storia dell’Inter: se Inzaghi quest’anno porta a casa lo Scudetto della seconda stella salirebbe sul podio dei migliori allenatori della storia dell’Inter dietro Herrera e Mourinho. Anche perché in questo 2023 ha vinto 5 derby su 5, una cosa mai accaduta prima.

Ciao Andrea, grazie!

Grazie a te, Stefano, alla prossima

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