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Verso Roma-Bologna, Voccia: «Situazione difficile. Giocatori con troppi alibi»

La voce di Tele Radio Stereo ci parla del momento della formazione giallorossa

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Mats Hummels insieme ai suoi compagni di squadra della Roma
(© AS Roma)

Domani alle 15, Roma e Bologna si sfideranno nella cornice dello Stadio Olimpico. La gara, valida per la 12^ giornata del campionato di Serie A, metterà di fronte una Roma in profonda crisi e un Bologna che, nonostante il ko in Champions, arriva dalle vittorie con Cagliari e Lecce.

Per parlare delle difficoltà della Roma, abbiamo intervistato il giornalista e speaker di TeleRadioStereo, Simone Voccia.

Ciao Simone, ripartendo dal pareggio di Europa League contro l’USG: che momento sta attraversando la Roma di Ivan Juric?
«La Roma sta male. A partire dalla società, passando per l’allenatore, secondo me non riconosciuto dalla squadra, fino appunto ai giocatori. Soprattutto Juric, in questo momento, sembra non abbia la fiducia della squadra e in campo sembra proprio non credano nelle sue richieste tecniche e tattiche. I giocatori, al di là di tutto, anche se sono mediocri al momento non riesco proprio a dare tutto. E contro l’Union Saint-Gilloise ne è stata una riprova. La Roma, di fatto, non riesce a giocare a calcio. È una situazione che si protrae da un mese e mezzo, e che ha singoli e sporadici barlumi di luce».

Quanto c’è di Juric in queste scelte?
«In questo momento l’allenatore sta facendo scelte discutibili. L’ultima è quella di mettere Cristante centrale della difesa a tre, dopo che solo qualche giorno prima c’era stato uno screzio, invece che mettere Hummels».

Guardo alla prossima settimana: qualora dovesse esserci un esonero di Juric, senza amministratore delegato e senza direttore generale, chi prenderà la decisione?
«C’è un vuoto, c’è un buco grande nella dirigenza. Io penso che prima di scegliere un nuovo allenatore andrebbe scelto il CEO e un DG, perché c’è Ghisolfi, ma è un responsabile tecnico. Quindi la decisione dovranno prenderla per forza i Friedkin, che però non sono a Roma e non sembra abbiano intenzione di venire a breve. Sono lontani, ma la sosta porterà a delle riflessioni sicuramente e le decisioni le prendono a prescindere da fattori ambientali. Per prendere il posto di Juric, sicuramente c’è Ranieri, ma anche Mancini accetterebbe subito. E potrebbe essere esonerato anche con una vittoria col Bologna, non mi sorprenderebbe. La Roma deve cominciare a guardarsi alle spalle piuttosto che davanti».

Perché è stato esonerato De Rossi?
«Su De Rossi in realtà non so capisce che cosa sia successo davvero. Lui veniva da una vittoria nelle ultime undici partite. Il giorno prima dell’esonero hanno dato il proprio parere. E così è stato deciso di esonerarlo, nonostante di fatto il mercato sia finito due giorni prima del suo esonero con gli arrivi di Hummels ed Hermoso a parametro zero. Quindi non ha avuto i giocatori a disposizione e in più, mentre lui voleva giocare col 4-2-3-1, invece hanno costruito una rosa per la difesa a tre. E non hanno colmato le lacune, soprattutto terzino a destra esterno offensivo a sinistra. L’allontanamento però aveva motivi non solo tecnici».

Domenica che Roma ti aspetti?
«Guarda chiunque scenda in campo, la Roma rischia di fare male. I giocatori hanno troppi alibi. Adesso l’alibi è Juric, bisogna però come tifoseria essere sempre vicini alla squadra squadra perché i tifosi sono gli ultimi “custodi” della Roma. Bisogna incitare sempre la squadra ed evitare che abbiano l’alibi della contestazione».

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