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Bologna

Vi ricordate di Paolo Dondarini… – 29 Lug

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L’arbitro della sezione di Finale Emilia che ad una “nota trasmissione sportiva locale” disse qualcosa contro la societa’ Bologna e mentre la stessa trasmissione andava avanti, l’addetto stampa del Bologna Carlo Caliceti, intervenne leggendo un comunicato dell’avvocato Gabriele Bordoni? Bene, ora Dondarini ha fatto causa al Bologna, per quelle parole.

Vi postiamo l’intero articolo preso dal Corriere di Bologna..

Lite in tv, l’arbitro Dondarini
fa causa al Bologna

Diverbio dopo la retrocessione tra l’ex fischietto
e il club che disse «non può parlare di noi»

 

Paolo Dondarini

BOLOGNA – L’ex arbitro Paolo Dondarini ha sporto querela alla Procura di Bologna per un episodio avvenuto il 12 maggio durante la trasmissione televisiva “Il pallone nel sette” di ètv. Dondarini era ospite della trasmissione quando ci fu una telefonata in diretta dell’addetto stampa del Bologna Calcio, Carlo Caliceti, che lesse un comunicato della società attribuito dall’addetto stampa all’avv. Bruno Catalanotti, impegnato come difensore nel processo Calciopoli. Un comunicato che, secondo l’avv. Gabriele Bordoni che assiste l’ex arbitro, integra il reato di diffamazione e «ha il sapore della minaccia».

L’indagine è affidata al Pm Antonello Gustapane. Nel messaggio si diceva che Dondarini in Calciopoli era stato condannato dal Gup di Napoli «a due anni e due mesi, pena massima e senza sospensione», che la Corte d’Appello «lo ha assolto per insufficienza di prove, o comunque un articolo analogo» e che il Pg aveva fatto ricorso per Cassazione. «Attualmente, quindi – recitava il comunicato – Dondarini è tutt’ora inquisito per frode sportiva per la partita tra Chievo-Fiorentina finita 2-1 per la Fiorentina del 5 maggio 2005, che ricordo è una di quelle partite che determinarono la retrocessione del Bologna» aggiungendo che «sembra dunque inopportuno che il signor Dondarini, visto che è ancora impegnato in un giudizio di cui è controparte il Bologna, si trovi a discettare pubblicamente delle vicende del nostro club».

Per l’avv. Bordoni, che poco dopo intervenne telefonicamente stigmatizzando tono e contenuto del comunicato, le affermazioni sono potenzialmente diffamatorie perché di Dondarini «veniva rimarcata la condanna penale in primo grado per reato infamante, affermando falsamente che la sua condanna fosse stata alla pena di anni 2 e mesi 2 senza condizionale (quando, invece, era stata di anni 2, pena sospesa) sminuendone la successiva assoluzione che si assumeva essere stata “per insufficienza di prove” (pur essendo formula cancellata dal nostro codice sin dal 1989)». Dondarini fu assolto per non aver commesso il fatto. Inoltre «la modalità del comunicato, intervenuto per invitare espressamente Dondarini a non parlare del Bologna FC 1909 durante la trasmissione, assume tutto il sapore della minaccia, laddove il richiamo del procedimento penale ancora in corso, passibile di diverso e negativo esito per il predetto, veniva assunto visibilmente come spauracchio per far astenere l’ex direttore di gara dal commentare sul piano tecnico la partita ed il campionato del Bologna FC 1909, mettendogli di fatto “il bavaglio”». (Ansa)

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