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Zirkzee, le parole dell’ex rossoblù Marco Negri sulla sua partenza (Il Resto del Carlino)

L’ex attaccante rossoblù sulla cessione di Zirkzee: «Il centravanti non si può sbagliare, sostituire JZ è doppiamente difficile»

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Joshua Zirkzee, Kia Joorabchian Calciomercato Bologna (© Damiano Fiorentini)
Joshua Zirkzee (© Damiano Fiorentini)

Il Resto del Carlino ha parlato con l’ex rossoblù Marco Negri, due stagioni trascorse al Bologna e otto reti segnate in campionato. L’ex giocatore, di ruolo attaccante, ha commentato l’addio di Joshua Zirkzee e ha sottolineato la cura con cui il club sta conducendo le operazioni di calciomercato per trovare il prossimo bomber: «Capisco la massima concentrazione che il Bologna sta usando nella scelta dell’attaccante. Il centravanti non si può sbagliare e sostituire Zikzee è doppiamente difficile».

Ecco alcuni spezzoni della sua intervista.

Marco Negri parla di Zirkzee: «Joshua era l’olio dell’ingranaggio offensivo. Per il gioco di Italiano la punta è fondamentale»

«Il suo addio brucia? Diciamo che pesa molto: Joshua era un facilitatore, era l’olio dell’ingranaggio offensivo. Lo scorso anno è andato in doppia cifra, ma con i suoi movimenti ha mandato in gol tanti compagni. È difficilissimo trovare un sostituto che garantisca quel genere di lavoro. Quello nuovo deve dare profondità alla squadra e attaccare la porta, ma deve essere anche un nove votato all’aggressione nella fase di non possesso palla» spiega Negri.

La figura del neo-mister Vincenzo Italiano, dunque, appare ancora più importante. «Per il gioco di Italiano il centravanti è più un finalizzatore che un nove di manovra. Il Vlahovic di Firenze, ad esempio, gli ha risolto un sacco di problemi. Italiano punta su un recupero di palla altissimo e il ruolo della punta che va in pressione dei difensori è fondamentale, quindi serve un attaccante di gamba. E servirà anche un po’ di esperienza dal momento che si andrà a giocare la Champions. Ecco perché la scelta del centravanti è strategica e delicatissima. Io mi fido ciecamente del lavoro che hanno fatto in questi anni i dirigenti e comprendo tutta la cautela che accompagna questa loro scelta» ha proseguito l’ex rossoblù.

Negri ha inoltre commentato la figura di Santiago Castro, il giovane attaccante arrivato questa primavera a Casteldebole: «A me questo ragazzo piace parecchio e sono convinto che abbia molti margini di miglioramento. Attacca bene il primo palo, qualità che per gli attaccanti di oggi è rara, poi si vede che ha fame, voglia di migliorarsi. Detto questo, dargli la maglia di centravanti in un Bologna che giocherà in Champions è un azzardo. La soluzione è farlo crescere mettendolo in competizione con un centravanti più pronto».

Una punta di rammarico per l’addio di Thiago Motta, Zirkzee e probabilmente Calafiori, però, rimane. «La magia del Bologna della scorsa stagione era qualcosa di unico e vederla svanire così mi lascia l’amaro in bocca. Il Bologna però ha un progetto: acquistare giocatori da formare, rivenderli e investire il ricavato in nuovi prospetti. Non penso che la partecipazione alla Champions League cambierà lo schema di crescita di Casteldebole. Il mio consiglio è di godersela, di giocarsela con impegno ma anche con la testa libera. Intano il mercato è ancora lungo. Ma so già quale sarà l’acquisto più importante: il ritorno di Ferguson. Lo conosco, tornerà più forte di prima. Anche lui, come Zirkzee, era l’olio per l’ingranaggio rossoblù».

(Fonte: Il Resto del Carlino, Massimo Vitali)

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