Bologna FC
Quando Italiano vede il bicchiere mezzo pieno
Pareggio in Friuli per il Bologna: Vincenzo Italiano soffre in tribuna ma guarda avanti. Ora la sfida alla Juventus diventa decisiva.

Vincenzo Italiano ha vissuto da spettatore forzato la sfida del suo Bologna, rinchiuso tra le pareti degli sky box dello stadio di Udine. Un primo tempo discutibile, quasi irriconoscibile per la sua squadra, ha messo a dura prova il tecnico, che a fine gara si è presentato in conferenza stampa con la consueta lucidità.
«Sapevamo che loro sarebbero partiti forte e noi, nel primo tempo, non siamo riusciti a rispondere con la stessa intensità. Nella ripresa però ho visto una squadra diversa, viva, capace di costruire e creare occasioni da gol. Ci è mancato solo quel dettaglio, quel lampo che ultimamente ci ha permesso di vincere partite complicate», ha spiegato il tecnico rossoblù nel post gara.
Udinese-Bologna, dagli occhi di Vincenzo Italiano
Un pensiero inevitabile va a Riccardo Orsolini, tra i più vivaci nella fase offensiva, che con una traversa e un colpo di testa nel finale ha sfiorato il ruolo da protagonista: «Aveva capito tutto in quelle due azioni. Peccato davvero».
Nonostante i rimpianti, Italiano guarda il bicchiere mezzo pieno. «Reagire così dopo un primo tempo complicato mi rende soddisfatto. Mi piace quando una squadra chiude in crescendo: significa che non molla, non si arrende, non regala nulla. Con un pizzico di fortuna in più, avremmo potuto portarla a casa. Ma questo punto ci tiene agganciati, il campionato è ancora aperto e la prossima contro la Juve sarà il crocevia».
Il rimpianto è sottile, legato a un pizzico di fortuna mancata, a quei dettagli che decidono le partite: un palo, un’ultima lettura mancata. E Italiano lo sa bene. Perché il suo Bologna è sì bello e organizzato, ma ancora deve imparare ad essere cinico, soprattutto nei momenti chiave.
E in questo ragionamento ci sono le assenze che pesano. Ndoye fuori, Castro ancora non al meglio. «La prima cosa che ho fatto è stata chiedere a Santiago come si sentisse. A volte quel tipo di dolore sparisce, altre no. Preferisco usarlo pochi minuti ma con intensità, piuttosto che trascinarlo per il campo. L’infortunio di Ndoye ha fatto arrabbiare: in un semplice esercizio ha sentito una fitta. Ma conto di riaverlo in due settimane».
Sguardo all’orizzonte
Tutto racconta un Vincenzo Italiano che sente questa stagione come una missione personale. Non solo raggiungere la finale di Coppa Italia – già di per sé storica – ma anche provare a lasciare un’impronta indelebile in campionato. Perché Italiano non vuole semplicemente vincere. Vuole farlo a modo suo: con il gioco, con la mentalità, con l’identità. Con quel Bologna che riflette ideali e li porta in campo concretamente.
E mentre il campionato entra nella sua fase decisiva, una cosa è certa: Italiano c’è. Con il suo stile unico, la sua fame. Anche se, per una sera, ha dovuto ringhiare dietro il vetro di uno sky box.
Fonte: Corriere di Bologna
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