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Verso Napoli-Bologna, Parlato (Sportitalia): «Stagione azzurra fallimentare. La Conference premio di consolazione effimero»

Il corrispondente di Sportitalia da Napoli, ci parla del momento e della stagione partenopea in vista della gara contro il Bologna

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Un’immagine di Bologna-Napoli dell’andata
Un'immagine della gara d'andata (© Bologna FC 1909)

Questa sera il Bologna affronta il Napoli in un match che vale forse l’approdo in Champions League. Al Maradona la squadra di Thiago Motta si presenta con ancora 5 punti da fare per raggiungere il Sogno. Ecco perché vincere in casa dei Campioni d’Italia uscenti sarebbe fondamentale per la classifica oltre importante per il prestigio.

Per parlare del Napoli, abbiamo chiacchierato con Manuel Parlato, corrispondente di Sportitalia nel capoluogo campano.

L’intervista pre Napoli-Bologna

Che momento sta attraversando il Napoli?
«È il momento più drammatico della storia recente del Napoli. Anche perché si trova tra il momento di gloria della passata stagione e il rischio di non entrare nelle coppe europee l’anno prossimo. In questo momento, le prestazioni sono altalenanti e molto al di sotto quelle che ci si attendeva dopo l’anno scorso. Credo che in società, in squadra e nella tifoseria si sia fatto scattare un conto alla rovescia verso la fine di questa stagione, che io definirei assolutamente fallimentare».

Le scelte societarie come i cambi di dirigenza, la centralità assunta da De Laurentiis, quanto hanno influito nella stagione negativa del Napoli?
«Questo scenario fa capire che il Napoli, pur essendo la società che ha vinto lo scorso Scudetto, è una società poco strutturata. Perché, dopo il titolo, avrebbe dovuto strutturarsi in maniera più solida e migliore. Invece ha perso anche pezzi importanti del proprio organigramma e quelli che sono arrivati non sono stati all’altezza. E le scelte finali comunque le ha fatte De Laurentiis. Non può essere solo un problema di squadra, ma anche se vai a vedere i nomi di quelli che sono arrivati… Sono arrivati giocatori che possiamo definire ancora oggetti misteriosi Natan, Cajuste, Lindstrøm, poi a gennaio Traorè, Mazzocchi che è stato utilizzato solo da Mazzarri, più Ngonge l’unico che ha dato risposte e Dendoncker non lo abbiamo mai visto. Oltre a non avere più sicurezze, il Napoli si è indebolito in tutti i reparti. Sono andati via Kim, Elmas e Lozano e non sono stati rimpiazzati adeguatamente»

E i cambi di panchina?
«In panchina poi si sono susseguiti Garcia che è ripartito da un 4-3-3 assolutamente non confrontabile con quello di Spalletti, poi Mazzarri che ha copiato il 4-3-3 di Spalletti ma ha stravolto con la difesa a 3 e poi Calzona per cercare di raccogliere i cocci ma ovviamente non ci sta riuscendo. De Laurentiis ci ha messo del suo con le sue incursioni in allenamento. È una squadra che è lontana parente di quella che poteva aprire un ciclo, invece l’ha distrutto».

Le scelte di mercato come il rinnovo di Osimhen hanno creato perplessità all’esterno, e all’interno della squadra?
«Il rinnovo di Osimhen è stata la bomba nucleare nello spogliatoio. Non puoi rinnovare Osimhen a quelle cifre col segreto di Pulcinella dell’addio programmato, in uno spogliatoio in cui molto volevano andare via, altri attendevano rinnovi che non sono mai arrivati. E poi c’è un’altra bomba pronta ad esplodere che è quella di Kvaratskhelia, che guadagna ancora 1.2 milioni e non è stato ancora prolungato. Kvara è uno scontento, dovevi adeguarlo subito dopo lo scudetto e se non lo fai devi cederli. E invece succedono casi come quello di Zielinski, che ha rifiutato l’Arabia Saudita per rimanere ma ora va via a zero perché non ha rinnovato ed è stato messo fuori rosa. Gestioni che hanno peggiorato ulteriormente la situazione».

Che Napoli ti attendi questa sera?
«Non so quanto sarebbe utile al Napoli la qualificazione in Conference. Forse sarebbe meglio l’anno prossimo avere la settimana libera e concentrarsi sul campionato. Il Napoli penso stia già pensando al futuro e questa partita serve più al Bologna. Andare in Conference sarebbe un premio di consolazione effimero. C’è la suggestione di vedere Thiago Motta, che DeLa aveva individuato come profilo per la panchina del Napoli. Magari se lo avesse convinto, ora la squadra sarebbe diversa».

Come vedi dall’esterno la stagione del Bologna?
«La stagione del Bologna è quasi perfetta. Merita di andare in Champions forse più di Milan e Juventus. È la sorpresa della stagione. È una squadra che è bella da vedere, ti diverte. Mi ricorda per sincronismi, il Napoli di Spalletti. Già l’anno scorso secondo me tutto questo cominciava a vedersi, c’era già in maniera evidente la mano forte dell’allenatore secondo me. Sarebbe un peccato per il Bologna doverlo perdere in questo momento che ora si va in Europa, dopo tanto tempo in cui ci si puntava senza riuscirci».

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