Bologna FC
Villa: «Fidatevi di Sartori, è lui il vero top player»
L’ex giocatore del Bologna, Renato Villa, non ha dubbi riguardo Sartori: è lui la vera garanzia del Bologna, il vero pilastro rossoblù
Renato Villa, ex giocatore del Bologna dall’86 al ‘92, è intervenuto riguardo alcune questioni del Bologna: dal calciomercato con le probabili cessioni di Calafiori e Zirkzee, all’arrivo di Italiano e sull’importanza di Sartori.
Calafiori e Zirkzee: il pensiero di Villa
«Quante stagioni importanti ha fatto fin qui Calafiori? Una. Al Bologna quest’anno ha fatto passi avanti da gigante, ma nel calcio la cosa più difficile è riconfermarsi. Più che altro mi chiedo se la sua cessione sia un affare dal punto di vista economico. I cinquanta milioni devi dividerli per due, perchè c’è anche il Basilea. Quindi l’hai pagato quattro milioni e puoi incassarne venticinque: alla fine perdi un difensore potenzialmente importante per una ventina di milioni… Forse si poteva anche pensare di tenerlo e adeguargli il contratto, ma capisco le ragioni del club».
Il ragionamento di Villa quindi si estende anche su Thiago Motta.
«Motta ha fatto una scelta legittima, è un ambizioso e scegliendo la Juve ha ritenuto di poter fare un passo in avanti per la sua carriera. Però vale il discorso fatto per Calafiori: quante stagioni ha fatto bene Motta? Una stagione e mezza col Bologna. Anche lui deve riconfermarsi e alla Juve se non arrivi nelle prime tre hai fallito».
Per quanto riguarda Zirkzee, l’ex giocatore del Bologna non pensa sia insostituibile.
«La sua stagione ha rubato gli occhi a tutti, anche se non mi è piaciuto il finale, in cui è venuto a mancare. Qui a Bologna siamo tutti rimasti ammirati dalle sue giocate: ma ripetersi, per di più in un contesto di una squadra più forte, non è scontato».
I veri insostituibili del Bologna: da Ferguson a Sartori
Villa ha le idee chiari riguardo i veri pilastri rossoblù.
«Se mi chiedessero chi tra Zirkzee e Ferguson preferirei perdere, non ho dubbi e rispondo Zirkzee. E darei la stessa risposta se il rischio fosse quello di perdere Freuler. E poi forse vi dimenticate che è rimasto Sartori, che al Chievo e all’Atalanta di mestiere ha sempre fatto questo: venduto benissimo e sostituito ancora meglio calciatori che sembravano imprescindibili».
Ad esempio, la scelta di Italiano come post Motta.
«Per le caratteristiche che ha e per quello che ha dimostrato in carriera, Italiano è l’allenatore più vicino a Motta: non si fissa con i moduli nè con i calciatori, che cambia spesso e volentieri. Per me è adatto all’ambiente di Bologna e ha tutto per far bene. In Champions, ad esempio, può passare la fase a gironi ed entrare tra le prime ventiquattro: è un obiettivo che ritengo raggiungibile. In campionato, poi, arrivare tra le prime sei-sette, che vorrebbe dire rifare la Champions o qualificarsi per l’Europa League è decisamente fattibile. Chi è arrivato dietro al Bologna, come Lazio e Napoli, si sta attrezzando per fare una stagione ai vertici».
I soldi guadagnati dalle cessioni sarebbero da reinvestire per una prima punta.
«Nessun dubbio: i soldi li spenderei nel centravanti. Di bravi e a buon mercato ce ne sono pochi in giro e chi li ha li tiene stretti. Di sicuro attaccanti italiani che fanno la differenze non ce ne sono. Euro2024? Troppi stranieri in Serie A e nei vivai. La cosa che più mi dà fastidio è che chi fa scelte sbagliate ai vertici del calcio italiano è lì da dieci anni e non paga mai il conto dei propri errori».
Ancora una volta Sartori ha fatto bene: giusto non riscattare Saelemaekers e Kristiansen.
«Saelemaekers tutto il suo potenziale non l’ha espresso neanche quando ha vinto lo scudetto al Milan. Qui quante partite ha fatto davvero bene? Sei o sette in tutto. Kristiansen è un buon terzino, ma se è vero che riscattarlo costava quattordici milioni con un quarto di cifra Sartori può trovarne uno migliore».
Fonte: Il Resto Del Carlino, Massimo Vitali
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