Bologna FC
Verso Salernitana-Bologna, Criscuolo: «A Salerno progetto ridimensionato. Inzaghi sta provando a ricostruire un gruppo che non lotta»
Domani all’Arechi sfida tra due squadre che vivono momenti molto diversi. Il Bologna, ospite a Salerno, sogna l’Europa, essendo a -2 dalla zona Champions League; dall’altra la Salernitana fanalino di coda del torneo, cerca punti fondamentali per rimanere in corsa per la salvezza. I rossoblù tuttavia non hanno ancora vinto in trasferta, mentre la Salernitana nell’ultima gara casalinga ha ribaltato la Lazio.
Per discutere della stagione, del momento e delle ultimissime di formazione della squadra campana, abbiamo fatto una chiacchierata con il collega esperto di vicende salernitane Andrea Criscuolo di Club Salerno 2010.
L’intervista
Ciao Andrea, la Salernitana vive un momento difficile. Voi come Salerno Club 2010 siete stati molto critici in queste settimane?
«La nostra è sempre una critica costruttiva nei confronti della proprietà, ma la vediamo più distaccata rispetto al passato. C’è stato un evidente ridimensionamento dei progetti. Forse perché Iervolino sperava di poter avere la gestione dell’Arechi, che non ha ottenuto, e sta avendo problemi anche per la costruzione del nuovo centro sportivo».
Tra i punti che contestate ci sono anche le mosse di mercato della scorsa estate.
«Il ridimensionamento si è visto subito con un calciomercato pessimo. Sono stati confermati 8/11 della formazione della passata stagione, ma giocatori come Vilhena e Piatek non sono stati adeguatamente sostituiti. Si è puntato su scommesse come Ikwuemesi, buon giocatore ma non pronto. Ed è stata sopravvalutata la rosa dell’anno scorso. Da febbraio il merito è stato soprattutto di Sousa che ha tirato fuori il 110% da questi giocatori, salvandosi con quattro giornate d’anticipo».
L’avvio di stagione non è stato però così negativo, penso alla rimonta sulla Roma all’Olimpico. Che cosa ha influito in questo calo?
«La stagione è cominciata male perché Sousa dopo la conferma a Salerno, ha parlato col Napoli. Questo ha incrinato il rapporto con l’ambiente. Poi Sousa si è lamentato apertamente della rosa, e ha rovinato l’autostima della squadra».
Poi c’è stato il cambio: via Sousa, ed ecco una vecchia conoscenza di Bologna, Pippo Inzaghi. Come va con il tecnico piacentino?
«L’arrivo di Inzaghi ha portato uno spiraglio di lui. Ha provato a creare un gruppo, ma manca l’alchimia. E questa non combatte. Lo aveva detto anche Sousa. Ci sono tanti giocatori tecnici, ma c’è poca grinta. Inzaghi poi pare abbia trovato la squadra atleticamente a terra e sta facendo la doppia seduta per cercare di mettere carburante nelle gambe. Finora ha fatto 5 punti in 6 partite. L’unica prestazione buona è stata con la Lazio, dove è arrivata la vittoria. Ma poco altro, col Sassuolo ha giocato bene il primo tempo e poi si è fatta rimontare, salvata da Ochoa. Nell’ultima con la Fiorentina malissimo».
Passando alla stretta attualità, che partita vi aspettate e che percezione avete del Bologna?
«Affronteremo una delle squadre più in forma del campionato, che gioca benissimo. Il Bologna e Thiago Motta sono cresciuti tanto. È una squadra che ci fa molta paura. A Lecce è stata molto sfortunata a pareggiare. Siamo molto preoccupati perché la squadra vista a Firenze non lotta».
Che formazione schiererà Inzaghi?
«Forse sarà un 3-5-2 col rientro di Gyomber accanto a Pirola. Sul terzo difensore c’è un dubbio perché potrebbe giocare anche a 4. A centrocampo si schiererà a tre con Maggiore play davanti alla difesa e Candreva mezzala. Davanti solo Dia sicuro del posto, mentre Ikwuemesi ha un problema alla caviglia».
Grazie Andrea, a presto!
«Ciao Stefano!».
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